Era mattina quando aprii i miei occhi immersi dal sonno che quella notte non avevo goduto.
Sembrava che tutto quello che avevo trascorso fosse stato solamente un incubo.
Quando mi alzai camminai lenta e stanca in direzione della cucina per mangiare qualcosa.
Quando entrai dalla porta che collegava la mia stanza, il signor Michael e sua moglie mi accolsero con un sorriso caloroso.
'Buongiorno cara", mi disse.
"Non sarà un buon giorno questo, mi dispiace".
Gli risposi con voce fredda ma sincera.
" Mia dolce Hanna, secondo me diventerai felice quando ascolterai la notizia".
"Di cosa si tratta? Puoi far tornare Chiara in vita?".
Lo speravo vivamente, ma in fondo al cuore sapevo che non era quella la risposta che avrei ascoltato.
"Questo purtroppo non posso farlo anche se vorrei...
Sai...se avessi avuto questa possibilità avrei riportato in vita tante persone..."
"Mi dispiace di essere stata così invadente signore...questa notte non sono riuscita a dormire e per questo sono molto nervosa...mi perdonerete se dirò qualcosa di sbagliato?"
Gli spiegati con il viso rivolto verso il pavimento...
"Sicuro ma non hai commesso nessun errore Hanna...io penso sempre a mia figlia.
Quando una persona é davvero importante per te non riesci mai a dimenticarla...non riuscirai mai ad andare avanti senza pensare alla vita accanto a lei...".
Rimasi incantata dalle sue parole che mi ricordarono la mamma, Michael e Andrea...loro si che erano importanti per me...
La mamma, la donna più importante della mia vita, era dispersa in un campo di cui nessuno sapeva l'esistenza...
Michael, per colpa mia, era chiuso in gabbia e non poteva uscire né per rivedere la luce del sole né per mamgiare.
Andrea....
Il mio unico amore che avevo conosciuto nel treno dell'orrore, era sparito dalla mia vista ma non dal mio cuore.
"Che succede piccola?"
La voce del signor Michael mi riportò, purtroppo, a quella realtà che non volevo esistesse più...
Per la prima volta nella mia vita pensai di non continuare fino in fondo...
Ero convinta di non farcela...
Ero debole, distrutta dai tanti pensieri negativi che scoppiavano nella mia testa, non sapevo che fare, dove andare, come ritornare a casa...
Poi in quel momento il signor Michael mi tranquillizzò...
"Potrai tornare al tuo paese, a casa tua, dalla tua famiglia. Ho procurato dei soldi che dovrò dare al proprietario del treno con cui ti accompagneremo a casa. Spero che il proprietario accetti i soldi e ti lasci andare per la tua strada anche se sei ebrea...Penso che lo farà... Sai...per i sodi si é disposti a fare di tutto...".
"Non credo di riuscire a sopportare il viaggio...l'ultima volta che sono entrata in un treno ho avuto esperienze terribili...".
Gli risposi a malincuore....
"Non devi preoccuparti perché non é lo stesso treno con cui sei arrivata qui...é un treno diverso e non avrai problemi anche perché ci saremo noi che ti accompagneremo a casa tua..."
"Grazie davvero signore...non dimenticherò mai quello che sta facendo per me...".
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Una vita senza memoria é un filo spezzato
Genel KurguHo deciso di scrivere questa storia per non dimenticare l'orrore della seconda guerra mondiale e i campi di concentramento perché solo ricordando possiamo essere in grado di non commettere gli stessi errori e soprattutto perché "Una vita senza memor...