Ero al mare, in acqua...
Le onde mi trasportavano vicino la riva e mi offrivano una sensazione di tranquillità che non sentivo da tanto.
Era cosi bello sentire l'acqua che oltrepassava e accarezzava la mia pelle rovinata dalle tante ferite ancora aperte...
Ero abbandonata nell'acqua ed ero felice come un pesciolino libero nel suo mondo.
Ero sola come una rosa bianca in un giardino.
Ad un certo punto le onde diventarono aggressive...
Diventarono più alte e velocemente mi trasportavano a riva facendomi male.
Uscii dall'acqua e iniziai a camminare sulla sabbia.
Camminai a lungo perché non c'era nessuno e non potevo rifugiarmi dal sole.
Non avevo acqua, cibo...
Avevo solo le mie gambe su cui contare.
Mentre camminavo alzai lo sguardo e vidi Andrea...
Era bellissimo.
La sua pelle era curata e bianca come la neve.
I suoi occhi erano come ricordavo, erano splendenti come non mai.
Mi guardava e mi sorrideva.
Fece un segno con la mano...
Voleva che andassi lì da lui.
Iniziai a sorridere e a correre verso di lui ma non diceva niente.
Sorrideva solamente ma i suoi occhi mi parlavano.
Mentre correvo girai la testa e all'improvviso vidi mia madre.
Era lì che mi guardava correre e piangeva.
Non so perché era triste...immaginavo che il passare del tempo le avesse portato malinconia e tristezza perché era passato tanto dal nostro ultimo terribile saluto.
Mi fermai al centro.
Non sapevo da che parte andare.
Volevo ritornare dalla mamma per consolarla e dirle che lei per me era tutto ma volevo anche tuffarmi nelle braccia di Andrea e rivelargli tutto il mio amore.
Prima che prendessi una decisione entrambi scomparvero in un attimo e dal nulla vidi mio fratello...
Era felice e correva in un prato verde con i fiori colorati...
Stava giocando con Chiara.
Come era bello vederli insieme mentre si divertivano.
Provai a chiamarli ma dalla mia bocca non usciva voce.
Non riuscivo a parlare e non sapevo il perché...
"Michael! Chiara!"
Riuscii a gridare i loro nomi e sentii la voce del signor Michael...
"Hanna! Stai bene?"
Come era possibile? Che cosa stava succedendo?
Diventò tutto nero, non vidi più niente...tutti scomparvero....
Ad un certo punto vidi il signor Michael.
Avevo aperto gli occhi.
Si...era solo un sogno.
Avevo sognato tutte le persone più importanti nella mia vita...
Tutte quelle persone che volevo incontrare e non lasciare mai più...
Ma si sa che i sogni durano poco e fare tutto ciò che si desidera è difficile.
Mi sentivo confusa e strana...
Ma il solo pensiero di aver rivisto Andrea,la mamma, Michael e Chiara mi piaceva...
Guardai dal finestrino ed era buio....non c'erano le stelle...
C'era solo il mio cuore che batteva forte....talmente forte che potevo sentire i suoi battiti...
Non vedevo l'ora di tornare a casa, al mio paese, da mio fratello...
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Una vita senza memoria é un filo spezzato
General FictionHo deciso di scrivere questa storia per non dimenticare l'orrore della seconda guerra mondiale e i campi di concentramento perché solo ricordando possiamo essere in grado di non commettere gli stessi errori e soprattutto perché "Una vita senza memor...