"Addio incubo,
Addio campo maledetto,
Addio madre mia,
Addio Chiara,
Addio amore mio..."
Queste erano le parole che ripetevo mentre camminavo per la stazione.
Era arrivata l'ora tanto desiderata e finalmente potevo salire sul treno.
Ero felice di poter tornare a casa ma allo stesso tempo non volevo.
Avevo paura...
Temevo il mio ritorno.
Cosa avrei trovato?
Sicuramente la mia famiglia non mi aspettava e mio fratello?
Mi avrebbe rimproverata per averlo lasciato lì tutto quel tempo?
Pensavo a delle risposte ma non riuscivo a trovarle.
"Si prega di salire e di porre i bagagli sul retro del treno".
" Forza Hanna! É arrivato il momento di salire e di salutare questo paese ".
Il signor Michael prese la mia mano e mi tirò sul treno.
C'erano tante cabine vicine e strette.
Ogni cabina poteva contenere sei persone.
Bene...noi eravamo tre e avremmo diviso il posto con altre tre persone.
Prima che il treno partisse, il conducente passò per tutte le cabine per controllare i documenti di ogni passeggero.
Io non possedevo nessun documento. Ero ebrea ma il signor Michael aveva inserito dei soldi all'interno di una busta.
Infatti quando il conducente aprì la nostra cabina chiese i documenti.
"Bene. Dove é il documento della bambina?"
In quel momento ero impaurita...avevo paura perché credevo che mi avrebbe riportata nel campo...
"Guardi signore...é proprio dentro la busta..."
Rispose il signor Michael.
Quando aprì la busta vide i soldi nascosti e capì che io ero ebrea...
Per i soldi si é disposti a tutto ed é per questo che quel conducente mi lasciò viaggiare nel treno.
"Bene. Buon viaggio signori!".
Prima di dire queste parole mi guardò con occhi sospetti e infine accettò i soldi e lasciò andare quella povera bambina ebrea...
Il treno partì...
Appena si mosse guardai dal finestrino umido e salutai il paesino e la casa dei signori che mi avevano accolto.
Pensai al campo di concentramento dove avevo passato il tempo più brutto della mia vita. Pensavo al fumo che usciva dal camino, il fumo delle anime che bruciavano nei forni crematori...
Salutavo quelle povere anime....sapevo che in quel fumo poteva esserci l'anima di mia madre o di Andrea...e l'anima di Chiara che era già andata via...
Addio paese crudele.
Non potrò mai dimenticare la tua crudeltà.
Addio gente senza cuore...
Non potrò mai dimenticare, purtroppo, il tuo vergognoso comportamento.
Addio cielo grigio che guarda tutto ma non porta giustizia.
Addio terra che ha sorretto i miei passi anche nei momenti di tristezza.
Addio monti che assomigliano a barre dietro le quali nulla é visibile.
Nessuno sapeva quello che stava succedendo in quei campi.
Nessuno sapeva l'inferno che gli ebrei, e non solo, stavano sopportando.
Forse é meglio non sapere...
É meglio non sapere che la cattiveria dell'uomo può superare anche il cielo.
É meglio non sapere le torture che in quel campo ci sono state.
É meglio non sapere la rovina che si scatenerà su tutte quelle persone che, mentre noi soffrivamo, ridevano e si comportavano come se nulla fosse successo.
Mi addormentai mentre guardavo dal finestrino il paese allontanarsi lentamente...
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Una vita senza memoria é un filo spezzato
General FictionHo deciso di scrivere questa storia per non dimenticare l'orrore della seconda guerra mondiale e i campi di concentramento perché solo ricordando possiamo essere in grado di non commettere gli stessi errori e soprattutto perché "Una vita senza memor...