Chapter2: His happiness.

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"Per favore." Lo supplico per l'ennesima volta.

"No." Risponde secco di rimando.

Gonfio con rabbia le guance, sconfitta ed esasperata dal suo ennesimo rifiuto.

"Non ti accorgerai nemmeno che sono qui." Tento ancora, sperando di smuoverlo.

"Beh, ora sei qui e sicuramente non passi inosservata." Nick fulmina con lo sguardo un uomo che si era appena seduto accanto a me, pronto a iniziare una conversazione.

Alzo gli occhi al cielo, quando vedo l'uomo alzarsi e tornare tra la folla intenta a scatenarsi a ritmo di una canzone pop.

È più di un'ora che cerco di convincere mio fratello che lavorare con lui non è una cattiva idea. Non ho perso l'occasione di giocarmi la carta del tempo che potremmo passare assieme. Gli ho persino proposto un periodo di prova gratuita, chi rifiuterebbe una proposta del genere?

Ciononostante lui non sembra demordere. Eppure sa che ho bisogno di lavorare per tenere la mia mente occupata. 

"Non capisco perché non torni semplicemente a fare il tuo lavoro." Dice mio fratello non appena torna al mio fianco.

Mi stringo nelle spalle, passandomi successivamente una mano tra i capelli.

"Come se non ci avessi provato."

Il mio capo, il signor Connor, ha insistito affinchè mi prendessi un periodo di concedo prima di tornare a lavoro. È sempre stato a conoscenza della mia storia, difatti fu lui a spingermi ad accettare l'incarico a Londra. E ora è convinto che io debba prendermi qualche settimana di tempo per affrontare tutto ciò che il mio ritorno comporta, non solo per me ma anche per mio figlio.

Su una cosa però il signor Connor ha ragione. Devo pensare alla crescita di Oliver. Il mio bambino ha bisogno di radici solide ed io devo impegnarmi ad assicurargliele.

"Perché non provi a chiedere a nonna Maggie? Ormai è anziana e non riesce a mandare avanti gli affari da sola." La voce di Nick mi fa riportare lo sguardo su di lui, intento a maneggiare una bottiglia di qualche whisky costoso per preparare un drink.

Sarebbe una buona idea. Quando eravamo piccoli andavamo sempre alla pasticceria di nonna con i nostri genitori. Per non parlare degli interi pomeriggi passati assieme ad Andy a mangiare pasticcini, intente a raccontarci le nostre pene d'amore.

Distrattamente, mi appoggio al bancone e lascio lo sguardo vagare per il locale con curiosità. Per essere appena le nove di sera è decisamente troppo pieno per i miei gusti. Di certo gli affari di Nick stanno andando meglio di quanto mi aspettassi.

"Ora non dovresti tipo andartene?" La domanda di Nick mi lascia a bocca aperta. Ma che modi sono?

È esasperante la sua fermezza nel non volermi tra i piedi e la cosa che mi ferisce maggiormente è il fatto che da parte sua non ci sia nemmeno il minimo sforzo di nasconderlo.

Notando forse il cipiglio sul mio viso, si affretta a continuare. "Non mi piace che tu stia qui, non è l'ambiente adatto a te." Dice guardandosi velocemente attorno.

Vorrei quasi chiedergli quale, secondo lui, sarebbe un ambiente adatto a me, ma mi limito ad incenerirlo con lo sguardo. Di certo non mi mancavano i suoi soliti atteggiamenti da fratello maggiore iperprotettivo.

"E poi, non hai un figlio a cui badare?" Alla sua affermazione per poco non sono tentata di fargli diventare nero pure l'altro occhio. Ma che diavolo gli prende?

"Mio figlio è in buone mani, tranquillo." Lo fulmino con lo sguardo, alzandomi furiosa dallo sgabello su cui ero seduta. "Me ne vado, tanto mi pare di capire che non sono la benvenuta qui... o nella tua vita."

Sul viso di mio fratello sembra nascere un'espressione di pentimento, ma preferisco allontanarmi da lui prima che la situazione degeneri a causa della mia rabbia.

So che il nostro rapporto si è un po' raffreddato a causa della mia partenza. Così come sono consapevole che non posso piombare nuovamente nella sua vita dopo due anni aspettandomi che magicamente tutto torni come prima. Ma è pur sempre mio fratello, colui che negli anni è sempre stato il mio porto sicuro. Pronto a confortarmi o a spaccare il naso a chiunque avesse osato spezzarmi il cuore.

***

"Non dare retta a quel co... coniglio, è bello riaverti qui."  Andy stringendomi la mano da sopra al tavolo, trattenendo una risata di disagio quando gli occhi curiosi di Olly incontrano i suoi.

Dopo aver parlato con nonna Maggie, ho invitato Andy fuori per un caffè. Abbiamo passato l'intera giornata a parlare, perché nonostante ci sentissimo quotidianamente per telefono, farlo faccia a faccia è decisamente un'altra storia.

"Avevo paura che ad un certo punto quel Edward mi stesse sostituendo." Mormora la rossa, facendomi ridere.

"Nessuno potrebbe mai sostituirti." Scuoto la testa. "E poi sono certa che tu ed Eddie andreste molto d'accordo. Siete più simili di quanto immagini." Le confido, facendole alzare gli occhi al cielo.

"Mmm." Mormora incerta. "Per quanto riguarda quella certa persona-"

"Oddio, confermo! Siete decisamente uguali." Mi lamento per la costante preoccupazione di tutti.

Tornando a Los Angeles ho messo in conto fin dal principio che questo potesse significare imbattermi in lui. Ma non posso nemmeno vivere da fuggitiva. Non sono io ad aver sbagliato.

Non che sia diventato un taboo, ma è noto che non amo parlare di lui. Eppure nelle ultime ore sembra sia sulla bocca di tutti. So che sono solo preoccupati per me, ma diventa pesante da gestire.

"Mamma, ancora gelato!" Olly tira leggermente  il lembo del mio vestito a fiori per richiamare la mia attenzione.

"Ne hai già mangiato due, Olly." Scuoto la testa con disapprovazione, facendo nascere un broncio sul suo viso.

"Ci pensa zia Andy." Afferma la mia amica di rimando, facendo l'occhiolino a mio figlio.

"Andy!" La rimprovero.

"Che c'è? In qualche modo devo diventare la zia preferita." Si stringe nelle spalle. "Ha passato fin troppo tempo a bere tè con quel londinese." si giustifica lei con fare ovvio, facendomi quasi ridere per la sua competizione ossessiva con Eddie.

Successivamente si alza in piedi e incastra la mano di Olly nella sua e si avvicinano al bancone senza voltarsi indietro. Li osservo in lontananza, rimanendo seduta al nostro tavolo, mentre la mia amica prende in braccio il bambino per permettergli di vedere i vari gusti di gelato, e mi ritrovo a sorridere.

Certo, ci vorrà del tempo prima di trovare un nostro equilibrio ma ciò che conta è che siamo assieme, circondati da amore.

È questo il posto in cui desidero veder crescere mio figlio.

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