Chapter7: Go to hell.

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È la sera della mostra e i miei nervi sono tesi come le corde di un violino. Sono molto fiera di Eddie, ma è successo tutto così in fretta che sembra quasi surreale.

Sembra solo ieri che a malapena riusciva a trovare una galleria nei pressi di Londra interessata ad esporre anche solo uno dei suoi quadri. Ed ora eccolo qui, in una delle gallerie più prestigiose dell'intera California.

Scendo dal mio taxi e mi prendo un momento per osservare la miriade di persone avvolta nei loro abiti eleganti, mentre stanno facendo il loro ingresso al Neue Gallery. Mi liscio nervosamente il mio vestito nero che aderisce in modo quasi perfetto alle mie curve, prendo un respiro profondo e mi incammino verso le scale dalla galleria.

Appena varco l'ingresso della galleria, vengo accolta da una piacevole atmosfera. I quadri di Edward adornavano le pareti con la loro bellezza vibrante. 

Onestamente non me ne intendo di arte, a malapena sono riuscita a passare il corso di arte contemporanea al liceo, ma come dice Ed, per ammirare la bellezza delle opere non serve avere conoscenza tecnica.

E i quadri di Edward sono semplicemente... wow.

Ne avevo visti alcuni a Londra, ma la maggior parte dei dipinti esposti stasera sono nuovi.

"Ally! Finalmente sei arrivata!" Edward esce dal nulla, avvicinandosi con un sorriso luminoso. "Sono così felice che tu sia qui." con un braccio mi circonda le spalle scoperte, portandomi a voltarmi verso l'uomo che adesso si trova alla mia destra.

Abbraccio affettuosamente il mio amico. "Non avrei mai perso questa occasione per nulla al mondo. I tuoi quadri sono incredibili, Edward."

"Sono felice che ti piacciano. Sono al settimo cielo!" Esulta lui cercando di rimanere il più composto possibile. "Ho appena fatto un'intervista per il Times! E Nicole Kidman è laggiù che sta guardando un mio quadro mentre sorseggia champagne!" Dice a bassa voce, con gli occhi spalancati e le guance perfettamente rase leggermente arrossate.

Incuriosita, mi volto alla ricerca della famosa attrice, ma il mio amico mi pizzica il braccio, costringendomi a guardarlo.

"Che cavolo, Eddie!" Lo rimprovero, massaggiandomi il punto dolente.

Eddie si stringe nelle spalle.

"Non dare nell'occhio." Sussurra facendomi roteare gli occhi.

Eddie mi guida per la mostra, entrambi con un calice di champagne tra le mani, mentre mi spiega accuratamente alcune sue opere, sopprimendo un grido di esaltazione ogniqualvolta il suo sguardo incontra qualcuno di importante.

"È davvero pazzesco. Sono felice per te, Eddie." Lo abbraccio calorosamente e lascio un bacio sulla sua guancia perfettamente rasata.

"Signor Maddox!" Una voce poco lontano da noi richiama l'attenzione di Eddie, portandoci ad allontanarci dall'abbraccio. Edward guarda prima l'uomo per poi riportare lo sguardo su di me.

"È il proprietario della Galleria, spero non ti dispiaccia se-"

"Stai tranquillo, poi Andy sarà qui a momenti." Gli faccio l'occhiolino, sorridendogli calorosamente.

Ritrovandomi sola, deciso di proseguire con la mostra. 

Edward è un artista talentuoso e sensibile. Ha sempre avuto un modo unico di catturare la vita e renderla tangibile su tela. Adora catturare nelle sue raffigurazioni attimi rubati alla quotidianità di sconosciuti nella periferia londinese. Anziani che leggono il giornale seduti all'ombra di una panchina, coppie di innamorati che si baciano con il sottofondo del Tower Bridge al tramonto. Un bambino che gioca in una pozzanghera dopo una giornata di pioggia.

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