Chapter6: Not a romance novel.

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Un gran baccano proveniente dall'esterno della mia camera da letto mi costringe a svegliarmi dal mio sogno fin troppo realistico.

Io, in un abito bianco che aderiva perfettamente alle forme del mio corpo minuto, intenta a percorrere la navata ricoperta di petali bianchi, mentre una voce angelica cantava una canzone di Sinatra. E davanti a me, proprio all'altare adornato da fiori e candele c'era lui, il mio futuro marito, Chris Hemsworth.

Quindi ora, dire che sono furiosa è un eufemismo.

Chi ha osato impedirmi di diventare la signora Hemsworth?

Grugnendo, salto già dal letto e, senza curarmi del mio aspetto a dir poco caotico, mi precipito fuori dalla mia stanza. In questo momento mi sembra di avere la rabbia di Hulk nelle vene.

"Che diavolo succede?" Sbotto una volta entrata in cucina. Mi maledico ogni mattina di aver dato le chiavi di casa a Andy e a mio fratello. I due ormai pensano che possono presentarsi a qualunque ora. E non sarebbe nemmeno un problema se non mi mangiassero tutti i dolci che nonna Maggie mi permette di portare a casa o se non interrompessero i miei sogni sul più bello.

"Buongiorno a te, principessa."

I miei occhi si spalancano increduli.

"Eddie!" Urlo saltandogli addosso e avvinghiando le braccia attorno al suo torso.

"Non hai idea di quanto mi siate mancati." Sussurra tra i miei capelli, mentre ricambia l'abbraccio.

"Anche tu." Ammetto, staccandomi piano dalla stretta e tirandogli uno schiaffo contro il petto.

"Aia!" si lamenta Edward, rivolgendomi un'espressione accigliata. "Per cos'era questo?"

"Per non avermi chiamata. Potevo venire a prenderti dall'aeroporto." Lo rimprovero.

"E perdermi te appena sveglia?" Ride il riccio, facendomi arrossire.

Negli ultimi anni Eddy mi ha visto nelle condizioni più disastrose e penibili immaginali, presentandosi a casa mia ogni mattina per la colazione. Per lui è puro divertimento.

"Guardali, è qui da cinque minuti e già ci ignora completamente." Sento Andy brontolare e mi volto verso di lei.

La ragazza, seduta all'isola della cucina assieme ad Olly e mio fratello, mi guarda con rassegnazione.

"Quanto sei drammatica." Alzo gli occhi al cielo, avvicinandomi alla mia amica per lasciare un bacio sulla sua guancia.

In questo momento mi sento la persona più felice del mondo. Le persona a cui voglio più bene al mondo sono in questa stanza e non potrei chiedere di meglio.

***

"Non posso credere che lui fosse lì e che non abbia fatto niente." Mormora Eddie, poggiandosi sullo schienale della panchina.

La mia attenzione è rivolta verso Oliver che, poco distante da noi, sta giocando assieme ad altri bambini.

Dopo aver passato l'intera mattina assieme a Nick ed Andy, la rossa è dovuta tornare al negozio dei fiori della nonna e Nick doveva fare delle commissioni per il bar prima dell'apertura. Non nego che il tempismo con cui entrambi sono sgattaiolati via mi ha lasciato qualche sospetto, ma per il momento decido di non voler indagare troppo sulla questione.

"E cosa avrebbe dovuto fare? Lasciare tutto e corrermi dietro?" Rido amaramente. "Non siamo in uno di quei romanzi rosa che leggi."

Eddie alza gli occhi al cielo. "Almeno poteva cercarti dopo."

"Evidentemente se non lo ha fatto è perché non voleva." Dico freddamente. "In ogni caso non voglio continuare a parlarne, Eddie." Sospiro, mordicchiandomi nervosamente il labbro.

Parlare di Jace mi innervosisce. Non so se vorrei usarla la sua faccia come sacco da box o usare le sue braccia come riparo dal dolore che lui stesso mi ha causato. E questa indecisione mi fa ancora più rabbia, una rabbia che provo verso me stessa perché la secondo opzione non dovrebbe nemmeno esistere.

Nel profondo, una piccola parte di me, sperava realmente che lui mi cercasse. Il modo in cui mi aveva guardata mi aveva dato l'illusione che ci fosse ancora dell'affetto per me. Quello sguardo sorpreso e allo stesso tempo perso mi è rimasto impresso nella mente.

Ma la cruda realtà è che Jace ha abbandonato me ed Olly. Se ne è andato, antecedendo la sua carriera a qualsiasi cosa, eliminando ogni traccia del suo passato.

"E che mi dici del sexy vigile del fuoco?" Chiede il mio amico, parafrasando le parole usate questa mattina da Andy, facendo andare di traverso il caffè a Nick.

"È un bravo ragazzo e ad Olly piace molto." Dico poggiando la testa sulla spalla di Eddie e continuando a guardare mio figlio che adesso è intento a raccogliere dei fiorellini dal prato.

"Suppongo questo gli faccia guadagnare punti." Ride lui, circondandomi le spalle con un braccio e giocando distrattamente con una ciocca dei miei capelli lasciati sciolti.

"Perché invece non parliamo della tua mostra? Non mi hai ancora detto niente!" Lo rimprovero, alzando lo sguardo verso i suoi occhi verdi che improvvidamente si illuminano di gioia.

"Giuro, ancora non ci credo!" Esulta lui. "Ricordi il tipo che ho incontrato qualche mese fa? David? Beh, pare che abbia conoscenze che ha conoscenze e, bam! Mi ritrovo a portare la mia arte in giro per gli Stati Uniti!"

"Sono realmente felice per te, Ed." Ammetto. "Non vedo l'ora che il mondo veda finalmente il tuo talento."

Eddie lascia un bacio sulla mia tempia.

"Anche io." Sussurra lui. "Ma più di tutto, non vedo l'ora che tu veda il mio ultimo quadro. Sono certo che lo adorerai quanto me." Continua portandomi a guardarlo incuriosita, ma prima che possa chiedergli maggiori dettagli, Olly corre verso di noi.

"Mamma! Questi sono per te." Dice piano, allungando verso di me il suo pugno pieno di margherite.

"E per lo zio Ed?" Il riccio al mio fianco pare indignato, mentre Olly gli rivolge un alzata di spalle indifferente, prima di voltarci le spalle e correre verso i suoi nuovi amici.

"Incredibile." Sbuffa con fare drammatico il mio amico, facendomi ridere di gusto.

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