13 (A) - Purtroppo, adoro il drama

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"La probabilità (P) è un numero compreso tra 0 e 1 che misura il grado d'incertezza sul verificarsi di un evento."

— The closer I get to you
The more I feel like crying
The further I get from you
The more I feel like dying

🍒
A R E S '
P O V


«Dunque, Ares, cosa scegli? Sfidi la probabilità o fai confessare i tuoi pedoni?» ripete Achille.

Il calcolo delle probabilità è la teoria matematica dell'incertezza. Si interessa di tutti quei fenomeni il cui verificarsi dipende esclusivamente dal caso. Per questo vengono chiamati fenomeni incerti; non sono né certi né impossibili, bensì un qualcosa che si colloca nell'esatto centro. Nell'ambito degli eventi aleatori, si possono distinguere eventi che hanno maggiori possibilità di verificarsi rispetto ad altri. A ogni evento è associato un numero reale che è tanto maggiore quanto più è elevata la possibilità che si verifichi l'evento stesso.

È evidente che io mi trovi davanti a un evento aleatorio/casuale. Un evento aleatorio è un evento che si verifica oppure non si verifica: le cause che lo producono non si possono oggettivamente controllare o governare.

Spiegato in termini più semplici per chi non capisce niente di matematica, potremmo dire che un esempio di evento aleatorio è l'elaborazione di una frase intelligente da Liam. Non è impossibile che dica qualcosa di intelligente, ma non è nemmeno certo.

In matematica, in genere, si fa sempre l'esempio della scatola con le palline bianche e nere. L'estrazione di una pallina nera è un evento possibile ma non certo, così come l'estrazione di una pallina bianca. Non si può prevedere il colore della pallina estratta, perché l'estrazione è casuale.

Questo gioco gli si avvicina molto. A mio favore ho il fatto di sapere quante caselle ci sono, sessantaquattro, e quante sono botole, trentadue. Posso fare un calcolo probabilistico, ma il resto è totalmente affidato al caso. Nessun calcolo matematico fatto dalla mia brillante mente può aiutarmi a scegliere le caselle giuste.

Detto in termini ancora più semplici per chi non avrà capito nemmeno queste spiegazioni da prima elementare: sono nella merda.

Però, quando punto lo sguardo su mia sorella Hera, la sua espressione mi fa vacillare.

«Vuoi un binocolo per vedere meglio le facce delle tue pedine, Ares?» domanda Thanatos, dal basso.

Fingo di slacciarmi i bottoni dei pantaloni. «Ne voglio uno per mirare alla tua faccia e pisciarti addosso.»

«Ares, piantala e concentrati sul gioco,» mi rimprovera Zeus. Lo conosco abbastanza bene da sapere che vorrebbe arrampicarsi e raggiungerci.

Teia, invece, agita le mani in aria e si abbandona a un grido. «Bravo, tesoro, pisciagli in testa!»

Iperione la afferra per le spalle e poi le sussurra qualcosa all'orecchio. Credo sia un rimprovero amorevole, uno dei suoi tanti. Non saprei dirlo con certezza, le loro espressioni da qui non mi sono affatto visibili. I cinque metri di altezza non aiutano la mia vista già compromessa.

«Fai la tua scelta!» ordina Achille.

«Vuoi lasciarmi un po' di tempo, stronza?» le sbotto contro, facendo uno scatto nella sua direzione.      

Lei sbuffa e si mette a braccia conserte, ma almeno sono riuscito a farla smettere di insistere.

Visto che c'è una distanza notevole tra me e i miei pedoni, mi avvicino a loro. Mi fermo da Hera e Poseidon. E ora che le loro figure sono nitide, mi accorgo che gli hanno messo dei microfoni sui vestiti, per far sentire anche al pubblico le nostre conversazioni. «Cosa dovrei fare? Ditemelo vo...»

Game of Chaos. Redenzione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora