29 (A) - Quasi perdo la testa per colpa di Medusa

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"Volgiti indietro, e tien lo viso chiuso:che se il Gorgon si mostra, e tu il vedessi, nulla sarebbe del tornar mai suso

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"Volgiti indietro,
e tien lo viso chiuso:
che se il Gorgon si mostra,
e tu il vedessi, nulla sarebbe
del tornar mai suso."
(Dante Alighieri, canto IX, Inferno)



— It must be exhausting always rooting for the anti-hero

⚠️
TW: abusi sessuali (non descritti), violenza (descritta il meno possibile perché fa impressione pure a me ☠️🙏🏻)

🍒
A R E S

«Quello sguardo è una richiesta indiretta di scopare?» domando a Hell.

Lei se ne sta dall'altra parte del tavolino, con la fronte aggrottata e il labbro inferiore pinzato fra i denti. I suoi occhi marroni si fissano su di me per un istante, prima di ritornare alla pagina del libro.

Okay, presumo di no.

La sua bocca si muove e mi arriva un suono indistinto.
Tendo l'orecchio. «Come, prego?»

«Non capisco un cazzo di matematica!» sbotta, lasciandosi ricadere sul pavimento. Adagia la schiena contro il bordo del divano e piega le gambe, avvicinandole al petto. Lo sguardo è ancora rivolto al libro di matematica.

Lancio un'occhiata ai miei appunti. Le ho preparato degli schemi, perché facessero da accompagnamento al manuale. Ma non credo che siano serviti poi tanto.

È da tre giorni che la aiuto con l'esame di matematica. Ci vediamo il pomeriggio e studiamo fino all'ora di cena. Alle otto andiamo in caffetteria con il resto della famiglia e Liam, e poi noi due torniamo nella sua stanza per riprendere.

Da quanto ho capito, Thymos le ha regalato una parte dei soldi di Barbie, così che Hell potesse pagarsi la retta del corso di Lettere. Nonostante gli abbia promesso che avrebbe riscosso l'assegno, Hell vuole comunque dare l'esame in cui è stata bocciata solo due mesi fa. Ha deciso che abbandonerà il corso solo dopo averlo superato.

Storco il naso, davanti alla disperazione di Hell. E, nel silenzio creatosi, avanzo una proposta. «Be', allora... scopiamo?»

Le strappo un mezzo sorriso, e il mio cuore manca un battito. Detesto quando non riesco a farla ridere.

«Vado un attimo in bagno», annuncia. E ancora prima che possa fermarla, scatta in piedi con un solo movimento e si precipita in bagno. La porta sbatte alle sue spalle.

Di norma, non mi faccio mai gli affari miei. Se si tratta di Hazel Fox, ancora meno. Conto fino a tre prima di raggiungerla. Busso contro la parete, con le nocche della mano, e attendo.

«Ho quasi finito. Dammi un minuto.»

Qualcosa non va. Se fossi come Hades, le direi: "capisco che sei turbata e non entrerò fino a quando non mi dirai di sì, io resto qui ad aspettare". Ma, per fortuna, non lo sono. Anche se vorrei le labbra morbide come le sue.

Game of Chaos. Redenzione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora