UNA PERMANENZA IMPOSSIBILE

64 13 0
                                    

Tutte le reclute si riunirono in un grande giardino, tra queste c'ero pure io.
- Ora assegnaremo le divise e le camere!- sbraitò lo stesso uomo che aveva bloccato la mia macchina. Eravamo divisi in due file, una per le femmine ed una per i maschi.
- Io sono il comandante De Luca! In questa permanenza dovrete rispettare una serie di regole:
1. Per evitare problemi, la sera nessuno potrà uscire! Ciò significa che i telefoni li riavrete all'uscita da questo luogo! Ossia fra 3 mesi!-
Martina spalancò gli occhi come se stesse per finire il mondo.
- 2. Dovrete tenere pulite le divise e le laverete voi stessi!
3. Niente alcolici o cibi comprati fuori o per lo meno non forniti da noi!-.
Come avrei scritto ad Alex? Già mi mancava...
- Le regole sono molte ma queste sono le principali, se non le rispettate andrete in "esilio" per 3 giorni.- evidenziò la parola "esilio" con le sue mani alquanto grandi.
Dopodiché aprì un libro enorme ed iniziò a chiamare tutte le reclute.
I nomi non finivano più.
Nel frattempo ragionavo su come prendere il telefono di nascosto e scrivere ad Alex...
- Dafne Bianchi!- sentii strillare dal comandante.
Tutti erano girati a guardarmi.
Con gambe tremanti arrivai fino al piccolo tavolo con le divise e presi quella con sopra il mio nome.
- Numero di scarpa.-
Esitai per qualche attimo ma poi dissi
-39- .
Mi diedero degli scarponi enormi e neri, ancora sporchi di terra.
Mentre me ne stavo per andare sentii dire un nome... - Alessandro Rossi...-
Rimasi impietrita, era lui...

- Dafne? Tu che stanza sei?- sentii la voce lontana di Martina anche se era praticamente davanti a me.
- Daf? Tutto ok?-
- Sì...- sospirai.
- Che stanza sei allora?-
- 37-.
- Siiii siamo insiemeeee!!!-
Io non la stavo per niente ascoltando...
lui era lì? Nel mio stesso collegio?

Io e Martina entrammo in camera: c'erano letteralmente due letti con delle lenzuola verdi ed un grande armadio in legno intagliato con delle scene di guerra.
Ma il peggio era: non c'era un balcone!!! Solo una finestrella!!!
Mentre Martina andava al bagno decisi di affacciarmi.
Osservai il tramonto, da sola, spesso lo guardavo con Alex.
Di nuovo mi saltò alla mente lui.
- Quanto mi machi, Alex...- feci, pensando che nessuno mi sentisse.
Ma invece ero ascoltata.
- Ah sì? Pure tu, nanetta-
Pensavo di starmi inventando tutto, invece: Lui era lì! Affacciato alla finestra accanto!
- A-alex?- feci sorpresa.
- Come fai ad essere sorpresa? Non hai sentito "Alessandro Rossi"?-
Beh, il suo nome vero era Alessandro, ma lui amava farsi chiamare Alex, più che altro lo chiamavo io così.
- Ci dobbiamo incontrare in qualche modo!- dissi io tutta felice di averlo lì con me.
- Dai, ora! Devi ancora pagare per ogni volta che mi fai arrampicare sull'albero, ora! Passa dalla tua finestra alla mia!-
Mi tese la mano e io la strinsi come facevo sempre quando avevo paura.
- 3, 2, 1!- mi spinse verso la sua finestra prendendomi sui fianchi, dopotutto la distanza tra le due finestre era di qualche centimetro, erano una accanto all'altra.
BOOM! Presi in pieno Alex andandogli addosso... stranamente mi vergognavo ancora quando cadevo sopra di lui...
I nostri fiati erano uno ad un centimetro dall'altro, riuscivo a sentire il suo profumo, io..
- Ma cosa.....- un ragazzo dalla capigliatura bionda ci stava guardando in modo molto imbarazzato.
Aveva solo un asciugamano avvolto alla vita... ero imbarazzatissima.
- Ale, potevi dircelo che portavi una ragazza in camera... anche molto carina.-
Arrossii come un peperone, ma... rimasi abbracciata ad Alex, lì, su quel pavimento freddo.
Ero rimasta ancora con la maglia molto corta anche se faceva un freddo della morte.
Lui... mi prese per i fianchi e mi diede una mano ad alzarmi e mi prestò la sua felpa.
- Tieni nanetta, siediti qua e non fare casino. Vado a farmi una doccia sennò il comandante mi ammazza. Ragazzi, la accogliete voi?- fece entrando in bagno e chiudendo la porta.
I due che si trovavano in camera erano alquanto strani.
- Piacere, io sono Paolo!- fece quello con solo l'asciugamano: i capelli biondi avvolgevano il suo bellissimo viso con ciglia molto folte e guance abbastanza accaldate per la situazione in cui si trovava.
- E lui è... Matteo, dai!!! Non fare così!!!-
Un ragazzo con i capelli mori e con sfumature viola, i suoi lineamenti erano delicati ed adornati da degli occhiali molto tondi. Un orecchino abbastanza particolare gli pendeva dell'orecchio destro.
Quel 'Matteo' stava leggendo un libro mentre indossava delle cuffie.
- Matteo!!! Sveglia!!!-
Matteo si tolse lentamente le cuffie rivolgendomi lo sguardo.
- Sono vietate le ragazze, Paolo, un'altra? Già l'altra volta ne hai portata una in camera, per una volta rimaniamo seri davanti ai nostri superiori.-
- Scusalo, è leggermente bevuto e non capisce che tu sei la ragazza di Ale.-
Avrei voluto dire qualcosa ma mi interruppero per la sessantesima volta.
- Fa niente, io non sono la sua ragazza, comunque me ne torno in camera mia-.
Uscii dalla loro stanza e me ne tornai nella mia.

- Dafne... dove eri?- mi chiese Martina spaventata.
Le raccontai di Alex e di tutta la mia storia dato che ormai eravamo buone amiche.
- Mi dispiace per te sapendo la tua storia, sappi che se hai bisogno io ci sono. Comunque, tu stasera vieni all'uscita segreta?-
- Uscita segreta?- le chiesi incuriosita.

A True HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora