IL PIGIAMA PARTY È STATO...

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Sentii bussare alla mia porta.
- Occupato..!- dissi in lacrime e con la voce singhiozzante.
- Nanetta... tutto ok?- mi chiese la voce di Alex.
Mi asciugai le lacrime e dissi con voce tremante - Ho inviato l'email al professore, ce l'ho fatta..-
Lasciai la porta chiusa a chiave, non volevo farmi vedere in quello stato... avevo i capelli completamente arruffati e il mascara mi aveva macchiato la maglietta.
- Dai, apri..- mi disse lui cercando di aprire la porta.
Mi arresi e aprii la porta accostandola, lui entrò subito e mi diede una mano ad alzarmi.
- Sei la persona più forte che conosca... ma anche la più strana, Daf.-
mi disse lui ridendo e cercando di farmi ritornare il sorriso.
Mi accarezzò la testa e me la fece poggiare sulla sua spalla e così decidemmo di tornare alla panchina a aspettare Martina.
Finalmente anche quel treno arrivò, lei era finalmente lì.
Corsi ad abbracciarla e la strinsi forte a me, lei ricambiò la presa e così ci rincontrammo dopo tanto tempo.
Con lei però c'era qualcun'altro, un ragazzo abbastanza musone ed introverso.
Martina indietreggiò e ce lo presentò
- Lui è Luca!- il ragazzo si fece avanti e ci fece un cenno di saluto.
Rimasi perplessa, era il suo nuovo fidanzato?
- Oh, tranquilli, dormirà nella sua casa a Milano, ci viene d'estate.- disse lei rassicurandoci.
Così io, Martina, Alex, il presunto fidanzato di Martina e Matteo ci incamminammo a prendere un gelato veloce per poi portare Luca sotto casa sua.
Mentre stavamo mangiando il gelato su un marciapiede, vidi l'espressione di Matteo abbastanza triste, come se fosse deluso da qualcosa.
Se ne stava sul bordo del marciapiede in disparte, come se stesse pensando a qualcosa di abbastanza importante.
Mi feci vicino a lui e gli arrotolai il braccio attorno al collo.
- Cosa succede?- gli chiesi, invogliandolo a rispondere.
Lui fece un lungo sospiro e poi prese a parlare.
- È solo che quel Luca non mi convince...- disse stritolandosi le dita.
- In che senso?- gli dissi percependo ciò che voleva intendere.
- Non ho possibilità... lui è molto meglio di me...- disse arrendendosi alle parole.
- Aspetta aspetta aspetta, ti piace Martina?!- chiesi sconvolta dalla curiosità.
Lui annuì arrendendosi e tenendo il capo chino.
- Guarda che non è sicuro che sia il suo fidanzato, eh.- gli dissi per rassicurarlo.
- Io non le piaccio, non le sono mai piaciuto... dovrei rimanere semplicemente suo amico..-
Mi dispiaceva vedere così il mio amico, quello che mi sosteneva sempre, anche tramite chat.
- Secondo me un po' le potresti piacere se ti aprissi di più- dissi aiutandolo.
- Hai ragione... proverò ad essere più aperto. Grazie, Daf..-
Disse rialzandosi insieme a me.

- Allora?- chiesi a Martina mentre le applicavo una maschera per il viso al cocco.
- Cosa?- chiese lei ad occhi chiusi e sorridendo.
- Come stai? Come va?- le chiesi cercando di arrivare al punto di chiederle del suo rapporto con Luca.
Prima che potesse rispondere Alex e Matteo bussarono alla porta del bagno e ci trascinarono fuori.
Finalmente era il momento di iniziare a vedere il classico film horror insieme, quello per cui non avremmo dormito quella notte, quello, che, per essere perfetto, doveva essere accompagnato da pop corn.
Presi la ciotola col cibo spazzatura e Martina mise "play".
Era ormai 00:00 in punto ed eravamo rimasti svegli per un bel pò dopo il film, decidemmo di giocare ad obbligo o verità.
Sapevo cosa fare, dovevo dimostrare a Matteo che Luca non era il fidanzato di Martina!
Girammo la bottiglia vuota di coca cola e quella, magicamente, si posò su Alex.
- Obbligo o verità?- chiesi divertita.
Lui ci pensò un po' su e poi - Mhhh, Obbligo!-
Subito Martina e Matteo si misero a ridere e si dissero qualcosa all'orecchio spostando lo sguardo da me ad Alex.
- Bene, dovete riuscirvi a non dare un bacio fissandovi negli occhi!- disse Martina ridacchiando e trovando il tutto molto divertente.
Il mio sguardo e quello di Alex si incrociarono lentamente e rimanemmo immobili, lì, a guardarci.
Trovavo quell'obbligo molto semplice e lo fissai tranquillamente senza nemmeno avvicinarmi a lui.
I suoi occhi stavano fremendo, come se non riuscisse a trattenersi, fino a quando non posò le labbra sulle mie, con delicatezza, come se non ci fosse nessuno fermo lì, a guardarci.
Gli posai velocemente la mano sul petto e lo bloccai prima che Matteo vomitasse e che a Martina scoppiassero occhi pieni di dolcezza.
Alex mi guardò offeso come se non avessimo mai tempo per noi. Alcune volte non lo capivo, cercava di attirare la mia attenzione in un modo incomprensibile, come se cercasse di dire "Ehi! Ci sono pure io!".                                                                                                                                                      Continuammo a girare la bottiglia fino a quando non indicò Martina, mi strofinai le mani compiaciuta e molto imbarazzata, era il momento della domanda.                                               Perfetto, potevo beccarla in pieno.                                                                                                                               - Bene... chi è precisamente Luca?- chiesi fissandola dritta in viso, Matteo abbassò il capo rabbrividendo e aspettando la risposta.

- Luca è mio cugino.- disse con un tono tranquillo.
Di colpo sul volto di Matteo avanzò un sorriso e Martina si voltò guardando tutti insospettita.
- Perché?- chiese.
- Niente, volevo sapere perché ero curiosa, sai come sono io...- dissi, facendo finta di niente.
Continuammo a giocare fino a che la bottiglia non indicò Matteo.
- Obbligo.- disse lui netto.
- Bene...- ero certa di trovare qualche Obbligo insieme ad Alex, ma li avevamo  già usati tutti.
- Ce l'ho io un Obbligo!- disse Martina arrossendo.
- devi darmi un bacio...- disse lei facendosi piccola piccola.
Matteo si prese un colpo a quelle parole, io rimasi stupita e Alex anche.
Lo sguardo di Matteo sembrava arrabbiato e nervoso, dopo qualche minuto di silenzio lui disse a voce alta per la prima volta -Devi stare SOLO ferma!-
Non mi aspettavo quella frase da Matteo, per niente.
- Scusa... pensavo che io...- ma di colpo le labbra di Martina si fermarono, Matteo si stava avvicinando a lei.
Lei si irrigidì sbarrando gli occhi, ma, quando Matteo le diede di colpo un bacio posando le sue labbra su quelle di lei..
Vidi Martina aprire gli occhi con lentezza e rimanere stupefatta mentre Matteo si staccava da lei lentamente.
- Scusa...- disse lui rendendosi conto di quello che aveva fatto.
Martina gli rivolse uno sguardo veloce e non disse più niente, nemmeno per tutto il resto della serata.
Io ed Alex cercavamo di stemperare la tensione facendo giochi da tavolo, ma nulla funzionava per far scongelare Matteo e Martina dalla loro postura tipo: testa abbassata e pensante e schiena contratta con mento poggiato sulle nocche della mano destra.
La serata proseguì anche se nel peggior modo immaginabile, fino a quando, presi dalla stanchezza, ci addormentammo tutti nei sacchi a pelo sul tappeto della mia camera.
Il russare di Alex mi faceva rimanere sveglia fino a quando un rumore mi fece spaventare: Martina si stava alzando di nascosto e zompettò verso il balconcino della mia camera.
Mi faceva pena vederla così, decisi quindi di sorprenderla a guardare le luci accese delle stelle  mentre era poggiata con un braccio alla staccionata del balcone.
- Stasera sei romantica? Guardi le stelle?-
Martina saltò di colpo e quasi stava per cadere di sotto.
- Vengo in pace, sorella..- feci alzando le mani come se non le avessi appena fatto prendere un colpo.
- Sei pazza! per poco non cadevo...- disse lei ripoggiandosi alla staccionata e contemplando il cielo notturno.
- I miei si separano.- disse di colpo senza nemmeno voltarsi e tenendomi le spalle.
Quella frase mi prese alla sprovvista.
- Oh, mi dispiace...  se vuoi parlarne, sfogarti... io sono qui..-
Lei annuì in segno di consenso e così mi avvicinai a lei, poggiandomi anche io alla staccionata, accanto a Martina.
- Due maledetti giorni fa, i miei hanno deciso di divorziare... il papà se n'è uscito con una promozione come se io e la mamma non ne avessimo già abbastanza..- Martina chinò ancora di più il capo, facendo le mani a pugni.
- Questo suo maledetto lavoro... lo sta facendo separare definitivamente dalla sua famiglia.
Il fatto è che la casa rimane stranamente a papà e a me tocca trasferirmi a Milano con la mamma di inverno mentre papà lo vedrò solo in estate...-
Martina si girò di colpo e sferrò un colpo al muro giallo canarino del balcone, ora del sangue le aveva invaso le nocche di un rosso acceso.
- Tu come fai a rimanere così calma quando sei in crisi? Cioè, la storia dei tuoi, tuo padre che si presenta alla base senza preavviso... sembri una veterana della calma.-
Io non ero mai calma, indossavo semplicemente una maschera indelebile.
- Io... mi dispiace Martina, di tutto.-
La strinsi forte a me e qualche lacrima le colò sul viso bagnando la mia vestaglia.
Dopo un pò lei si staccò da me ripoggiandosi sulla ringhiera e rompendosi in mille pezzi.
- Matteo mi è sempre piaciuto, ho una cotta per lui da quando siamo rimasti insieme per prenderci cura di te ed Alex in infermeria...-
Fece un respiro profondo e aggiunse la frase definitiva.
- Io credo di amarlo.-
- Ma è fantastico! Amare qualcuno è una cosa meravigliosa!- dissi facendo centro nelle sue guance, ora più arrossate che mai.
- La cosa è che l'amore è un fregatura, me l'anno dimostrato i miei... non voglio amare qualcuno sapendo che mi deluderà ogni giorno della mia vita facendomi smettere di provare bei sentimenti!- il suo respiro si fece affannoso e io mi avvicinai ancora di più.
- Tu ami Matteo? Sì o no?-
Lei puntò gli occhi nei miei, con ingenuità - Sì... credo di sì...-
La fissai con un'espressione felice ed istruttiva. - Allora sì che con lui ci puoi stare!-
Lei annuì felice e rientrammo per tornare a dormire, anche se continuavo a vedere la sua sagoma nera nel buio che si rigirava e girava nel sacco a pelo.
La notte infatti non fu delle migliori.
Il pigiama party era stato un disastro annunciato e già mi stavo rendendo conto che i 2 mesi rimasti della nostra estate stavano finendo.
Volevo semplicemente passare un'ultima, felice estate.

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