UN GIORNO DA FIDANZATO

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Mi asciugai il sudore dalla fronte mentre Matteo mi misurava la febbre.
Era passata solo una nottata da quando mi avevano trasferita in infermeria con Alex.
Quella mattina era particolarmente noiosa e ricevevo visite di rado.
- Dai, ora sei a 38- disse Matteo cercando di tirarmi su il morale.
Mi guardò un po' e capì che non lo stavo per niente ascoltando, il mio sguardo era concentrato su Paolo che ancora dormiva dalla fatidica serata.
- Daf, non è stata colpa tua quella sera...- mi disse cercando di farmi sentire meglio.
Poco dopo la dottoressa cacciò Matteo e chiuse la stanza a chiave.
La mia nuova "camera" era abbastanza piccola, a dividere me dagli altri due ragazzi non c'era nemmeno una tenda.
La febbre non mi era ancora passata del tutto e io continuavo a giocare con le pellicine rimaste sulle mie dita.
L'estate era in piena attività, la camera era caldissima ed illuminata da una luce calda.
Alex stava leggendo un libro, lui amava leggere. A volte lo sorprendevo a leggere romanzi rosa anche se continuava a ripetere che a lui non piacevano le cose sdolcinate.
- Ancora roba da sdolcinati, eh?-
Lui posò velocemente lo sguardo su di me e sorrise ammettendo tutto.
- Parla lei.- rise.
- Io non so cos'è l'amore di quel tipo, da fidanzati..- ammisi io arrossando e grattandomi la testa.
Mi guardò negli occhi e poi nei suoi passò una luce, come se gli fosse venuta in mente un'idea pazzesca.
- Idea, per farti capire com'è essere fidanzati!-
Lo guardai incuriosita - Spara.-
- Per un giorno faccio finta di essere il tuo fidanzato!-
Appena disse quella frase entrambi arrossimmo.
- Scusa mi è uscito così a caso....-
Disse.
- Ci sto! Sarai per un giorno il mio fidanzato perfetto! Se fallirai non dirai a nessuno di questa scommessa.-
Lui arrossì e poi annuì accettando la scommessa.
- E se vinco io... dovrai... boh, te lo dico sul momento!-
- Bene, cominciamo!-
Lui si voltò e si sdraiò sul letto chiudendo gli occhi e addormentandosi.
La luce estiva mi fece partire una sensazione rilassante e anche io mi addormentai.
Non stavo sognando niente, solo come avrei passato i prossimi giorni in camera: avrei sicuramente letto tantissimi libri dei miei scrittori preferiti, mangiato le cose cose che Martina e Matteo mi portavano di nascosto, fatto gossip con le persone che mi venivano a trovare e poi anche...
Un qualcosa mi fece svegliare, una mano posata sul mio collo.
Saltai in aria e aprii di scatto gli occhi.
- Ma buongiorno tesoro.- disse sorridente Alex.
- Aspetta, è già mattina?- mi chiesi girandomi e osservando se qualcuno ci stesse sentendo.
- Sì.- disse tutto sorridente.
Cosa dovevo dire? Dopotutto pure io avrei dovuto fare la parte della fidanzata.
- Come stai amore?- presi con il pollice le sue guanche e gliele stritolai con le mani ridendo da morire.
Mi fissò per qualche secondo e poi...
- Posso darti un bacio? Amore...-
Io rimasi ferma come una scema persa nei suoi occhi grigi come uno squalo assassino.
Lui mi prese il viso e poi... appena stavamo per unire le nostre labbra...
- Dafneee, mi sei mancata!- Martina mi venne incontro e subito io e Alex ci staccammo da come eravamo rimasti avvolti prima.
- Daf, come stai? Ti fa ancora male lo stomaco?-
Io non la stavo per niente ascoltando ed ero rimasta a fissare Alex mentre lui si stava rimettendo a letto, guardandomi.
- Dafne?- le mani di Martina fecero su e giù davanti al mio viso arrossato e sudato.
- Sì, tutto... ok.-
Continuavo a fissare quelle due nuvole piene di grigio che continuavano a sovrastarmi.
- Martina, grazie per essere passata, però vorrei dormire un pochino, potresti ripassare stasera perfavore?-
- Sì, certo... tutto ok?-
Annuii mentre continuavo a pensare...
Martina si alzò dal letto, mi abbracciò forte e se ne andò.
Appena chiuse la porta mi alzai dal letto e andai davanti a quello di Alex.
- Alex...-
Lui mi continuava a guardare con quegli occhi grigi come una tempesta che mi stava per travolgere.
- Dove eravamo rimasti?- disse, sorridendo.
Rimasi immobile, voleva continuare con quella sceneggiata?
No grazie.
Me ne stavo per andare di nuovo sul mio letto quando una mano mi bloccò e mi fece girare.
Di colpo delle labbra si unirono alle mie, nel mio stomaco si rifece sentire il dolore e per qualche secondo sussultai, staccandomi dalle altre labbra e aprendo piano gli occhi: Alex.
Rimasi immobile, non ci potevo credere che mi aveva veramente dato un bacio...
- Che succede?- mi disse sorridendo come solo lui sapeva fare.
Balbettai parole confuse mentre dentro di me si palesavano pensieri che non avevo mai fatto.
Il fatto era che avevo semplicemente paura, se lui lo facesse solo per divertimento? O forse solo perché gli facevo pena...
- Sai...- dissi cercando le parole.
- è che... tu sei sempre stato il mio migliore amico, ti ho sempre visto così..-
Lui mi guardò con occhi delusi e un'aria affranta.
- E poi non ho mai dato un bacio... non so come si fa..- dissi con il viso tutto rosso.
I suoi occhi si riaccesero di una luce che non riuscivo a capire e le sue labbra, di colpo, rincontrarono le mie.
Fu un secondo bacio perfetto.
Anche se sinceramente non mi aspettavo di darlo ad Alex.
Io l'avevo sempre visto come il mio migliore amico, come uno di famiglia...
Stranamente sentii qualcosa, qualcosa di vero. Il mio cuore stava battendo all'impazzata e lui continuava a tenere le labbra sulle mie: mi piaceva il mio migliore amico..!
Lui staccò le labbra dalle mie dopo qualche secondo, entrambi sorridemmo e lui mi prese la mano.
- Che ne pensi se uscissimo una volta? Magari potrei insegnarti a dare bene questi maledetti baci..- lui sorrise in un modo spettacolare.
Annuii felice e lui mi diede un altro bacio ancora, mentre mi abbracciava.
- Il gioco del fidanzato per un giorno mi è piaciuto!- sorrisi, mentre lo abbracciavo.
Di colpo però, piegò la schiena, posandosi le mani sui fianchi e cadde a terra.
Chiamai di corsa la dottoressa che lo spostò di nuovo nel suo letto e gli controllò a che punto della guarigione stessero le costole.
- Solo questo, dai..- diceva gentile l'infermiera, ma Alex non ne voleva sapere niente. Lui era fatto così. Odiava le medicine.
- Rimettiti a letto, Dafne...- mi prese la mano. La dottoressa mi guardò con una strana occhiataccia e io sorrisi, cercando di scollarmi da lui.
- Signorina, vedo che lei è molto in sintonia con Alessandro Rossi..?-
Rimasi immobile, avendo paura che ci avesse visti.
Una delle tante regole di quella scuola era che le reclute non potevano avere rapporti amorosi fra di loro.
Ma, dopotutto, io non ero fidanzata con lui... forse...
- Quindi potrebbe darle lei questa medicina?- mi chiese, facendomi tirare un sospiro di sollievo.
Annuii e aspettai che la dottoressa uscisse prima di iniziare ad aprire quello strano flacone marrone.
Presi il cucchiaino di ceramica grigia e lo riempii di quel liquido blu mare.
- No...no!- si rigirava nel letto serrando le palpebre e la bocca.
- Dai... sennò ti continua a fare male qua.- posai le mani su una delle due costole e lui si fermò di colpo, aprendo piano gli occhi.
Gli strinsi forte la mano e lui si lasciò dare quella medicina alquanto bizzarra.
Gli portai i capelli dietro le orecchie e gli accarezzai la testa, seduta sul suo letto.
Mi tirò di colpo per la maglia e mi diede un altro bacio, che io ricambiai.
Ero avvolta dalle sue braccia, che adesso mi stavano stringendo mentre mi sorrideva, quando qualcuno bussò.
- Martina e Matteo.- disse Alex tenendomi con sé.
Mi continuava a stringere volendo che non me ne andassi.
- Alex... perfavore!!! Se ci scoprono siamo fregati!- gli dissi cercando di lasciare la sua presa.
- Almeno a loro diciamolo. Se non glielo dici tu adesso, glielo dico io.- mi lasciò andare e mi fiondai sul letto.
- Potete entrareeee.-
Come sospettavo erano Martina e Matteo.
- Daf, come va adesso?- mi chiese Martina tutta triste, giocherellando con i capelli corti.
- Come va, ragazzi?- chiese Matteo.
Alex continuava a fissarmi, volendo che gli dicessi tutto.
Non riuscii nè a rispondere nè a dirgli la verità, e così...
- Io e Dafne ci siamo baciati.- disse Alex di colpo.
- Ahahahahahahahaha, questa è bella.-
disse Matteo trattenendo le risate.
Martina era rimasta bloccata, a guardarci.
- Matteo, sono seri...- disse lei.
Sembrava piuttosto arrabbiata, mi chiese se potessimo un attimo andare al bagno io e lei.
Accettai con fare tremante.
- Oddioooooo!!! Com'è stato?????!!!!-
Mi chiese appena chiuse la porta del bagno.
Io sorrisi, raccontandole ogni singolo dettaglio.
- ... e poi lui mi ha chiesto di uscire una volta così poteva tipo "insegnarmi" a dare meglio i baci...-
Lei era felice per me, tanto.
Il problema ora era Paolo, ci avrebbe ammazzati appena si sarebbe risvegliato.
Sicuramente non potevo non ammettere di essermi innamorata.
Di essermi innamorata del mio migliore amico.

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