SOLO CUGINI

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Tear accese il motore dell'auto, aveva deciso di accompagnarmi.
- Forza, parti!- dissi incitandolo.
Nemmeno mi accorsi del momento in cui partì a razzo, pensavo se la mamma ed il papà mi avessero poi voluto parlare, faccia a faccia, di tutta la questione del litigio.
La Panda color canarino sfrecciava tra i semafori rossi e verdi ed io nel frattempo mi stritolavo le mani sperando di trovare la mamma in una situazione non grave.
Il Pandino parcheggiò e scesi dalla macchina con ancora addosso le ciabatte insabbiate.
Entrai nella grande struttura bianca e spalancai le enormi porte della segreteria.
Corsi al bancone e lì trovai una donna sulla quarantina con indosso un camice e in mano un raccoglitore ad anelli pieno zeppo di fogli, indossava degli occhiali abbastanza grandi e tondi ma nulla mi fece ridere in quel momento di agitazione.
- Dov'è Marika Galli!- sbattei una mano sul bancone e la donna sobbalzò indicando con mano tremante una stanza in fondo ad un corridoio.
Mi diressi di corsa lì in fondo e dissi a Tear di aspettare fuori.
Aprii la porta senza pensarci troppo e la scena davanti a me fu devastante: la mamma era sdraiata sul lettino operatorio e degli uomini con la mascherina stavano prendendo degli aggeggi affilati e li stavano disinfettando.
- MAMMA!- dissi strillando e correndo verso di lei, ma, appena arrivai davanti al lettino, due infermiere mi trascinarono fuori dalla stanza.
Una era abbastanza bassa e bionda ed indossava una mascherina chirurgica, l'altra era mora con molte lentiggini ed una coda alta.
Entrambe si guardarono dopo avermi lasciata e la mora diede una spintarella alla bionda.
- E va bene...- fece la ragazza dai capelli lucenti.
Mi guardò per qualche istante e prima di parlare fece un respiro profondo.
- Tua madre è nel pieno di una situazione di allergia, ma si riprenderà presto! Non ti preoccupare, nel frattempo puoi accomodarti in sala d'attesa!- disse l'infermiera cercando di farmi calmare.
Cercai di tranquillizzarmi come mi avevano insegnato e chiesi con calma e razionalità. - Che cosa le è successo!?-
La ragazza bionda diede uno spintone alla mora e quella prese la parola.
- Ha semplicemente ingerito un alimento per cui lei è allergica... almeno credo...-
Almeno credo? Erano state lì dentro e nemmeno sapevano cosa avesse mia madre.
Comunque non avevo niente da fare, avrei aspettato lì finché non mi avrebbero chiamata.
Mi sedei sulla sedia in sala d'attesa e aspettai lì, come se mi trovassi su un sottile filo di spago: in una metà la lava e nell'altra un mare profondo metri.
- Stai bene? Ho sentito la conversazione che hai avuto con le infermiere...- la voce di Tear mi accolse e si mise accanto a me, arrotolandomi un braccio attorno alla spalla.
- Sai... ho paura... è la prima volta che ho veramente paura... paura di...-
Non riuscivo a dire nessuna parola, ero troppo agitata.
- Paura di?- mi chiese Tear pieno di agitazioni.
- Paura che se lei......... io non ancora non ci ho fatto pace.-
L'antico dolore allo stomaco mi assalì per la trentesima volta, questa volta fatale... ma appena stavo per chiudere gli occhi un qualcosa mi si tese contro... un bicchiere.
- Ti serve acqua, nanetta?-
Nom ci potevo credere. Quegli occhi grigi. Alex!
Rimasi immobile, ancora arrabbiata con lui.
Tear era rimasto fermo, con lo sguardo che passava sul mio volto e poi su quello di Alex.
- Chi è lui.- mi chiese Alex mentre diventava rosso per la rabbia.
Non potevo di certo dirgli che era mio cugino, così non mi andava bene, dovevo dire qualcosa per farlo arrabbiare. LUI MI AVEVA MENTITO.
In quel momento mi venne in mente un'idea pazza e subito aprii la mia maledetta bocca.
- Lui? Lui è Tear, il mio nuovo fidanzato.-
A quella frase vidi Alex stritolarsi le nocche e fare le mani a pugno e Tear sprofondare nella sedia pieno di paura e stupore.
- C-cosa?- disse Alex infuriandosi.
- Che c'è? Problemi?- gli chiesi facendo finta di niente.
Vidi Alex andarsene fuori dalla porta e poco dopo Tear corrergli dietro.
Ero stata troppo cattiva? Forse.
                               *
                       Tear's POV
Cosa?! Ma Dafne era solo mia cugina!
Sicuramente si stava vendicando, ok, faceva bene, ma non dicendo che io fossi il suo fidanzato!
Riuscivo a vedere il suo fidanzato pieno du rabbia e molto probabilmente mi avrebbe picchiato... no! Prese e se ne andò non dicendo niente.
Decisi che era meglio raccontargli tutta la verità e gli corsi dietro, anche se impaurito.
- Fermo!- gli dissi ansimando dato che era impossibile raggiungerlo anche correndo.
Ed ecco, lo vidi girarsi lentamente e guardarmi con occhi rossi per la rabbia.
- Cosa vuoi, pel di carota.- fece per avvicinarsi a me e mi venne incontro con la mano fatta già a pugno.
Strizzai gli occhi e dissi con velocità.
- Sono suo cugino, non fidanzato!-
Vidi l'espressione di Alex diventare stupita.
- Cugino?- chiese con speranza.
- Sì, cugino.-

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