Traditore

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Ormai io e Simon uscivano da un paio di mesi.
Lui era un ragazzo molto dolce e gentile. Mi faceva conoscere sempre nuove cose sul mondo dei mondani. E in qualche rara occasione,due volte, mi aveva accompagnata a caccia.
La nostra non era una relazione seria anche se non ne avevamo mai parlato.

Quella sera Simon mi aveva invitato ad uno dei concerti della sua band. I suoi amici non erano molto simpatici ma...

Il concerto era ormai finito. Vidi Simon correre giù dal palco. Cercai di seguirlo ma lo persi nella folla. Decisi che lo avrei aspettato nel retro.
Uscì dal locale e mi diressi verso un vicolo che forse conduceva nel retro.
Ma ciò che vidi mi lasciò sorpresa: Jace e Clary che si... baciavano.

Notai il furgone dei ragazzi. Mi avvicinai e mi appogiai aspettando che arrivasse Simon.
Fuori pioveva a dirotto.

Alzai lo sguardo giusto in tempo per vedere Simon venirmi in contro.
-Ehilà- dissi allontanandomi dal furgone e dirigendo verso di lui -Dov eri finito? Ti ho visto correre giù dal palco... -
-Già. Scusami ma non mi sono sentito bene-
-Basta che adesso stai meglio-dissi stringendolo tra le braccia.
-non hai visto Jace da nessuna parte, vero?- chiese
Alzi gli occhi al celo -Si, l ho visto mentre si faceva Clary. Anche se ora se ne saranno andati... a casa, spero. Sono la personificazione del "trovatevi una stanza"-
-Non pensavo che Clary sarebbe venuta-
Bè se è per questo neanche io pensai scocciata.
-Va bè.- dissi con un sorriso -Visto che siamo rimasti noi due, cosa ne dici se andiamo da qualche parte e...-
Non riuscì a finire la frase che una voce di ragazza chiamava Simon.
-Simon?- la sua voce era familiare. Sembrava sorpresa di trovarlo qui.
Tutto d'un tratto mi venne in mente a chi apparteneva quella voce: Maia.
Mi accordo più che tutti ci guardavano a bocca aperta, come se loro sapesse cosa stesse succedendo.
-Simon?- gli dissi mentre il mio braccio si allontanava lentamente dalla sua vita -Che succede?- cercai di dimostrarmi forte. Sapevo esattamente cosa stesse accadendo.
-Mi avevi detto che avresti avuto da fare- appena Maia ricominciò a parlare mi girai in modo tale da riuscire a vede sia lei che Simon -poi qualcuno stamattina mi ha infilato questo sotto la porta- disse sdrotolando il volantino che aveva in mano: quello della band di Simon.
Il mio sguardo vagava da Maia a Simon.
-Fermi un attimo. Voi due state uscendo insieme?-
-E voi due?- disse con sguardo deciso, come se volesse sfidarmi a duello, ma con tutte le forze che ci avrebbe messo avrei vinto io.
-Si. E da qualche settimana ormai- ormai non mi importava più di Simon. Anzi l unica cosa che provavo nei suoi confronti era rabbia.
-Anche noi ci frequentiamo da settembre- sembrava delusa.
-Non posso crederci- e davvero non volevo farlo. Simon mi era sempre sembrato un bravo ragazzo. Anche se negli ultimi tempi aveva cambiato il suo modo di vestirsi per me rimaneva sempre lo stesso. -Simon? Hai una spiegazione?- dissi decisa mentre mi girato verso di lui per guardarlo negli occhi.
-signore,signore-disse ad un tratto Eric -Non c'è bisogno di litigare. C'è abbastanza Simon per tutte!-
Mi girai e gli lanciai un occhiata da ridurlo immediatamente in silenzio. Tutti i membri della band, tranne quello nuovo, entrarono nel furgone e partirono.
Finalmente
-Non posso crederci, Simon- credici invece pensai -Ma che cosa avevi in testa? Come hai fatto a mentirci così?-
Maia sembrava abbastanza sconvolta... come se non riuscisse veramente a credere a ciò che entrambe vedavamo e ciò che era la realtà: Simon ci aveva tradite.
-Non ho mentito. Non ci siamo mai detti di essere una coppia ufficiale!-disse rivolto a Maia -E noi nemmeno!- disse rivolto a me, come se questo bastasse ad avere maggiore, non l avrei mica preso in giro se mi avesse detto che usciva anche con Maia - E poi so che uscivi con altre persone...- cercò di giustificarsi per il suo comportamento infantile.
-Non persone che conosci anche tu- ribattei -Non tuoi amici- anche se Maia non poteva giudicato propriamente mia amica. -Come la prenderesti se scoprissi che stavo uscendo anche con Eric?-
-Rimarrei sorpreso, onestamente. Non è certo il tuo tipo- su questo proprio non potevo dargli torto.
-Non E questo il punto Simon-
Ogni parola che usciva cercavo sempre di farla sembrare fredda come se non mi importasse di nulla. Anche se non potevo negare a me stessa che faceva male.
-Mi dispiace davvero. Avrei voluto dirvelo, ragazze. E che mi piacete tutte e due e non volevo ferire né l una né l altra.- questa era di sicuro la frase più stupida che potesse dire -Wow. Sono un grandissimo stronzo- disse più che altro a se stesso
-Direi che questa è la prima cosa giusta che hai detto da quando sono arrivata- commentò Maia e per una volta ero d'accordo con lei.
-amen! Quanto a me, è troppo poco, troppo tardi... - dissi

La porta laterale del locale si aprì e ne usci un ragazzo ad agiudicare i suoi passi. Non riuscivo a vederlo perché ero troppo impegnata a fulminare Simon con lo sguardo.
-Ora non ti aspettare che una di noi ti rivolga ancora la parola- dichiarai a nome di entrambe - E io poi farò un discorsetto anche a Clary. Un discorsetto molto, molto serio sugli amici che si sceglie.
Ero infuriata anche con lei. Non mi aveva detto niente.
-Kyle- disse sollevato di vederlo-Maureen... ora sta... -
Io e Maia ci girammo entrambe per vedere in faccia il ragazzo che aveva appena interrotto il nostro discorso.
Vidi Maia che nell osservare meglio il ragazzo cambiò subito espressione: spalanco gli occhi e impallidi.
Nelfrattempo Kyle la guardava imbambolata.
-Ehi!- esclamai-Ma per caso voi due... vi conoscete?-
Maia dischiuse le labra e sussuro "Jordan" ed un istante dopo era su di lui e aveva i suoi artigli nel suo collo.
La riuscii a staccare, ma ciò che accade dopo fino a quando entrai nell istituto sono solo dei brevi flash.

Entrai nell istituto e senza badare a ciò che mi circondava salì di corsa le scale, arrivai nella mia stanza e mi buttai sul mio letto.
Per quante volte potevo ripetermi che per me Simon non contava e che ciò che era appena successo non mi faceva provare niente, né rabbia né dolore, quello che in realtà scoppio era che io ci stavo veramente male. Volevo bene a Simon ed ero disposta anche ad aprire il mio cuore ad una persona che non fosse della famiglia. Ma mi sbagliavo. Tutti i ragazzi sono uguali, tutti degli stronzi.
Ma non avrei pianto lo stesso.

Izzy e SimonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora