I cuori si spezzano

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Dopo aver lasciato Clary di sopra scesi le scale di corsa.
Jace mi spiegò cosa ci faceva Camille all istituto sotto manette. Diceva che lei voleva parlare solo con Magnus quindi lui e mio fratello sarebbero dovuti tornare dal loro viaggio. A mio parere per una stupidaggine.
-Invece mentre tu eri a caccia di vampiri, Io ero in zona Riverside a sconfiggere un demone Idra. Con Clary.-
Jace trasalì -Con Clary? Te la sei portata a caccia di demoni? Isabelle...-
Ma per chi mi aveva preso non ero mica un incosciente.
-certo che no. Quando sono arrivata, lo scontro era già iniziato da un pezzo-
-Ma come facevi a saperlo?-
-Mi ha mandato un messaggio. E così ci sono andata- dissi abbassando lo sguardo sulle mie mani.
-Ha mandato un messaggio a te?- disse afferrandomi il polso. Il dolore era quasi inesistente e poi sapevo che lo stava facendo solo perche era preoccupato. -Sta bene? È ferita?-
-Si, sta morendo dissanguata al piano di sopra, ma pensavo di non dirtelo subito, perché mi piace la suspense...-
Jace abbassò lo sguardo sul mio polso e lo lasciò andare.
-Lei e qui?-
-Di sopra a riposare...-
Ma Jace se ne era già andato, e stava correndo verso il portone. Lo attraversò come una furia e scomparve.
-Non potevi pensare che avrebbe reagito diversamente- comento Simon.
Rimasi a pensare se fosse il caso di ignorare qualunque cosa diminuzione avrebbe detto per il reato dell eternità. Ma decisi che non sarebbe stato abbastanza maturo. -Lo so- dissi - solo che mi piacerebbe sapere cosa succede fra quei due-
-Nn sono sicuro che lo sappiano nemmeno loro- disse Simon.
Rimasi a pensare se fosse il caso di parlare con qualcuno di ciò che mi stava tormentando.
-Io non intero essere così- dissi-Vieni ti voglio parlare-
Mi diressi verso la porta dell istituto così da poter parlare in tranquillità.
-Davvero?- chiese sbalordito
Mi voltai e lo fulminai con lo sguardo -In questo momento, si. Ma non ti posso promettere che durerà a molto.-
Simon alzò le mani -Anche io volevo parlare, Iz, ma non posso entrare all istituto-
-Perché?- guardai lui e poi Camille e poi capì, ero così abituata a trattarlo come un mondani che mi ero dimenticata che fisse un vampiro. -Ah, giusto. E quindi come hai fatto ad arrivare fin qui?-
-Attraverso il portale- spiegò -Ma Jace ha detto grande c'è un passaggio cin una porta che dà sull esterno. Così, di notte, i vampiri possono entrare qui dentro- indicò una porta stretta a pochi passi di distanza da noi. Era chiusa con un chiavistello abbastanza arrugginito come se non venisse usata da secoli.
-D'accordo-
Ruppi il chiavistello, dietro la porta c'era una stanza. I muri erano di pietra e cin alcune porte che davano sull esterno. Non c'erano finestre ma l aria era abbastanza fredda da farmi rabbrividire.
-Ascolta, isabelle- disse Simon -Mi dispiace molto per quello che ho fatto. Non ci sono scuse...-
-No, non ce ne sono. E già che ci sei, magri dimmi anche come mai frequenti il ragazzo che ha trasformato Maia in un lupo mannaro.-
Simon mi raccontò la storia di Maia e di Jordan. Mi disse che era stato tutto un errore che lui non voleva farle niente e quella era stata la prima volta che si trasformava. Mi disse che lui all inizio non sapeva chi fosse Jordan.
-Capisco. Hi sentito parlare del Praetor Lupus. Se l hanno voluto come membro suppongi che non sua un fallito totale. Anche se non capisco perché dovresti avere bisogno di qualcuno che ti protegga. Tu hai il...- dissi indicandomi la fronte. Riferito al marchio di Caino.
-Non posso passare il resto della mia vita a essere aggredito tutti i giorni e a vedere i miei aggressori polverizzati dal marchio- sinceramente non capivo cosa c'era di male -Devo scoprire chi è che mi vuole uccidere. Jordan mi sta aiutando, e anche Jace-
Avrei voluto dirgli che lo avrei aiutato anche io. Ma la situazione in cui i trovavo non lo permetteva. Ma non per questo gli avrei negato l aiuto del conclave.
-Credi davvero che Jordan ti stia dando una mano? Il Conclave ha una certa influenza sul Praetor e potremmo farlo sostituire-
-Si- rispose dopo averci pensato, il che mi faceva un po insospettire -Penso che mi stia aiutando davvero. E poi non posso sempre contare sul conclave.
-Ok-
Mi appoggiai cin la schiena al muro. La parete era fredda, come del reti tutto l ambiente che mi circondava.
-Ti sei mai chiesto perché sono così diversa dai miei fratelli? Intendo da Alec e Jace-
-Vuoi dire a parte che tu sei una ragazza... e loro no?- mi chiese confuso.
-No. Non sto parlando di quello, scemo- dissi scherzando -Insomma guardali: loro non hanno problemi ad innamorarsi. Anzi, sono tutti e due innamorati. Ed è quel genere si amore: fatto, finito. Pensa a Jace: ama Clary come se al mondo non ci fosse altro e mai ci potesse essere. Lo stesso vale per Alec. Quanto a Max... - d'un tratto mi passò per la testa una serie di immagini di Max da grande. Di come sarebbe stato per lui la vita se non fosse finita talmente presto. -Non so come sarebbe stato per lui. Però si fidava di tutti. Invece, come avrai notato, io bon mi fido di nessuno.-
A parte te. Avrei voluto aggiungere.
-Non siamo tutti uguali. Ma non significa che loro siano più felici di te...-
-Invece si. Pensi che non lo sappia- dissi guardandolo negli occhi -Conosci i miei genitori-
-Non bene-
-Bè, sai che facevano entrambi parte del Circolo. Però, ci scommetto, non sai che era solo un idea di mia madre. Mio padre non è mai stato molto entusiasta di Valentine e di tutto il resto. E poi quando è successo quel che e successo e loro sono stati banditi, rendendosi conto di aver praticamente distrutto le proprie vite, penso che lui abbia dato la colpa a lei. Ma avevano già Alec e presto avrebbero avuto anche me, così mio padre decise di rimanere, anche se secondo me avrebbe preferito andarsene. E alla fine, quando Alec aveva circa nove anni, ha trovato un altra.-
Mi sentì come se un peso dal mio cuore venisse tolto, un peso che non salvo di portare.
-Cosa?! Tuo padre ha tradito tua madre? Ma è... tremendo-
-Me lo confessò lei. Mi disse. Che lui voleva lasciarla, ma poi lei scoprì di essere incinta di Max. Sono rimasti insieme e poi mio padre ha lasciato l altra. Ma mia madre non mi ha mai detto chi fosse, solo che non ci si può mai fidare degli uomini. E mi ha chiesto di non raccontare mai a nessuna questa storia-
-E tu? Lo hai fatto?-
-Mai prima di adesso-
-Non avrebbe dovuto chiederti di farlo- disse d'un tratto rabbiato -Non è stato corretto-
-Forse. Pensavo che saperlo mi rendesse speciale. Ma non ho mai riflettuto, invece, su come questa cosa avrebbe potuto cambiare il mio modo di essere. Ora guardo i mie fratelli che spalancano le porte dei loro cuori e penso: Ma siete pazzi? I cuori si infrangono. E penso che, anche quando si ricompongono, non si torna più gli stessi di prima- dissi
-Magari si diventa meglio- commentò -Io so di essere migliorato-
-Ti riferisci a Clary. Perché lai ti ha spezzato il cuore-
-Me lo ha sbriciolato. Sai quando qualcuno preferisce il proprio fratello a te, non è che ne ricavi una bella iniezione di autostima... -mi immaginai Simon che vedeva Clary pensare sempre a Jace mentre stavano insieme. Deve essere stato terribile. -Ho pensato che magari Clary, una volta capito che cin Jace non avrebbe mai funzionato, avrebbe lasciato perdere e sarebbe tornata da me. Alla fine invece, mi sono reso conto che non smetterà mai di amarlo, che con lui funzioni o no. E che,se stava con me soltanto perché non poteva avere lui, allora era meglio rimanere solo, perciò ho chiuso.-
-Non sapevo che avessi rotto con lei. Pensavo che...-
-Che non avessi il minimo di dignità- disse cin un sorriso che somigliava molto a quello di Jace quando faceva qualche battuta.
-Io pensavo che tu fossi ancora innamorato di Clary e che non potessi avere intenzioni serie con nessun altra- confessai
-Perché tu scegli dei ragazzi che non potrebbero mai avere intenzioni serie con te. Così nemmeno tu devi avere intenzioni seria con loro-
Ohh! Non credevo che la pensasse così. Non credevo che forse Simon avrebbe voluto avere intenzioni serie con me. Non mi è mai passato per la testa che, qualunque ragazzo, potesse avere intenzioni serie con me.
-Io ti voglio bene. Te ne ho sempre voluto- disse Simon.
Quelle parole scatenarono in me qualcosa che non mi era mai successa prima. Mi sentivo d'un tratto inerme. D'un tratto mi venne voglia di baciarlo. Lo avevo già baciato altre volte ma mai sentivo un tale impulso come in questo momento.
Feci un passo avanti. Ma quel mio movimento lo fece irrigidire. Non capivo il perché. Ritornai al mio posto.
-Bene- gli dissi -Sono contenta che abbiamo parlato-
E mi allontanai correndo.
Quando arrivai al portone che portava al santuario sentii Simon chiamarmi. Ma non deciso nulla continuai a camminare finché non raggiunsi la palestra. Incominciai a lanciare pugnali contro il muro. Arrabbiata per... non so neanche io il perché.

Izzy e SimonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora