Idris

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Entrammo nel portale dopo aver affrontato dei demoni all istituto.

Mi guardai in torno e notai una cosa che mi lasciò sconvolta. Jace aveva tra le braccia il corpo di Simon, era svenuto.
Ci avvicinammo a loro
-cos è successo- gli chiesi
-e inciampato in Madeleine e un demone l ha pugnalato- mi rispose-per essere un vampiro non e molto agile- scherzò
-Jace!- lo richiamai
-aiutami a portarlo in casa-
-perché-
Mi lancio un occhiata di fuoco e recepii il suo messaggio.

Arrivammo a casa dei Penhallow. Jace spiegò la situazione e poi portammo Simon in una delle camere.
Jace mi chiese di cacciare il sangue dalla sua ferita. Non c'era bisogno di disinfettarla perché presto si sarebbe rimarginata era una delle qualità dei vampiri.

Lo mettemmo sul letto e gli ripulii la ferita. Jace se ne andò dicendomi di chiamarlo quando si sarebbe svegliato.

Ora dovevo fare anche la guardia a un vampiro svenuto.

Vicino al letto c'era una poltrona e mi ci andai a sedere.
Rimasi a guardare il corpo di Simon per un po ma poi sentii gli occhi appesantirsi e pian piano chiudersi.

Sognai come sarebbe stata la vita di Simon se non si fosse mai trasformato in vampiro: avrebbe suonato con i suoi amici, avrebbe visto dei film e giocato ai videogiochi.

-Isabelle?- mi sentii chiamare.
Mi risvegliai e notai che era stato Simon a chiamarmi. Quando lo vidi fui sollevata che fosse vivo.
-Oooh! Sei sveglio!- dissi ricomponendomi dalla posizione che avevo preso mentre dormivo-Jace sarà così sollevato! Eravamo quasi certi che saresti morto-
-Morto?- ripetee terrorizzato.-perché? Sono all istituto?- disse mentre si guardava in torno e capendo che non era di sicuro all istituto-insomma... dove siamo?-
Gli spiegai dove eravamo e come aveva fatto ad arrivarci, ciò che gli era successo all istituto.
-un dimenticato mi ha pugnalato? Dove?-
Non capivo come riuscisse ancora a sorprendere di poter guarire.
-ti faccio vedere- mi alzai dalla poltrona e mi andai a sedere sul letto vicino a lui. Gli posai le mani sui fianchi e lentamente cercando di non fargli del male gli sollevai di poco la maglietta tanto quanto bastava per far vedere a Simon la ferita. Era a malapena una cicatrice. Delicatamente feci scorrere le dita sulla sua pelle. Era molto fredda la stazza freddezza del marmo. Rabrividi senza però farsene accorge.
-fa male?- avevo la stessa preoccupazione che avevo quando uno dei miei fratelli di ferita. Forse un po di meno.
-N...no- lo sguardo di Simon era su di me e stava pensando a qualcosa. Motivo dalla voglia di sapere cosa.-non fa male-
-Ma fa male ai miei occhi- disse Jace che silenziosamente era entrato nella camera.
Con molta fretta tirai giù la maglietta.
-Stai molestando il vampiro adesso che e troppo debole per attaccare, Ix? Sono sicuro che questo comportamento violi almeno uno degli accordi.-
-Gli stavo solo mostrando dove e stato pugnalato- dissi ritornando sulla poltrona. -Cosa sta succedendo al piano di sotto? Stanno ancora dando i numeri?- chiesi
Jace mi spiego che mia madre era dovuta salire alla guardia per spiegare come mai Simon si trovava ad Alicante.
Appena Simon sentii il nome Alicante su suo volto passo un espressione allarmata per poi sparire e un dolore allo stomaco lo fece piegare in due. La ferita. Fu il mio unico pensiero. Mi allungai verso di lui e gli tesi un braccio per fargli capire che doveva fidarsi e lasciarmi vedere se la ferita fosse a posto.
-Simon! Tutto a posto?- la mia voce era stranamente apprensiva nei confronti del vampiro.
Aveva le mani strette a pugno e senza guardarmi neanche mi disse-Va' via Isabelle- io ovviamente sono rimasta in quella posizione sperando che lui capisce che volevo vedere se stesse bene. Lo vidi lanciare uno sguardo di supplica a Jace e gli chiese-Mandala via- lo imploro.
Mi ritirarsi immediatamente lui non mi voleva con lui bene me ne sarei andata, ma me l avrebbe fatta pagare.
-bene. Me ne vado. Non c'è bisogno di ripeterlo due volte- me ne andai sbattendo la porta alle mie spalle.

Rimasi dietro la porta per vedere quale era il motivo per cui mi aveva cacciata.
Riuscii a sentire: non e per Isabelle e che sono affamato.
A quelle parole mi rallegrai, voleva tenermi al sicuro e non farmi del male. Se fossi stata un altra persona ne sarei rimasta commossa.
Decisi di scendere di sotto per avere delle maggiori informazioni su cosa stesse succedendo.

Izzy e SimonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora