prologo

286 13 8
                                    

Elisabetta aveva provato ad addormentarsi in tutti i modi che conosceva,persino a contare le pecore. Ma nulla, non riusciva proprio a togliersi dalla mente quel giovane e i suoi grandi occhi verdi.

Le sembrava di impazzire,era già un mese che ogni volta che chiudeva gli occhi faceva sempre lo stesso sogno, non capiva cosa volesse significare.

Ogni notte si risvegliava con il cuore distrutto dal dolore,senza riuscire a capire il motivo.
Sapeva solo che quel dolore era collegato a quello strano giovane.

Quando finalmente riusci ad addormentarsi si ritrovo nell'ormai familiare sala da ballo, era una sala finemente addobbata per la serata quando si guardo intorno vide molte coppie volteggiare a ritmo di una musica sublime.

Sapeva già che lui sarebbe arrivato a minuti, quindi decise di aspettarlo,l'attesa non fu vana infatti il giovane arrivo da li a poco. Era bello forse più bello di come lo ricordava,le si avvicinò e le chiese di ballare e lei accetto con gioia.

Non capiva il motivo ma sentiva di amarlo e di conoscerlo da sempre. Lui si rivolse ad Elisabetta quasi sussurrando, ma lei lo senti ugualmente.

Fu allora che decise che quella volta lo avrebbe convinto a portarla con sé.
Eli sentiva che qualunque cosa fosse accaduto lei lo avrebbe protetto,anche a costo della sua stessa vita , anche se in fondo non lo  conosceva neppure.

Improvvisamente si senti un gran boato,provenire dalla sua destra, quando si volto nuovamente verso di lui capi subito che stava per succedere qualcosa di spiacevole,provo a parlare al giovane misterioso,ma quando lo guardo negli occhi vide che c'era qualcosa sa che lo turbava profondamente,prima che se ne rendesse conto gli stava già dicendo di scappare, anche se non capiva il motivo sapeva che non le sarebbe successo nulla.

I due si guardarono per l'ultimo volta prima che lui scomparisse tra la moltitudine di coppie danzanti. Elisabetta era ancora sovrappensiero quando senti aprire il portone della sala da ballo.

Seguito dal grido di un uomo sulla quarantina, seguito da un gruppo di guardie.

<<Erzebeth, vieni subito qui, dimmi dove si nasconde quell'uomo e ti lascerò andare>>

La giovane non capiva perche quel uomo la chiamasse cosi però si impose di non dirgli nulla, in cuor suo sapeva che voleva fare del male al giovane.

<< Se non mi vuoi dire dov'è allora dimmi il suo segreto e ti lascerò viva>>
<< non conosco nessun segreto è anche se lo sapessi non lo dire di certo a te >>
a quelle parole Elisabetta si sveglio, era già sorto il sole.

P.S PREMETTO CHE NON HO MAI SCRITTO NIENTE IN VITA MIA,SPERO CHE VI SIA PIACIUTO,E VORREI TANTO UNA VOSTRA OPINIONE ANCHE SE NON VI PIACE COSI DA POTER MIGLIORARE NEI CAPITOLI SUCCESSIVI.
CON AFFETTO FRANCY

ErzebethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora