capitolo 12

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pov Elisabetta:

Sono già quattro giorni che non vedo Drake, come se non bastasse gli incubi hanno ripreso a tormentarmi.

Devo trovare un modo per uscire di qui , chissà come sta. Cammino verso il corridoio ancora sovrappensiero quando sbatto contro qualcuno è finisco a terra.

Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti proprio Drake rimanendo stregata dal suo meraviglioso sorriso.
<<dovresti guardare dove metti i piedi >>
Mi dice lui porgendomi la mano, no lo avevo mai visto ridere, neppure mi importa della figuraccia.

<< stavo uscendo in giardino ti andrebbe di farmi compagnia?>>
<<volentieri >> ci dirigiamo verso il giardino e solo ora mi accorgo del cestino che tiene con l'altra mano.

*****

La giornata passa velocemente ed è già ora di rientrare.
<< è stata davvero una splendida giornata, ora è meglio che vada a letto>> mi congedo mentre anche lui si dirige verso la sua camera.

Sono appena entrata in camera, quando sentii un rumore, mi affacciai al balcone, ma no ebbi il tempo di capire cosa mi stava succedendo che svenni.

POV DRAKE:

Sento uno strano rumore provenire dalla stanza di Elisabetta, e mi affretto ad andare a controllare che stia bene.
<< Elisabetta >> la chiamo entrando in camera ma di lei nessuna traccia.

Spero solo che non sia stata rapita da quel maledetto. Decido di andare dalla strega Zaira per chiederle consiglio .

*****

<<Zaira, devi aiutarmi, Elisabetta è scomparsa mi devi aiutare a trovarla>>
La strega mi guarda e poi emette un lunghissimo sospiro.
<<sicuro che non sia scappata?>>
<<non credo proprio ,perche lo avrebbe dovuto fare? Sembrava così felice >>
Le rispondo cominciando ad avere qualche dubbio, non posso credere che sia riuscita ad andarsene senza che io me ne sia accorto, in fondo e solo un umana.

<<ho capito consulterò le rune e ti saprò dire cosa le è successo>>
Apre un cassetto da cui prende un sacchetto da cui estrae le rune, sparpagliando le sul tavolo e cominciando a leggerle.
<< la ragazza si trova alla fortezza di Corvino>>
<< e come ci è arrivata?>> le dico io interrompendola, mi sa che Elisabetta mi ha contagiato il suo difetto, mi manca stare con lei.

<< stavo per dirtelo, sono stati i licantropi a prenderla , per questo non ti sei accorto in tempo della loro presenza>> la guardo sconvolto , devo essermi rincretinito a non essermi corto della loro presenza in casa mia, devo sbrigarmi a salvarla o quel maledetto le farà del male.

<<ti ringrazio,ora è meglio che vada a salvarla>>
<<ci rivedremo presto>> la saluto,sto per andarmene quando lei mi dice.
<<prima ho poi scoprirà tutto, non puoi impedirglielo per sempre>>
A ragione, ma preferisco che sia io a dirglielo e non lui.

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