6- Cena

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Leila's pov:

«Oh, eccolo qui. Lui è Toby» Illustrò Ben.

Sorrisi a Ben per ringraziarlo della sua disponibilità ed il mio sguardo cadde sul corpo di Toby. Si stava togliendo i suoi occhiali per poggiarli sul comodino al suo fianco. Ha i guanti sporchi di sangue, stessa cosa per i suoi pantaloni e per la felpa. Ma per quanto stanco sia, penso che non si andrà a cambiare.

«Ragazzi, comunque per domani, qualcuno di noi deve illustrare a Leila la casa. Voi avete del tempo libero?»

«Purtroppo io no» Aggiunse.

«No»

«No»

«No»

«No»

«No»

«No»

«No»

«Io posso» Disse una voce.

Il silenzio calò nella stanza e ci girammo tutti verso la voce del diretto interessato.

Non ci credo. Brutto stronzetto, allora lo fai a posta a farti odiare.

«Seriamente? Perfetto allora! Per te va bene, Leila?» Chiese Ben.

Prima guardai Ben, e poi l'altro ragazzo. Volevo rispondere di no, ma di certo non voglio perdermi in una casa, in piena notte, perché non trovo il bagno.

«Ok» Limitai a dire.

«Domani, alle nove di mattina, fatti trovare pronta qui, ragazzina.»

Quanto mi irrita essere trattata così. Non mi piace fare quello che dicono gli altri come un cagnolino. In questo esatto momento voglio picchiarlo e sfogare tutta la mia rabbia su di lui e urlargli in faccia tutte le parolacce possibili ed immaginabili. Ma non posso, non posso perché io ero la "novellina" e le "novelline" devono fare le brave, perché come dicono loro: "porta rispetto per i più grandi". Ma vaffanculo. Non sopporto le persone così. Sono una persona molto difficile, a me poche cose mi piacciono, ma per farmele piacere ce ne vuole di tempo. Mi sono fatta una promessa: "Farò abbassare in una velocità assurda il loro ego smisurato.", e la manterrò.

«Toby, siediti a tavola: il cibo è quasi pronto» Propose Laughing Jack.

«Scusa, però preferisco prima almeno cambiarmi. Cinque minuti e arrivo»

«Okay»

Eyeless Jack si staccò dai fornelli e poggiò delicatamente diversi piatti con diverse pietanze. In pochi secondi il tavolo completamente vuoto si riempì. I cibi sono tutti diversi, a partire dal purè di patate accompagnato dal filetto fino a degli hamburger vegetariani, per chi li preferiva. Sono presenti anche le patate al forno, salse di vario tipo, ancora carne. Ci sono anche finocchi ed insalata. Insomma, un po' di tutto.
Non penso che cucinano così tutti i giorni, forse è stato solo oggi così per festeggiare l'arrivo di una nuova nella casa; tutto qui.

«Avete incominciato a mangiare senza di me?» Chiese Toby sorridendo.

Ci girammo verso la scalinata dove portava alle camere. Davanti a noi si presentò la figura di Toby con indosso una felpa larga con sfumature di grigio e nero con sotto una semplice tuta grigia. Mozzafiato. Devo ammettere che quei colori gli domano molto. Il colore spento del nero si riaccende con il colore di un grigio chiaro che va in sintonia che i suoi capelli, che a vista, sembrano veramente molto morbidi.

«Chiudi quella bocca, stai sbavando» Mi sussurrò all'orecchio.

Feci un piccolo salto per lo spavento. Ero completamente avvolta dai miei pensieri che non mi sono accorta che si era avvicinato così tanto a me. Siamo a pochi centimetri di distanza, se si fosse avvicinato un po' di più i nostri nasi si sarebbero sfiorati, e la cosa non mi dispiace affatto. Arrossì per il pensiero.
Nono, ma cosa mi sta succedendo! Diamine Lily, ricomponiti!
Mi schiarì la voce.

«É meglio se ti vai a sedere» Sussurrai.

«Certamente, ragazzina»

Si allontanò da me e si sedette su una sedia a capo tavola, in poche parole affianco a me.
Dopo che me ne sono accorta lo fissai male, nella quale quest' ultima espressione fu ricambiata con un dolce sorriso.
Che bello, un sorriso angelico. È un serial killer, ma quando sorrise e mostra i suoi denti perfetti e bianchi mi incanta.
No, non posso pensare a questo: lui mi stuzzica, mi mette in imbarazzo. Gli piace vedermi in difficoltà, ed oggi gli ho fatto già vedere troppe emozioni. Basta così.
Mi girai subito verso gli altri, che, fortunatamente stavamo chiacchierando tra di loro senza mostrare interesse a noi due. Meglio così, pensai. Allungai la mano, prendendo un cucchiaio per versare un gran numero di patate al forno nel mio bianco piatto, susseguite da un paio di finocchi ed una fetta di pane. Appena finì, passai il cucchiaio a Jane che mi chiese gentilmente. Cominciai a mangiare. Il cibo è veramente molto buono. Mentalmente feci dei complimenti al nostro cuoco Eyeless Jack. Tutti sembravano divertirsi e scherzare tra di loro. Che carini. Gli unici che non stavano parlando con gli altri, ma si stavano zitti e mangiavano per fatti propri, siamo io e Toby. Lui sta mangiando il purè con il filetto, un accoppiata veramente ottima. Il mio sguardo si limitò al suo piatto, senza andare a vedere il suo volto. Muoio dalla curiosità di vedere se mi stesse guardando, però mi trattenni e abbassai lo sguardo sul mio piatto, continuando a mangiare.

«Mi passi l'acqua?» Chiese Toby gentilmente.

«Alza il culo e prendila da sola» Risposi.

L' ultima persona con cui vorrei parlare è proprio lui. Se si vuole prendere l' acqua, o che se la prende da solo.

«Non te lo ripeto una terza volta: passami l'acqua, ora.» Ordinò.

«Sennò?»

«Sennò questa notte ti dovrò punire per bene» Disse, allungando la mano e poggiarla sulla mia coscia.

Avvampai al suo tocco. È così delicato e soffice che mi fece quasi rilassare.

«Sono proroio curiosa di sapere come farai a farlo, non stiamo in camere insieme, non mi puoi toccare» Risposi furba.

«Pensi che io mi faccio fregare con così poco? Oh cara, quest'oggi, in camera con te il tuo amichetto Ben non ci sarà, lui andrà ad uccidere, dopo di lui... non hai nessuno che ti può difendere» Mi minacciò con voce sicura.

«Sbagliato, ho Slenderman»

«Lui non può badare solo a te, non ti sorveglia ventiquattro ore su ventiquattro»

Però è vero.

«L'acqua non te la passo lo stesso. I tuoi giochetti non funzionano su di me» Ribattei sicura.

«Vedremo questa notte, ragazzina»

Rosa Nera || Ticci Toby Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora