10- Innamorata

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Leila's pov:

Lo sgabuzzino è il mio posto preferito. È pieno di attrezzi da tortura, acido e le armi che gli altri usano per uccidere. Praticamente il paradiso. Ho già chiesto a Toby se si può entrare in questo posto quando si vuole, ma lui ovviamente ha risposto di no: solo quando si deve uccidere. In questo momento sono seduta sul divano del salotto, vicino ad un caminetto e sto bevendo una tazza di tè. Oggi, in teoria, sarei dovuta andare a parlarle con Jane ma non ho voglia di fare niente, se non rilassarmi e immergermi nei miei pensieri. Con Jeff ho risolto le cose ed i miei rapporti con Jack stavamo migliorando giorno dopo giorno. Io e Ben, tutte le sere, facciamo delle partire a dei videogiochi a caso. Mentre con Toby, non ci parlavo da una settimana, da quando ha fatto il tour della CreepyHouse.

«È libero?» Chiese una voce.

Mi girai lentamente a sinistra, alzai lo sguardo e davanti a me si trova proprio Jane. Persona giusta nel momento giusto. Cosa molto rara visto la mia fortuna.

«Sì, ti puoi sedere»

Non se lo fece ripetere due volte che si sedette esattamente nel posto affianco al mio. Nota questa vicinanza non persi nemmeno un secondo a guardare ogni suo lineamento. La sua forma del viso è abbastanza magra con il mento a punta. La pelle ricordava vagamente il colore della panna. Nella orbite oculari si intravedono delle sottili e nere vene dove percorrevano una strada perfettamente diretta verso gli occhi completamente neri, incantevoli. I capelli invece, non sono ben curati. Se li avessi toccati avrei potuto capire meglio se fossero bruciati o semplicemente sporchi. Dubito che fossero sporchi, anzi, Jane sembra proprio una ragazza che ci tiene molto all'igiene.

«Come mai hai iniziato ad uccidere?» Chiese improvvisamente.

«Non lo so nemmeno io» Non le voglio parlare di me. Perché dovrebbe essere interessata a me? Molto probabilmente le hanno ordinato di parlare con me per scoprire più cose possibili sul mio conto.

«Io l'ho fatto per amicizia o amore. Non so come descriverlo. Sto cercando di capirlo anche io... mi puoi aiutare?»

“Mi puoi aiutare?”

Tre semplici parole che mi colpirono. Nessuno ha mai chiesto il mio aiuto. Nessuno ha mai voluto nemmeno pensare di chiedere qualcosa a me.

«Ti potrei aiutare, ma se non conosco la tua storia come faccio?» Chiesi.

«Bene» Disse, girandosi verso di me incrociando le braccia.

Jane's pov:

Sto per raccontare per la prima volta la mia storia volontariamente. Appena sono entrata nella CreepyHouse, cioè cinque anni fa circa, non ho raccontato mai la mia vera storia. Me le inventavo. Però poi lo Slenderman la disse al posto mio. Ora invece, appena si è aggiunta Leila, con solo il suo sguardo mi ha colpita dal primo momento, sembra una ragazza di cui fidarsi, o meglio, sembra una che dice "puoi dirmi tutto quello che ti pare, tanto non mi interessa". Ma so che non è così. È troppo presto per dirlo, non conosco niente di lei.

«Conosci Jeff, no? Ecco, io e lui siamo sempre stati amici, amici molto stretti. Posso dire quasi migliori amici, eravamo pronti a difenderci l'uno dall'altra. Solo che un giorno... come dire, Jeff uccise tutta la sua famiglia e bruciò la sua casa. Successe il fatto verso le tre di notte e io essendo la sua vicina di casa mi affacciai alla finestra. Appena vidi Jeff ricoperto di sangue uscì da casa mia e gli corsi addosso, solo che aveva inciso un sorriso sulle labbra, quello che vedi ora. Ma era più brutto, era nuovo, si vedeva il sangue colorare... era raccapricciante. Quello non era il Jeff che conoscevo, quello gentile, dagli occhi perfetti. Era ed è la parte sadica di lui. Gli domandai cosa fosse successo, chi aveva fatto il danno alla casa. Ma ormai lo avevo perso, cercò di accoltellarmi procurandomi vare cicatrici per tutto il corpo, ho varie ustioni, a partire dal colore del mio volto, tendente al giallo, perché per via di una sua spinta sono finita in mezzo al fuoco e i miei capelli sono completamente bruciati e dall'ora non li ho più curati. Andando avanti con gli anni non vidi più Jeff da quella sera. Non riuscivo a sopportare la sua mancanza quindi cominciai anche io ad uccidere, ricevendo questa trasformazione nella nuova me. Lo Slenderman mi prese e mi accolse in questa casa dove rincontrai Jeff. Dopo tutto quello che ha fatto non riesco ad odiarlo, anzi. Lo devo ringraziare, sia per quello che faceva prima per me e quello che fa adesso. Siamo migliori amici e non posso chiedere di meglio. Però non riesco a capire questa sensazione come se non riesco a stare senza di lui, sembra che ne sono diventata ormai dipendente... secondo te è giusto?»

Rosa Nera || Ticci Toby Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora