4- Schifoso

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Leila's pov:

Bene, oggi è il mio giorno. Sono maggiorenne. Oggi è il mio diciottesimo. Dovrei essere felice? Ovviamente. Infatti lo sono. E non vedo l'ora di incontrare i miei nuovi compagni d'avventura.
A svegliarmi fu stato il rumore di una porta chiudersi violentemente. Ieri sera Jeff è stato da me. Mi ricordai mentalmente. Già, molto probabilmente può essere stato lui. Però, sul chi fosse stato, non me ne frega più di tanto.

«Auguri principessina mia» Sentì dirmi.

«Grazie, Slenderman» Risposi secca.

«Oggi verrai con me nella CreepyHouse»

«Sì, lo so» Dissi alzandomi.

«Non c'è bisogno di andare a fare le valigie. Ho pensato a tutto io»

«Oh, grazie» Sono abbastanza sorpresa dal suo gesto. Infatti ne son molto grata.

«Vorrei avvisarti solo di una cosa: -mi avvertì- per favore, sii un po' meno orgogliosa ed egoista. Ai ragazzi non piace esser "comandati" dai novellini, o come li chiamano loro. Vogliono avere un senso di superiorità. Sono leggermente egocentrici, ecco»

Perfetto, avrò a che fare con dei ragazzi viziati. La cosa mi disgusta al quanto. Non mi farò mai, e ripeto: mai. mettere i piedi in testa da quelli li. Farò vedere chi comanda, non mi importa se mi farò odiare. Dovranno cominciare a capire sin da subito con che ragazza avranno a che fare. Farò abbassare in una velocità assurda il loro ego smisurato. Loro non sono nessuno per decidere come trattarmi.

«Ok, va bene. Ho capito»

«Ottimo Lily. Partiremo ora.»

«Come? Di già?»

«E sì. Da quando Jeff ci ha fatto visita qui, per tutta la notte, mentre dormivi, mi chiedeva di farti andare da loro il prima possibile»

«Gentile da parte sua» Dissi, non abbandonando la mia solita espressione seria.

«Direi di andare, visto che c'è qualcuno che aspetta con ansia la mia presenza»

«Perfetto, andiamo»

Jeff's pov:

Stavo pensando a lei. È da tutto il tempo che penso al suo viso. Questa ragazza sarà come uno di quei libri che dalla copertina non ti attirano, ma appena cominci a leggere i primi capitoli, cambi idea o semplicemente annusando il profumo delle sue pagine. Ecco, Lily è un po' così. Un libro da leggere tutto d'un fiato e alla fine dire:"Cavoli, è bellissimo" e poi diventa il tuo libro preferito. Questa ragazza sarà la fiamma che illuminerà l'accampamento in un bosco. E il bosco siamo noi. La CreepyHouse.

«Beh, come è la ragazza?» Chiese il clown facendomi svegliare dai miei pensieri.

«Determinata, forse anche troppo. Odia farsi mettere i piedi in testa dagli altri. E sicuramente come noi trattiamo i "novellini" lei ci farà passare l'inferno»

«Da quanti anni uccide?» Mi chiese il secondo Jack.

«Da quando ha dodici anni. Oggi ne ha compiuti diciotto. Quindi da più di sei anni»

«Non male per una novellina»

«Penso -ghiniai- che ci farà divertire un sac-» Cercai di aggiungere, ma il bussare dalla porta me lo impedì.

«Vado io» Dissi.

Mi avvicinai alla porta e l'aprì.

Leila's pov:

Ma che schifo.

Schifo è l'unica sensazione che sto provando ora. Questa casa è lo schifo. Insomma, una catapecchia che non so grazie a chi e come si regge ancora in piedi. I vetri quasi inesistenti. Le scale in legno che conducono alla porta d'ingresso sono ormai piegate a metà. È già tanto che c'è una porta. Dissi tra me e me.
Lo Slenderman, nel frattempo, andò a bussare per farsi aprire da qualcuno. Allora, io, salì quelle scale rotte e mi nascosi dietro il corpo alto di Lui.

«Hey Slenderman!» Lo salutò una persona.

«Ciao Jeff» Rispose.

«Prego, entra» Prima di entrare, però, aggiunse:

«Entrate. Oggi c'è con me la ragazza che tanto aspettavi»

«O-oh ma davvero? Magnifico allora. Entrare.»

Jeff si fece da parte facendo un passo indietro permettendo allo Slenderman di entrare con le mie due valigie. Invece, io, rimasi a fissare quella testa di cazzo.

«Entra, prima che ti obbligo io con la forza»

«Tremo dalla paura» Dissi.

Tirò un sospiro, cercando miserabilmente, di calmarsi.

«Muoviti ad entrare»

«Altrimenti?» Lo stuzzicai.

«Ti squarto in due»

«Voglio proroio vedere le tue scarse capacità»

Ok, ora era seriamente innervosito. Lo vidi serrare la mascella e stringere i pugni. Si stava palesemente trattenendo nel tirarmi un destro.

«Avanti, lo vedo che vuoi picchiarmi, fallo. Sempre se hai il coraggio» Sussurrai lentamente quelle parole nel suo orecchio.

«Brutta-»

«Dai, Jeff, Leila, entrate» Ci sgridò il palo senza faccia.

«Subito» Risposi entrando con le mani in tasca e con tutta la sfacciataggine possibile.

Sentivo gli occhi di tutti addosso a me. Non ne sono affatto sorpresa.
Li squadrai uno alla volta dalla testa ai piedi. Ridicoli, pensai. Sono tutti ridicoli. Ogniuno di loro impose una posizione intimidatoria, ma che purtroppo, non avevano alcun effetto su di me.

«Ciao» Sputai acida.

«Ciao» Ricambiò il saluto un elfo.

Almeno lui ha le palle di salutarmi, gli altri no.

«Rincoglioniti, ricambiate il saluto almeno» Aggiunse.

«Cia» Disse un ragazzo senza socchi. Disgustoso.

«Ciao» Mi salutò un ragazzo con la maschera di uno smile con il muso rivolta verso il basso.

«Benvenuta nella CreepyHouse!» Salutò energico un clown in bianco e nero.

E così fecero tutti gli altri. Posso dirlo? Mi ha fatto piacere che mi abbiano salutata. Se fossi stata in loro non lo avrei mai fatto, nemmeno se lo Slenderman mi avesse obbligata. Lo so, forse è troppo cattivo. Però per me è giusto così.
Ripensando a tutto ciò, non feci caso ad una cosa: un ragazzo non mi aveva salutata. In tutto erano presenti dieci persone, ma mi avevano salutata solo in nove. La persona in questione deve avere fegato nel non avermi salutata.

«Cazzo Toby, muoviti. Ci manchi solo tu. È solo un saluto, basta che dici "Ciao" e poi basta. Che ti costa?» Domandò l'elfo. Quello che aveva ricambiato il saluto per primo.

«No, non lo faccio»

«Dai bro» Lo supplicò.

«Mai» Rispose acido.

Ho proprio voglia di vedere il coglione che non mi vuole salutare. Quindi, incazzata mi girai con tutta la calma del mondo. Non voglio farmi vedere irritata, si potrebbero accorgere del mio basso livello di pazienza. Appena alzai lo sguardo, lo vidi. Ha gli occhi puntati su di me. E che occhi cavolo, sono bellissimi. Sono di un marrone chiaro, dove si intravede molto facilmente la sua piccola pupilla. Capelli, anch'essi molto chiari, tendenti sul colore miele. E delle mai incrociate sulle gambe. Oh Dio mio, le sue mani. Si potevano intravedere le due vene, a partire dagli  avambracci fino ai dorsi delle mani. Alla sola vista mi si mozzò il fiato e persi un battito. Ero così incantata a vedere quel panorama che non sentì più nessun rumore: ero letteralmente in un'altro mondo. La sua immagine continuò a viaggiarmi nella mente; fino a quando a risvegliarmi nel mio stato di trans, fu la voce del diretto interessato.

«Ti sei già innamorata di me? Piccola, non pensavo di essere così incantevole»

Mi disse sussurrandomi all'orecchio 
con voce bassa e sensuale. Ero così incantata che non mi sono nemmeno accorta che si fosse posizionato dietro di me.

Rosa Nera || Ticci Toby Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora