9~Tentativo di fuga

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_____Questa era il momento buono per scappare , non poteva starsene con le mani in mano mentre quel pazzo la teneva prigioniera in questa enorme villa

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Questa era il momento buono per scappare , non poteva starsene con le mani in mano mentre quel pazzo la teneva prigioniera in questa enorme villa. Era la villa più grande e bella che avesse mai visto , ma per lei era una maledetta prigione dalla quale avrebbe voluto uscire subito e non metterci mai più piede. Aveva guardato il suo riflesso allo specchio con le lacrime agli occhi , guardò la museruola che le copriva la bocca e il naso e si domandò come avesse fatto a farsi sottomettere in questo modo da quel pazzo , ma sapeva benissimo che non poteva fare nulla ma doveva solamente obbedire e stare in silenzio.

Celine si guardò in giro con gli occhi spalancati per trovare una via d'uscita , l'unica via d'uscita in questa stanza era la finestra ma era troppo in alto e sicuramente si sarebbe rotta un arto del corpo o peggio ancora sarebbe morta. L'unico modo per uscire da questa maledetta prigiona era la porta d'ingresso , avrebbe dovuto raggiungerla senza attirare l'attenzione di Ciro. Sperando che i due fossero ancora occupati nei loro atti sessuali uscì dalla camera da letto , in punta di piedi camminò per il lungo corridoio rivestito d'oro facendo il meno rumore possibile , fece un'espressione disgustata quando sentì l'urlo appagante della rossa. Quanto poteva essere disgustoso?

Celine aveva sceso le scale velocemente e aveva abbozzato un piccolo sorriso quando vide la porta d'ingresso , con la speranza nel cuore si avvicinò a passi veloci e cercò di aprirla per scappare via da questo incubo ad occhi aperti , non vedeva l'ora di scappare lontano da quel mostro che la pretendeva come moglie come se lei fosse un oggetto. Ma il sorriso di Celine scomparve quando i tentativi di aprire la porta d'ingresso risultavano vani, i suoi occhi si inumidirono quando capì che lui l'aveva chiusa a chiave e probabilmente la chiave la possedeva Ciro.

<<No...no...no!>> la ragazza aveva provato ancora e ancora ad aprire la porta , ma tutti i suoi sforzi risultavano vani. Celine ormai sconfitta si accasciò contro la porta , iniziò a piangere disperata non sapendo come scappare da quel pazzo che le stava facendo soltanto del male.

La ragazza sobbalzò per la paura quando sentì la sua voce dura , si alzò immediatamente da terra con le gambe tremanti capendo che lui aveva scoperto il suo tentativo di fuga.

<<Celine!>> la ragazza quando sentì nuovamente la sua voce maestosa si guardò in giro per nascondersi da qualche parte , corse per il lungo corridoio che portò ad un'altra stanza , corse verso l'armadio con le gambe molli prima di chiudersi all'interno di essa al buio. Celine si rannicchiò su sé stessa sedendosi nell'armadio , si era portata le ginocchia al petto mentre piangeva e tremava come una foglia in pieno inverno.

<<Dove sei micetta?>> la sua voce profonda la fece tremare , si portò le mani sulla bocca e trattenne il respiro impaurita che lui potesse solamente sentire il suo respiro, si portò una mano sul petto come se volesse calmare il suo povero cuore che non avrebbe retto tutta questa paura e ansia.

<<Lo so che sei qui ciùciù , ti conviene uscire ora allo scoperto micetta. Nun me fa ngazzà pecché  nun te convien>>sapeva che si stava per mettere nei guai , ma non aveva la forza di uscire da questo armadio e affrontarlo.

<<Ora conto fino a tre micetta , se uscirai prima nun te facc nient>> la ragazza si era portata le mani su entrambe le orecchie come per non sentire la sua voce , non aveva mai avuto così paura in vita sua , tranne quella sera , quando lo aveva visto uccidere un ragazzo senza pietà a sangue freddo.

<<Uno..>> lo aveva sentito incominciare a contare , la ragazza sentiva le lacrime calde colare dai suoi occhi ma non poteva fare nulla per fermarle perché se l'avrebbe asciugate ne sarebbero uscite altre.

<<Due..>> Celine strinse forte gli sperando che questo fosse solamente un bruttissimo incubo , quanto avrebbe volto svegliarsi nel suo letto e realizzare che fosse stato solo un incubo e che Ciro Ricci non esisteva nemmeno nella vita reale.

<<Tre!>> l'armadio si aprì di scatto facendole alzare il viso impaurita , quando i suoi occhi verdi terrorizzati incontrarono quelli di lui pieni di rabbia e odio iniziò a piangere silenziosamente. Non poteva nemmeno urlare e piangere forte a causa del braccialetto che le avrebbe dato una scossa dolorosa , dentro di lei stava urlando così tanto che sentiva la testa scoppiarla.

<<Ecco dove ti sei nascosta micetta>> lui l'aveva guardata con un sorriso sadico prima di prenderla in braccio , Celine aveva iniziato a prendergli a pugni sulla schiena ma lui non si smuoveva nemmeno di una virgola.

<<Mo me rutt o'cazz micetta , devi capire che non puoi scappare da me....>> lui la portò di nuovo nella stanza in cui la teneva prigionerai<<sei stupida a pensare che potresti scappare da me , non scapperai mai da me!>>

Le ringhiò contro come una belva prima di spingerla con violenza sul letto , Celine tremò quando vide il suo sguardo da predatore. Si alzò immediatamente dal letto iniziando a tremare come una foglia , lui le diede uno schiaffo sulla guancia scaraventandola a terra. La ragazza lo guardò con le lacrime agli occhi sentendo il dolore alla guancia farsi sempre più intenso , si allontanò da lui mentre il giovane Ricci si avvicinava sempre di più. Una volta che le fu vicino le tolse il bracciale e la museruola , Celine lo guardava con le lacrime agli occhi chiedendosi che intenzioni avesse con lei.

<<Comm aggia fa cu te eh?>> le ringhiò contro prendendola per un polso, un altro forte schiaffo l'aveva colpita facendole formicolare la sua povera guancia.

<<Voglio solo tornare a casa mia>> aveva sussurrato la ragazza con un tono di voce tremante , era la verità quelli che aveva detto. Voleva solamente tornare a casa sua e vivere la sua vita normale come ogni adolescente , voleva andare a scuola ogni mattina e uscire il sabato e la domenica con le sue migliori amiche come faceva prima che incontrasse questo diavolo.

<<La tua casa é questa ora!>> le aveva urlato lui contro sacramentando a terra tutto quello che c'era sul comodino , Celine sobbalzò dalla paura e iniziò a piangere disperatamente.

<<Perché mi hai rapita?! Cosa ti ho fatto di male?>> gli aveva detto Celine piangendo ormai disperata , voleva solo tornare a casa sua e alla sua vita normale , chiedeva forse troppo?

<<Pecché sij a mij ro primm mument che t'agg vist...tu me faje sang micetta>> le aveva detto avvicinandosi sempre di più a lei , l'aveva presa in braccio a mo di sposa poiché Celine si trovava ancora a terra.

<<Smettila di chiamarmi così , non sono una micetta>> aveva sussurrato la ragazza con un tono di voce rassegnato , lui si era seduto sul letto con lei sulle gambe.

<<Si invece...>> le aveva accarezzato delicatamente la guancia mentre avvicinò il suo viso a quello di lei<<sei la mia dolce micetta>>

<<Però la mia micetta mi ha disobbedito...>> il giovane Ricci la guardò con un ghigno mentre le accarezzava la vita stretta<<e io ora la devo punire>>

>> il giovane Ricci la guardò con un ghigno mentre le accarezzava la vita stretta<<e io ora la devo punire>>

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