Capitolo: 5

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Louis' POV 

- Corri Tomlinson! – sentii il mio coach incitarmi durante la partita di allenamento il pomeriggio della settimana dopo. Correvo il più velocemente possibile verso la rete avversaria, davanti a me solo il portiere, dietro tutti gli altri. L'aria mi entrava fresca nei polmoni, mentre tenevo gli occhi sulla porta, fissi davanti a me. Ancora qualche metro e sarei riuscito a piazzare un bel tiro, portando la mia squadra in vantaggio. Ma proprio pochi secondi prima di tirare, un piede mi portò a scivolare malamente sulla mia caviglia, facendomi impattare duramente contro il terreno. In un attimo l'aria mi uscì dai polmoni prepotentemente.

- Cazzo. – dissi a denti stretti, cercando di far entrare aria nel mio corpo. Mi rotolai un poco per cercare di far andare via il dolore, mentre mi tenevo la caviglia destra con le mani.

- Styles, cosa fai? Non si fa mai uno sgambetto da dietro, tantomeno in allenamento! Non mi puoi infortunare i giocatori! – sentii sbraitare il mio allenatore a qualche metro di distanza da me. Intanto attorno a me si era formato un gruppetto di compagni di squadra, ma il primo a raggiungermi fu Liam.

- Lou, stai bene? – chiese preoccupato, inginocchiandosi accanto a me. Si fece largo anche il medico della squadra, che presto allontanò le mie mani dalla caviglia, togliendomi la scarpa e il calzino. Mi tastò qualche punto e mi controllò tutto.

- Basta un po' di ghiaccio e un po' di riposo, ragazzo. Sei stato fortunato. – disse questi dandomi una pacca sulla spalla. Annuii, tirando un sorriso, ancora affannato nel respiro, mentre lui mi sistemò il ghiaccio sulla caviglia. – Ti fanno male le costole? – mi chiese notando le mie difficoltà. Scossi la testa.

- Ho preso una botta in un fianco e ci sono ricaduto sopra adesso. – spiegai, tralasciando il fatto di essere stato spinto contro un armadietto la settimana prima sempre da Styles.

- Styles per oggi hai finito, vai a cambiarti. – disse duramente il coach, dopo avermi lanciato un'occhiata. – Anzi, aiuta Tomlinson a tornare negli spogliatoi e scusati. Gli altri, tutti al lavoro. – disse infine tornando verso la panchina. Liam mi arruffò un attimo i capelli, prima di seguire tutti gli altri per tornare all'allenamento. Ringraziai non ci fosse Zayn per una volta, a prendermi in giro, e guardai Styles.

- Se pensi che mi scuserò con te, ti sbagli di grosso. – mise in chiaro. – Ora vieni dai, non facciamola troppo lunga. - . Si mise dietro di me e mi aiutò ad alzarmi. Piano piano ci dirigemmo negli spogliatoi, con io che mi appoggiavo lievemente alla sua spalla e il suo braccio attorno ai miei fianchi.

Una volta raggiunto lo spogliatoio mi sedetti, con grande sollievo, su una panca, accanto al mio borsone dei vestiti, mentre Styles si sedette di fronte a me, sempre su una panca. Iniziai a togliermi la maglia per asciugarmi un minimo dal sudore, ma sentii un paio di occhi addosso.


- Scusami per lo sgambetto, in campo non avrei dovuto farlo. - disse piano, sperando non avessi sentito.


- Si può sapere cosa hai contro di me? Dai, non ci crede nessuno che è perchè sono gay. Pensavo fosse Zayn a trascinarti, invece vedo che anche quando non c'è non sei poi tanto diverso. - gli feci notare. Lui non rispose, lasciando un certo silenzio nell'aria. Sbuffai, perchè proprio non capivo il motivo del prendersela con me.

You'll Never Walk Alone - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora