Capitolo: 12

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Harry's POV

- Dove stiamo andando? - chiese Louis dopo dieci minuti che stavo guidando nella pioggia.

- Da me. - dissi semplicemente. In realtà stavamo andando nell'appartamento di Zayn, perchè a casa mia c'era mia madre, mentre il mio migliore amico viveva da solo. Però, siccome passavo molto tempo da lui, avevo anche le chiavi, così, dato che non si trovava a casa quella sera, avevo deciso di portarci Louis per non dover spiegare tutto a mia madre.

Scesi dalla macchina non appena ebbi trovato parcheggio, proprio di fronte al palazzo. Guardai per un attimo Louis tentennare e guardarsi attorno, prima di scnedere e raggiungermi. Lo guidai fino all'entrata, poi nel grande appartamento luminoso.

- Vieni. - lo incitai a seguirmi verso quella che era considerata la "mia" camera da me e Zayn. - Puoi farti una doccia nel bagno lì a destra, ti do io il cambio, anche se forse potrebbero starti un po' grandi le mie cose. - gli proposi, mentre già stavo tirando fuori una maglia, un maglione e dei pantaloni di tuta, vedendolo infreddolito in un angolo della stanza, intimorito perfino della sua ombra. Gli passai i vestiti con un sorriso, cercando di essere il meno strano possibile. Lui mi ringraziò con un piccolo sorriso, probabilmente non fidandosi troppo. Non potevo biasimarlo.

Louis' POV

Mi chiusi in bagno, buttando fuori l'aria che non mi ero accorto di star trattenendo. Harry Styles mi aveva appena portato a casa sua, dopo avermi recuperato dal ciglio della strada, zuppo, mi aveva dato i suoi vestiti e mi aveva offerto una doccia calda.

Accesi l'acqua della doccia, per far sì che arrivasse calda una volta svestito. Mentre appoggiavi i vestiti puliti su un mobile accanto al lavandino, vidi il mio riflesso nello specchio e rabbrividii. Come ero finito così?

Mi passai una mano tra i capelli bagnati, per cercare di rimediare un minimo al disastro che ero. Cercai di togliermi la maglia, ma il dolore alle costole mi ricordò ancora una volta cosa era successo quel pomeriggio che mi aveva portato a casa di Styles. Riprovai a disfarmi della maglietta, ma nulla: non riuscivo ad alzare le braccia e togliermi la maglia allo stesso tempo. Sconfortato, uscii dal bagno e infilai il naso in cucina, alla ricerca di Harry, per chiedere aiuto.

- Ehm. - mi schiarii la gola per farmi notare. Lui si voltò di scatto dai fornelli, per regalarni un sorriso con tanto di fossette.

- Louis! Posso aiutarti? - mi chiese lui gentilmente. Abbassai il viso, imbarazzato.

- Ho le costole che fanno male e mi chiedevo se.. - arrossii, mordendomi il labbro inferiore. Lui sembrò pensarci su, per poi capire a vosa mi stavo riferendo e annuire esageratamente.

- Certo! Nessun problema. - esclamò, troppo gentile per sentirsi bene. Forse era tutto una farsa e poi mi avrebbe deriso di fronte a tutta la scuola? Mi stava prendendo in giro? Scrollai le spalle al pensiero, perchè in quel momento avevo bisogno e lui era l'unica mia salvezza. - Riesci a tirare su le braccia? - mi chiese una volta tornati in bagno. Annuii e alzai le braccia, trovandomelo a pochi centimetri dal viso. Ci fu uno scambio di sguardi che durò nemmeno due secondi, poi entrambi scostammo gli occhi e lui iniziò a tirarmi via la maglietta, lentamente in modo da non farmi male. Mi permisi di osservare il suo viso da così vicino. Le ciglia erano lunghe e sfioravano le guance. Aveva qualche piccola imperfezione sul naso, ma era bello da perdere il fiato. Lo avevo sempre trovato attraente, infondo.

- Ho della pomata, per quei lividi. - mi disse, alludendo al mio corpo, pieno di segni violacei, dopo che mi aveva restituito la maglietta. Avrei voluto dirgli che alcuni non sarebbero mai andati via, ma invece annuii, lasciando ancora una volta che si prendesse cura di me. - Ti piace il tè? Potrei preparartene una tazza mentre fai la doccia. - .

- Volentieri, adoro il tè. - sorrisi, rigirandomi la maglia tra le mani.

- Ottimo. - tornò ad aprirsi in un sorriso. - Allora tu fatti la doccia, altrimenti ti prendi un accidente. - fece, uscendo dal bagno, chiudendosi la porta dietro.

Ci misi un po' più del dovuto a fare la doccia, ma avevo avuto bisogno di tempo per riflettere. Mi stavo già pentendo di come avevo risposto a Trevor. Una volta che fui vestito, uscii dal bagno e raggiunsi Harry in cucina.

- L'avevo detto che ti stavano grandi. - notò lui, con l'ennesimo sorriso sulle labbra. Arrossii, arricciando le dita attorno al polsino della felpa che mi stava enorme. Rimasi in piedi in silenzio, con i miei calzini sopra i pantaloni arrotolati e i capelli da tutte le parti. - Tieni, ti ho preparato il tè come promesso. - mi disse, passandomi una tazza fumante e avvertendomi di stare attento a non scottarmi. Anche lui prese una tazza di tè e insieme ci sedemmo sul divano di pelle.

- Grazie per tutto, Harry. - gli dissi tra un sorso e l'altro. Lui scosse la testa.

- Non dirlo nemmeno. Non credo di essere mai stato un gran amicone. - . Sorrisi al ricordo delle varie percosse ricevute da Harry e Malik negli anni, ma che, dovevo ammetterlo, erano andate scomparendo nell'ultimo periodo. - Cosa è successo oggi pomeriggio? - mi chiese dopo qualche minuto di silenzio.

- In che senso? - gli chiesi, confuso.

- Il dolore alle costole, il camminare sotto la pioggia e tutto. - rispose lui. Sospirai, già inventando una scusa plausibile. - E non dirmi una bugia, piuttosto preferisco tu stia zitto. - .

- È complicato, Harry, non credo potresti capire. - dissi tristemente, appoggiando la tazza vuota sul tavolino di fronte a noi.

- Posso provarci, però. Mia mamma ha avuto una relazione poco felice con mio padre, so cosa ha passato. - . Sembrava così convincente quando parlava, come se, se mi fossi aperto a lui, lui avrebbe potuto farmi stare meglio, cancellare tutti i miei problemi.

- Non posso parlartene, Harry. Non prenderla sul personale, non lo faccio nemmeno con Liam. Ma fidati, lo faccio per proteggervi. - dissi piano, fissando gli occhi sulla tv spenta davanti a noi, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.

- Credo di sapermi difendere abbastanza bene, Lou. Se non parlerai mai, non sai cosa potrebbe succederti. - disse con tono molto serio. - Vado a fare altro tè, poi ne parliamo davanti a una bella tazza, eh? - . Annuii, mordendomi il labbro inferiore. Lui appoggiò una mano rassicurante sulla mia coscia. - Non sei solo, questo voglio che tu lo sappia, d'accordo? - . Annuii nuovamente, questa volta guardandolo negli occhi.


A/N

Sooooorpresa ! Capitolo 12 servitovi yaaaas ! Sclero bc L negli abiti di H lol

Premetto dicendo che purtroppo la prossima settimana non credo di poter pubblicare, però il capitolo 13 sarà una bomba di dettagli sulla relazione con Trevor, anche abbastanza forti, perciò se qualcuno non si sente a proprio agio con le relazioni "abusive" credo sia meglio che smetta di leggere.

Per gli altri, beh non vedo l'ora di leggere i vostri commenti.

Per ora però concentriamoci al presente. Sono troppo felice di essere riuscita a farvi questa sorpresa nonostante io sia in vacanza, ma amo questa fan fiction quindi why not.
Cosa ne pensate ? Lasciatemi dei bei commentini così me li leggo tutti !!

Vorrei pubblicamente fare le mie più sincere scuse a tutti coloro che mi seguono su snapchat per via delle mie storie di secondi e secondi. Quando sono in vacanza documento tutto lmao (se non mi seguite mi chiamo ridoconliam)

Vi mando beso (se si scrive così) e ci sentiamo appena torno. Lele

You'll Never Walk Alone - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora