Capitolo: 6

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Louis' POV 

- Ti giuro, ancora non ho realizzato tutto ciò che è successo. – confidai onestamente a Liam. Eravamo entrambi seduti sul suo letto che era a due piazze, motivo per cui quella sera avremmo dormito entrambi in camera sua. Io avevo la caviglia dolorante appoggiata sulle gambe del mio migliore amico che teneva in posizione un sacca di ghiaccio, nel vano tentativo di far sgonfiare leggermente il mio piede.

- Non pensavo avremmo mai visto il lato buono di Styles. – disse pensieroso. Dopo ciò che era successo con Trevor, Harry era scappato, senza nemmeno lasciarmi il tempo di ringraziarmi. Ovviamente, dopo, il mio ragazzo mi aveva riempito di messaggi e chiamate, ma Liam mi aveva sequestrato il telefono con tono che non ammetteva repliche. Sinceramente, stare lontano per una sera Trevor, non mi dispiaceva, perchè il pomeriggio prima, quando mi aveva preso per la gola, mi aveva terrorizzato.

- Nemmeno io. – ammisi, giocando con il bordo della mia maglia.

- Cosa ne dici se dormiamo? Hai avuto una giornata intensa e poi, se entra in camera mia madre e ci vede ancora svegli, mi uccide. – disse Liam con un sorriso. Guardai la sveglia sul comodino: erano le tre di notte. Non mi ero nemmeno accorto di aver chiacchierato così a lungo con il mio migliore amico. Se la signora Payne fosse entrata, avrebbe dato di matto, perfettina com'era.

- Direi che è meglio. - . Ci sistemammo, sdraiati l'uno accanto all'altro, sotto il piumone. Per un attimo guardai Liam, i suoi lineamenti, gli occhi color cioccolato e ringraziai di avere una persona così buona al mio fianco. Mi avvicinai al suo corpo e mi accoccolai contro la sua spalla. Lui sapeva che avevo bisogno di dormire aggrappato a qualcosa (o a qualcuno) e, al contrario di Trevor, Liam mi lasciava sempre dormire abbracciato a lui. Di Liam non ero innamorato, mai avevo fatto certi pensieri su di lui, perchè eravamo amici fin dalla materna e semplicemente lo vedevo solo come un fratello, poi sapevo che lui rappresentava l'eterosessualità fatta a persona, in qualsiasi caso.

- Sono felice di saperti al sicuro qui. – sussurrò Liam nel buio. Io annuii contro la sua spalla, con gli occhi ormai chiusi e il sonno che si impossessava del mio corpo.

La mattina dopo la signora Payne ci era venuta a svegliare presto, poichè Liam abitava abbastanza lontano rispetto alla scuola e dovevamo prendere la metro e poi l'autobus. Una volta arrivati, avevamo fatto di corsa (per quanto riuscivo con la mia caviglia) il parcheggio davanti alla scuola, in ritardo come al solito. Eravamo entrati in classe con il fiatone e sudati, e il prof ci aveva mandato a sedere con uno sguardo severo e un avvertimento. Camminando tra i banchi cercai lo sguardo di Harry, ancora gli dovevo dei ringraziamenti, ma lui teneva la testa bassa, concentrato sul suo quaderno, perciò seguii Liam, senza dire nulla, fino a sederci negli ultimi posti. Per tutta la lezione guardai la schiena di Harry, perso tra mille pensieri. Da un lato mi intrigava come ragazzo, ma c'era l'altro mio lato che mi urlava di starci alla larga, che mi avrebbe fatto solo del male. Eppure io sapevo che c'era di più, dietro a quella maschera da nullo, ma, infondo, Liam mi rimproverava sempre perchè trovavo il meglio in tutti, anche in Trevor.

- Prendi, ma non scrivere a Trevor. Stasera dormi di nuovo da me. – mi ordinò Liam passandomi il mio telefonino. Esitai un attimo, poi lo presi in mano e lo infilai in tasca, rimandando a più tardi la lettura dei messaggi che sicuramente avevo ricevuto. Lo ringraziai con un piccolo sorriso. – Adesso andiamo, prima di fare tardi anche alla prossima lezione. – fece Liam. – Hai visto se c'è Zayn? – mi chiese, poi, nervosamente, mentre stavamo camminando lungo i corridoi, decisi ad arrivare in orario alla lezione successiva.

You'll Never Walk Alone - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora