Capitolo: 7

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Louis' POV

Quel pomeriggio, finite tutte le lezioni, mi avvicinai al banco di Liam.

- Ci vediamo domani. Devo tornare a casa, perchè stasera mi sono ricordato che vengono degli amici di Trevor e so che ci tiene al fatto che ci sia pure io. – dissi, esitando un poco, conoscendo bene ciò che pensava Liam sugli amici del mio ragazzo. Insomma, non era la prima volta che Trevor organizzava certe serate.

- Lou, ti prego, dormi da me anche stasera. Non si accorgeranno mai della tua assenza. - . Guardai Liam per qualche secondo stupito, per vedere se stava scherzando o meno.

- Da te una frase del genere non me la sarei mai aspettata. Ci vediamo alla partita di domani. – dissi freddo, ferito dalle sue parole uscite senza nemmeno un'esitazione. Me ne andai in fretta dalla classe, per andare a prendere l'autobus.

- Louis! Intendevo che saranno tutti troppo fatti per anche capire dove sono! – urlò Liam inseguendomi per i corridoi, inutilmente perchè, nonostante la caviglia, che ormai non mi faceva comunque più male, camminavo più veloce di lui. Arrivai alla fermata dell'autobus e mi precipitai a prendere il primo che passava, con Liam che si era arreso metri prima. Mi sedetti, allora, in un sedile accanto al finestrino e lasciai uscire il fiato che non sapevo di star trattenendo. Pensavo alla giornata a scuola, a come Harry mi aveva spinto senza pensarci due volte, quando il giorno prima sembrava essersi un minimo preoccupato. Ero io che mi ero fatto troppi viaggi? E poi ero arrabbiato con Liam e per niente preparato a dovermi confrontare con Trevor che, ero sicuro, sarebbe stato più che arrabbiato della mia assenza la notte prima.

Ne ebbi la conferma una volta arrivato a casa, circa tre quarti d'ora dopo aver preso l'autobus da scuola.

Girai la chiave nella toppa e misi la testa dentro, per capire dove fosse Trevor e che umore aveva. Non vedendo nulla, lentamente entrai e mi richiusi silenziosamente la porta alle spalle per non far attirare l'attenzione sul mio ritorno.

- Ben tornato. – tuonò Trevor, sbucando dalla cucina a braccia incrociate. Mi si gelò il sangue e mi fermai subito sul posto, incapace di fare un altro passo. – Più tardi, stasera, mi dici dove cazzo eri e ne pagherai le conseguenze. Ora vatti a cambiare e preparati, che tra poco arrivano i miei amici. E vedi di farmi fare bella figura, essere inutile. - . Sputò, poi tornò in cucina, dove, probabilmente, si stava bevendo una birra. Senza proferire parola, salii fino a camera nostra. Appoggiai le mie cose, presi dei vestiti di ricambio e mi chiusi in bagno. Mi appoggiai con la schiena alla porta, facendomi scivolare lungo essa, fino a sedermi per terra. Perchè la mia vita doveva fare così schifo? Trevor mi amava, lo sapevo, ma perchè non mi faceva mai un complimento?

Mi alzai e aprii l'armadietto, prendendo fuori il mio rasoio. Mi guardai allo specchio, facendomi schifo, come sempre. Poi mi svestii in fretto e portai la lametta sulle cosce, pronto a far uscire un po' di quella sofferenza opprimente che tenevo dentro.

Un taglio, perchè mi facevo schifo.

Due tagli, perchè mi odiavo.

Tre tagli, perchè Trevor non mi faceva mai un complimento.

Quattro tagli, perchè Harry era solo uno stronzo.

Cinque tagli, perchè odiavo Zayn, ma non riuscivo a difendermi.

Sei tagli, perchè avevo trascinato Liam nella mia vita incasinata.

Sette tagli, l'ultimo, perchè, anche quel giorno, avevo fallito nell'essere migliore.

Per quel giorno ne avevo fatti solo sette, ma sapevo bene di meritarmene molti di più. Mi lavai velocemente le cosce ormai rosse per intero, poi tamponai i tagli con della carta igienica finchè non smisero di sanguinare. Una volta finito, mi vestii per la serata, con jeans rigorosamente di tre taglie in meno. Trevor mi diceva sempre che credeva in me e che un giorno sarei riuscito a metterli e a starci comodamente dentro, ma per ora dovevo indossarli quando venivano i suoi amici cosicchè lui potesse mostrarmi, mostrare le mie curve, come un trofeo a tutti. Nel salotto già sentivo il vociare di Dave e Trevor che discutevano riguardo qualcosa.

Quando uscii dal bagno, come sempre a testa bassa per la vergogna, raggiunsi Trevor, che mise le mani sui miei fianchi, stringendoli forte per attirarmi a lui. Una volta al suo fianco, alzai gli occhi per guardarlo. Aveva in faccia il suo solito ghigno, con la sigaretta tra le labbra e gli occhi già rossi. Mi mossi a disagio quando le sue mani strinsero ancora più violentemente i miei fianchi: probabilmente la mattina dopo sarebbero comparsi dei segni violacei, ma non era la prima volta.

- Ecco la mia fata. – sussurrò lui, con le labbra attaccate al mio collo. – Vediamo di togliere un po' di lardo dal culo, mh? Non vedo miglioramenti dall'ultima volta. – aggiunse, poi, a denti stretti. Io mi limitai ad annuire, mentre cercavo di nascondere i brividi che mi correvano lungo la schiena. Presto Trevor si staccò, per andare ad aprire la porta al resto dei suoi amici. Si sistemarono tutti sul divano e, come al solito, io mi dovevo sedere al centro. Persi ben presto il conto delle birre e delle canne consumate quella serata. Il salotto era intriso di quell'odore acre dell'erba e la stanza era avvolta da una nebbiolina grigia. Diversi ragazzi, amici di Trevor, mi stavano addosso e io sapevo già come avrei pagato tutte queste cose, non appena se ne sarebbero andati tutti. Un ragazzo, in particolare, con degli strani capelli rasati e tatuaggi sul collo, continuava a provare a palparmi, facendomi sentire davvero a disagio. Inoltre, provavo uno strano senso di intontimento, misto a stanchezza. A condividere la stanza con tutti quei drogati e a respirare i loro fumi, probabilmente, era come se mi fossi fumato una canna io da solo. Odiavo quelle serate, con tutto il mio cuore. Però se ami una persona, qualche sacrificio bisogna pur farlo, no?

A/N

Scusate se sono sparita ma ho avuto casini e sono stata male in questo weekend. Beh spero che il capitolo vi piaccia. 

VI AVVERTO che le tematiche stanno andando sul forte, quindi a chiunque dia fastidio questo genere, per favore non continui la lettura dei prossimi capitoli.

Ditemi cosa ne pensate, per favore, che ci tengo molto.

Grazie per tutto l'amore verso i precedenti capitoli, spero vi stia prendendo come storia.

Se avete voglia di leggere altro Larry, ho aggiornato Holding On To You e mercoledì aggiorno Dance Along. Seguitemi su snapchat: ridoconliam xx

Lele

You'll Never Walk Alone - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora