Capitolo: 8

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Louis' POV

- Alla prossima ragazzi. – fece Trevor, salutando i propri amici che finalmente avevano tolto le tende, prima di sbattere violentemente la porta e voltarsi verso di me furente. – Cosa dovrebbe rappresentare tutto quel provarci con i miei amici? – mi chiese, con gli occhi infuocati di ira. Indietreggiai lentamente, spaventato dal suo tono, ma lui mi afferrò per un braccio e mi scosse violentemente, per poi lasciarmi andare a sbattere contro il muro che avevo dietro. – Sei solo una puttana. – disse con tono schifato, guardandomi dall'alto al basso. – Fatti trovare a letto. E non dire una parola. – mi ammonì, andando in salotto per recuperare, probabilmente, il suo telefono. Silenziosamente mi avviai in camera, con gli occhi che pungevano per le lacrime che cercavo di non fare uscire. Mi meritavo tutto questo, ero stato cattivo, non avevo fatto nulla per fermare le avance del suo amico. Ora avevo bisogno di una punizione. E sapevo già cosa mi aspettava.

Harry's POV

Feci una smorfia e grugnii, lanciando la sveglia dall'altra parte della stanza. I lunedì mattina rimanevano sempre i peggiori e i più traumatici.

- Harry devi alzarti. La colazione è già pronta. – sentii dire mia mamma, da fuori la porta della mia stanza. Sbuffai e mi misi seduto, mi strofinai la faccia per svegliarmi un poco di più, poi mi alzai e mi vestii in fretta con ciò che avevo scelto la sera precedente, prima di avviarmi a fare colazione.

- Buongiorno. – feci, con la voce ancora roca.

- Ciao tesoro. - . Mia madre mi catturò in uno dei suoi abbracci, lei già raggiante di prima mattina. Mi ero sempre chiesto come facessse a trovare l'energia per essere così bella anche alle sei di mattina. – Dormito bene? – mi chiese, lasciandomi un bacio tra i capelli, mentre mi mettevo seduto al tavolo pieno di cose da mangiare. Ovviamente scelsi i pancakes appena cotti su cui avrei spalmato la Nutella.

- Circa. – alzai le spalle. Avevo faticato ad addormentarmi, la notte prima, perchè mi sentivo un brutto presentimento, ma non avevo idea di cosa si trattasse. Speravo solo non centrasse quel Louis della scuola, perchè gliene facevamo già passare troppe io e Zayn.

- Brutti sogni? – mi chiese mia mamma, mettendomi nel piatto sotto al naso un pancake fumante. Annuii distrattamente, già con le papille gustative che facevano la hola. Infondo avevo bisogno di Nutella per carburare di lunedì mattina.

Quando la stessa mattina arrivai in classe in ritardo, notai che Tomlinson non era seduto accanto al suo migliore amico come sempre. Strano, fu la prima cosa che pensai. Mi sedetti accanto a Zayn, non prima di aver lanciato uno sguardo a Louis e vederlo a testa bassa, sul banco. Forse il presentimento che avevo avuto, lo riguardava per davvero.

- Fratello, questo sabato inizia il torneo. Non sei emozionato? – esclamò Zayn, distogliendomi dai pensieri e mettendo un braccio attorno al mio collo. – Io sto già pensando alla festa di fine torneo, che ovviamente vinceremo. Voglio farla a casa di mia zia, che ha una villetta poco fuori città. Ci stanno una marea di persone e non disturbiamo nessuno – disse ovvio. Sorrisi della sua sicurezza, sentendo l'emozione salire. Non era un torneo importante, alla fine giocavamo solo in un torneo della scuola, però volevo fare bella figura.

- Mi sembra una bella idea. Ormai mi sta salendo l'ansia per il torneo. Ma quindi quante partite sono? – chiesi al mio amico.

- C'è la prima partita sabato, i quarti quello dopo, poi la semifinale e infine la finale. Dai, sono solo quattro partite. – rispose, dandomi una pacca sul petto. – Ho sentito dire che la scuola che incontriamo sabato è veramente scarsa. – disse eccitato ai massimi livelli. Sorrisi, travolto dalla sua felicità, scordandomi subito di Tomlinson.

Louis' POV

- Louis ti prego, aspetta un attimo. – disse Liam, rincorrendomi fuori dagli spogliatoi. Lo avevo evitato tutta mattina, perchè ce l'avevo ancora con lui per la frase del sabato prima. O forse ero solo incazzato con il mondo, quel giorno. Sentii una mano afferrarmi il braccio, proprio quando avevo messo piede in campo. Mi girai di scatto, incazzato.

- Cosa vuoi? – sbraitai. Lui rimase un attimo sorpreso, poi mi lasciò andare il braccio e abbassò la testa.

- Volevo scusarmi. Non intendevo dire quella frase l'altro giorno, mi è uscita male. Ti prego perdonami, ci tengo alla tua amicizia. – disse con tono sincero, sembrava sul punto di piangere. Mi addolcii alla vista del mio migliore amico tenerci così tanto alla nostra amicizia. Passai una mano tra i miei capelli e sospirai, continuando a guardarlo.

- Scusami te. È che sono nervoso per la partita di sabato. – dissi, mentendo a metà. Ero nervoso anche per altro, perchè ultimamente, essendo entrato nella squadra della scuola, avevo fatto arrabbiare molto Trevor e continuando ad andare agli allenamenti, peggioravo solo la situazione. Ma io ci tenevo molto al calcio, diventare professionista era il mio sogno e spesso, in questi tornei della scuola, vi erano presenti dei selezionatori di squadre abbastanza importanti per ragazzi della mia età.

- No, non scusarti. Come è andata sabato sera, piuttosto? – mi chiese, fallendo nel nascondere la sua preoccupazione. C'era stata una notte come quella di sabato che, dopo che gli amici di Trevor se ne erano andati, ero scappato da Liam. Allora, non amavo ancora il mio ragazzo e lui non amava ancora me, perciò mi ero spaventato e avevo detto tutto al mio migliore amico, perciò ora sapeva cosa succedeva durante quelle serate.

- Tutto bene, grazie. Effettivamente mi sono anche divertito. – mentii spudoratamente. Lui finse di crederci, annuendo, poichè il coach ci aveva richiamati, perchè dovevamo iniziare a fare i giri di campo.

L'allenamento fu abbastanza duro, in vista alla prima partita, ma nulla che una bella doccia non potesse sistemare. Una volta cambiato, salutai Liam, prima di uscire dallo spogliatoio. Ignorai le varie battutine squallide che mi vennero fatte alle spalle da Malik e mi affrettai fuori da scuola, volendo rientrare a casa prima dell'arrivo del buio.

- Amore! - . Mi guardai intorno, cercando l'origine della voce. Riconobbi la figura di Trevor accanto alla sua macchina che si sbracciava per farsi vedere da me, allora mi avvicinai con un sorriso. – Ciao Lou. Come è andata la giornata? – mi chiese abbracciandomi forte. Mi rilassai sul suo petto e chiusi gli occhi.

- Tutto bene, grazie. Ho solo voglia di andare a casa adesso, sono molto stanco. – dissi piano. Lui mi baciò i capelli con un sorriso e mi guardò negli occhi.

- Dai, andiamo. Potremmo guardarci un film sul divano, se ti va. – propose salendo in macchina. Una volta salito anche io, appoggiai la testa contro al finestrino.

- Mi piacerebbe vedere Nemo. – ammisi arrossendo leggermente. In risposta lui appoggiò una mano sul mio ginocchio e mi sorrise dolcemente, partendo verso casa.



A/N

Allora, finalmente ho finito estate ragazzi perciò torno ad aggiornare in tempo. Questa volta è solo sabato, dai lol

E' un capitolo di passaggio, infatti non è un granchè, però stanno arrivando cose emozionanti yaaaaas non vedo l'ora che le leggiate. Purtroppo, però si scopriranno anche nuove cose sulla relazione Touis(?) Ditemi cosa ve ne pare di questo, intanto.

Volevo ricordarvi che domani aggiorno Holding On To You, sequel di Hold You, mentre martedì aggiornerò Dance Along (non mercoledì perchè sono al concerto di Jovanotti)

Amo leggere i vostri commenti e vedere che votate, quindi grazie mille.

Se volete stalkerarmi un po', seguitemi su snapchat: ridoconliam - ricambio sempre bc amo farmi i fatti vostri lol

Un bacione, Lele

You'll Never Walk Alone - ((Larry Stylinson AU))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora