Capitolo 3

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BRIGA

Ore 8.30.

Se ne è andata senza darmi alcuna spiegazione, penso che dovrò abituarmi a questi suoi comportamenti. Mi avevano detto che era un po' strana ma non pensavo fino a questo punto. Un giorno di questi raccoglierò il coraggio e proverò a chiederle alcune cose, devo farlo.

Adesso invece devo proprio darmi una mossa altrimenti faccio tardi e chi la sente poi! Levo i pantaloncini e mi infilo la tuta. Cristian, Shaila e Klaudia sono già andati a lezione. Come fanno ad essere sempre così puntuali e precisi proprio non lo so. Ao, certo che mi madre poteva anche farmi un po' meno pigro - penso.

Esco nuovamente in giardino, mi siedo e penso alla chiacchierata, o meglio alla "non" chiacchierata, con Emma. Mi raggiunge Vale e mi punta addosso uno sguardo che non mi piace per niente.

- Te sei incantata principè?- le chiedo. Scoppia quasi a ridermi in faccia e mi da una pacca sulla spalla.

- Ma ti sembra? Ti vedo pensieroso, che succede? -

Cazzo, come fa a capire sempre quando qualcosa non va? Non sarà mica una veggente! Già ha na voce che 'ncanta, ce manca pure che nasconde la palla de vetro sotto al letto e siamo a posto. Le rifilo il solito sorriso messo come scudo e cerco di cambiare discorso.

- Ma non è tardi? Davide dove sta? Sta a magnà ancora?- mi alzo, mi affaccio dentro e non lo vedo.

- A chicco, ma che te stai a pettinà? Daje che famo tardi. -

Valentina scoppia a ridere ed io con lei. Mi fa sempre piacere averla accanto, penso sia davvero un'ottima amica. Ci mettiamo a parlare in attesa di Davide che sembra disperso non si sa bene dove.


EMMA

Ore 9.

Entro in saletta, poggio le mie cose e accendo il pc. Comincio a dare uno sguardo alla scaletta di Sabato. Primo serale, prime ansie, prime prove, prima uscita.

Non dobbiamo perdere, non ce lo possiamo permettere. Non posso perdere uno di questi ragazzi, non adesso. Mi rendo conto che più andremo avanti, più la situazione sarà complicata e più mi affezionerò ad ognuno di loro. Quando ho accettato questo compito sapevo che non sarebbe stato facile, sapevo a cosa andavo incontro ma viverla ora è dura. È tutto troppo amplificato.

Ora basta con i pensieri, è ora di mettersi al lavoro! A proposito di lavoro, i ragazzi dove sono?

Menomale che mi sono raccomandata di non fare tardi - penso ad alta voce.

Mi alzo e comincio a camminare avanti e indietro, ripasso le canzoni dei duetti mentalmente cercando di separare al meglio le parti e ad un tratto la porta si apre.

Finalmente mi hanno deliziata della loro presenza, in fondo mi sono alzata solo alle sette per loro!

- Alla buon ora eh - dico infastidita.

- Scusace zì, c'è stato un problema con il signorino qui presente. Si era perso nella doccia - risponde divertito Mattia.

Valentina comincia a ridere a crepapelle e Davide non sa bene se nascondersi o diventare rosso come un peperone. Mi scappa un lieve sorriso e poi torno seria.

- Dai va bene ragazzi, ora però cominciamo con queste benedette prove. -

- Agli ordini sergente! - dicono in coro.

Sono o non sono i ragazzi migliori che mi potessero capitare?

Guardo Valentina e la invito a cominciare..

Se Guardi Abbiamo Le Stesse MolecoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora