Capitolo 14

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BRIGA 

Dopo l'incontro con Emma, avvenuto poche ore fa, decido di dar spazio ai miei pensieri. Chiamo Klaudia sul divano, prendo tra le mani la chitarra e comincio a strimpellare qualcosa. Lei mi osserva sorpresa, ha uno sguardo candido e di tanto in tanto accenna qualche sorriso. 
D'improvviso si sente un tonfo provenire dal giardino. 
Giriamo all'unisono i nostri sguardi, la porta della casetta viene aperta. È la nostra coach, ha l'aria stanca e forse anche un po' scocciata. Si fa strada in mezzo al casino del salotto e con fare silenzioso di va a sedere al suo solito posto, sul mobile accanto alla tv. Forse ho timore.
- "Voglio sapere, in merito a quello che vi ho detto prima, cosa pensate di fare..." - si rivolge a tutta la squadra passandosi leggermente una mano sopra l'occhio.
La prima a rispondere è Shaila. 

-" Io ho bisogno di te quindi per me va bene tutto.. - le dice sorridendo. 
-"Quindi per te il mio metodo va bene. Cristian me l'ha detto prima.. siccome l'atteggiamento mio reale è quello di "siamo tutti allo stesso livello" e non funziona perchè avete preso il sopravvento su di me.."- comincia a replicare ma non riesco a lasciarla finire e intervengo. 
-" Non sono d'accordo Emma. Cioè mi dispiace se tu pensi una cosa del genere. Io sono dispiaciuto se tu pensi una cosa di questo tipo. " - le dico in tono pacato.
Ripone il suo sguardo intimidatorio su di me non lasciandomi alcuna via di fuga. 
-"Lo sapete che io vi ascolto anche quando non sto qua dentro. Tu hai detto testuali parole "questa è venuta qua quattro volte quindi ancora non sa chi sono artisticamente e non conosce le mie priorità"- dice delusa e anche abbastanza infastidita. 
-"Qual è stata la mia premessa però? Ho detto che sono una persona talmente articolata che a volte non mi capisco neanche da solo" - replico e lei conlude la frase con me. 
- "Ma questo è un tuo problema." - mi dice gesticolando con le mani. 
Rimango di sasso, quando me rode quando fa così. Me viene quasi voglia de prende tutto e annà via.

- A Mattì, statte calmo - ripeto tra me e me. 

Prendo un bel respiro.
-"Ognuno qua ha delle necessità, chi più e chi meno. Ci sono delle persone che necessitano di essere guidate in tutto e per tutto e delle persone che vanno un po' da sole."- le dico con prensunzione. 
Il suo sguardo si fa nero. 
-"Bene, tu hai detto che hai la tua personalità artistica, sei già un artista che potrebbe andare da solo.. perfetto, allora io lavoro con Valentina da adesso in poi.. "- nemmeno la lascio finire che scoppio a ridere. 
-"Ma dai me sembra na stronzata"- replico. 
-"No no ascoltami, non è una stronzata. È una conclusione alla quale giungo nel momento in cui tutte le cose che io ho proposto non sono mai andate bene." - conlcude fulminandomi con lo sguardo. 
E no cara mia, sta volta non mi abbasso. Me spiace proprio - penso. 

-"Per me questa è una stronzata. Perchè sabato io ho fatto due pezzi che tu mi hai proposto, ho apprezzato tantissimo sia l'arrangiamento di "Formidable", sia quello di "Buonanotte Fiorellino", sono contento del lavoro che è stato svolto e del lavoro che abbiamo fatto." - le dico cercando di ammorbidirla. 
-"E il duetto di Pacifico e Gianna cos'è allora?" - interviene lei prontamente.

-"È un duetto che secondo me ci possiamo tranquillamente risparmiare." - rispondo abbassando lo sguardo. 
Il suo viso si fa sempre più cupo. 

EMMA

Sta davvero esagerando. Non solo mi prendo il mal di pancia per cercare di essere sempre presente come dovrebbe fare un buon coach ma vengo addirittura comandata. No Mattia non funziona in questo modo, ora mi stai facendo perdere la pazienza. 
-"Non è che io dubito sulle tue capacità"- mi dice cercando di tirarsi fuori dai guai.
-"Forse non hai capito. Il problema non sono io. Io lo so quello che faccio di lavoro, Briga non va bene il duetto?! Bene, la prossima volta però me lo dici direttamente in saletta." - i miei toni si fanno sempre più alti.
Mi guarda imbambolato e dopo pochi istanti si attinge a rispondere. 
-"Secondo me se tu ti incazzi e mi dici "pensaci te alle cose tue" la stai prendendo nel modo sbagliato." - replica alzando anche lui i toni. 
-"Ah e come la devo prendere? Sentiamo" - gli dico alzando gli occhi al cielo.
-"La devi prendere che stai parlando con una persona che bene o male lo sa quello che deve fare." - mi dice peccando di presunzione.
Giuro che quando fa così me lo sbranerei vivo! Mi manda su tutte le furie. Sento pulsare le vene del collo in maniera frenetica, cerco di non pensarci troppo.
-"Appunto! Io non servo a te." - gli tuono non lasciandomi sfuggire il suo sguardo. 
-"Mi sembri incazzata!" - ribatte. 

-"Non sono incazzata" - rispondo. 
In effetti non sono incazzata, ma furiosa! 

Ci prendiamo alcuni istanti riflettere. La mia testa è intenta a frullare ogni minimo pensiero. 

-"Sabato sera dopo la puntata alle quattro di notte che volevi sapere già chi era l'ospite, decidere il brano.. " - gli dico puntandogli il dito contro. 
Lui, prontamente, interviene.
-"Ma non è così."- 

-"Allora, o vi dimenticate ciò che dite qua dentro tutti quanti o qua c'è un problema serio!" - replico a dir poco adirata.

-"No Emma, io non me dimentico niente. Fai vedè i video, fai vedè quel che te pare." - dice agitandosi sul divano.
-"Io gli ho visti i video. Cosa hai detto alle quattro del mattino?" - chiedo. 

Fa una breve pausa riponendo il suo sguardo verso il pavimento, poi lo alza nuovamente su di me. 
-"Il mio modo di dire le cose che ho detto è solo perchè io in quel momento, alle quattro del mattino, son preoccupato su chi possa essere l'ospite e di ritrovarmi a cantare una canzone che non mi sta bene addosso." - dice annaspando qualche parola.
-"Allora prepara una lista di altri brani e dalla alla produzione!" - rispondo senza sentir ragioni. 
-"Emma ma qui sto cercando un confronto.. se tu te la prendi.. " - non lo lascio finire che subito intervengo.

-"Briga, con te un confronto non è mai possibile." - gli dico accusandolo.
Gira la testa dall'altra parte e si prepara a rispondere.
-"Posso dire la stessa cosa di te" - aggiunge. 

-"No, assolutamente no. Qua io sono stata forse troppo morbida sin dall'inizio, non ho mai messo determinati paletti e questo non vuol dire essere tiranni. Vuol dire semplicemente fare il ruolo che mi è stato assegnato. Perchè sono qua e da adesso ognuno di voi si sceglie le proprie robe, ma le porta anche avanti da solo. Non è un problema." - ribatto alzandomi in piedi.
-"Credo sia una conclusione un po' esagerata." - replica lui.

-"Non è esagerata, esagerato è il vostro atteggiamento nei miei confronti. E adesso basta! Io vado avanti di settimana in settimana per farvi avere le basi pronte alle prove. E non è che io posso aspettare che a voi gira la scimmia e il brano non va bene all'ultimo momento perchè non funziona così. Io non è che mi offendo perchè a te non piace una roba, ma proponi e chiama la produzione e fai la lista!" - dico urlandogli quasi in faccia. 
Noto sul suo viso un mezzo ghigno, mi infastidisco di più.

-"Io devo parlà cò te, non con la produzione. Me dicono che devo parlà cò te." - replica facendo gli occhi da pesce lesso.

-"Tu con me sbagli proprio il modo di parlare." - gli dico senza pensarci due volte.
-"Ma che modo Emma, ma che stai a dì.." - risponde con strafottenza.
-"Che sto a dì? Sbagli proprio modo, sbagliate il modo. Non si lavora così."- dico alzandomi in piedi. 
Mi infilo la giacca frettolosamente. 
-"Bene, sapete quello che volete fare? Fate la lista per le prossime settimane se siete ancora in gara. Io aspetto la lista."- continuo.
Prendo il telefono, la bottiglietta d'acqua poggiati in precendenza sul mobile e mi preparo per andare via.
-"Stasera lavoro in studio con te" - dico rivolgendomi a Valentina. 
Con passo veloce raggiungo la porta della casetta. Mi giro verso Mattia, è intento a bere un sorso d'acqua. 

-"Mo me sò offesa. Ma va, va!" - concludo il tutto con voce tremante sbattendo la porta.




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