Capitolo 4

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BRIGA

Ore 9.30

Sono seduto sul puof, tanto per fare qualcosa di diverso mi mangio le unghie. Penso sia un tic nervoso, un po' come quando tiro fuori la lingua e mi inumidisco le labbra. Certo, non lo faccio ai livelli di quello psicopatico che appare in Harry Potter ma è per rendere l'idea.

Emma è intenta ad osservare i movimenti di Valentina che non si trova a proprio agio con la sua sensualità. Quando si tratta di tirare fuori il meglio di una persona, Emma è sempre pronta a mettersi in gioco. È una cosa di lei che ammiro molto. Non riesco a toglierle lo sguardo di dosso, la seguo nei gesti, nelle parole, cerco di non farglielo notare ma ogni tanto si gira a guardarmi e le scappa un sorriso.

Cazzo quanto sei bella - penso ad alta voce. Improvvisamente si stoppa la musica.

- Briga che c'hai? - chiede Emma.

Dai 'nce credo che si è sentito, la musica era davvero alta. Mi fingo indifferente e torno a fare ciò che stavo facendo. La musica riparte e le prove di Vale continuano.

Ora ne sono certo, la signorina Brown mi osserva e non solo di sfuggita. Chissà cosa le passa per la testa.. chissà se...

- Mattia spicciati, è il tuo turno. Dai che poi facciamo la corale e vi lascio tornare in casetta. - dice Emma con voce pimpante.

Mi alzo, tendo le braccia al cielo per stirarmi e tiro un sospiro mentre stacco il microfono dall'asta.

- Non so, vogliamo anche un letto e un cuscino? Sei in letargo per caso? - tuona Emma.

Sbuffo e le lancio un'occhiataccia. Fa roteare gli occhi e sposta la sua attenzione sulla lista dei brani al pc.

- Quale canzone vuoi provare? - mi chiede in tono gentile.

- Le stesse molecole - replico.

" Io sono come sono, che scrivo le canzoni, coi miei difetti che mi tengo stetti mentre sfogo le mie frustrazioni.. sono sicuro che mi capirai, sono stanco di cantare sotto a una finestra che non si apre mai "

E così canto e mi lascio andare, mi guardo allo specchio e cerco di correggere quei difetti che a lei non vanno giù. Poi sposto il mio sguardo e incrocio il suo, mi guarda, ha gli occhi sognanti e di tanto in tanto si gira. Forse per non arrossire, forse per nascondermi qualche emozione o forse più semplicemente perchè il mio sguardo le pesa.


EMMA

Dai Mattia, non mi guardare mentre canti. Pensa alla tua musica, ai tuoi testi, ai tuoi difetti tecnici da correggere. Se mi guardi poi c'è il rischio che dai miei occhi scopri quanto mi emozionano le tue canzoni e per il momento non mi sembra il caso di fartelo notare.

Lo interrompo alla seconda barra trovando la scusante del tempo e chiamo Davide. Questo ragazzo, Davide, ha una voce così particolare, penso sia davvero un bravo cantante e farà sicuramente molta strada. Mi concentro su di lui e metto i pensieri da parte.

Ora non ci resta che pensare alla corale. Li chiamo mettendoli letteralmente in fila, attacco la base e mi intrufolo in mezzo a loro.





Se Guardi Abbiamo Le Stesse MolecoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora