13 || Grossi errori

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PRONTA AGLI INSULTI 🫡

24 Dicembre 2022, IPM di Napoli, 09:30

4 mesi erano passati dal litigio con Paola, 4 mesi che non si sentivano. Questa volta Massimo l'aveva fatta grossa, per colpa della sua impulsività aveva ferito l'amore della sua vita. In quei mesi Massimo aveva passato l'inferno tra sensi di colpa e rabbia con se stesso. Non aveva il coraggio di telefonare a Paola per scusarsi, l'aveva paragonata a Consuelo per l'amore del cielo. Se Paola non si è fatta sentire voleva sicuramente dire che ce l'aveva a morte con lui. Massimo era disperato. Tutti lì lo avevano notato, persino Sofia che nell'ultimo periodo aveva percepito la distanza di Massimo e non se ne riusciva a spiegare il perché. Beppe non era riuscito a tirargli su il morale in nessuno modo.

In aggiunta quello era anche il suo primo Natale senza Pietro, Consuelo lo aveva portato con se per festeggiare il Natale in Brasile, quindi era da solo.

Beppe si avvicinò alla scrivania di Massimo. "Hey come va?" Disse lui con tono speranzoso. "Come vuoi che vada? Male." "Senti, domani iniziano le ferie invernali, io a Natale non ho nessuno, tu neanche, direi che stasera possiamo andare a bere qualcosa." Propose Beppe, non voleva vedere il suo migliore amico in quello stato, era deprimente. "Vabbuò, dopo lavoro?" Fece Massimo con aria stanca." Va bene a sta sera comandante.". Questo era una dei motivi per cui Massimo amava Beppe, provava sempre a fare del bene per gli altri, nonostante i suoi interessi.

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Sofia quella mattina arrivò in ufficio, come sempre puntuale, il suo voler cambiare atteggiamento non aveva cambiato la sua rigidità e il suo rigore nel lavoro. Appena attraversato il ballatoio vide Massimo e gli fece un sorriso per salutarlo. Lui ricambiò, ma si vedeva che c'era qualcosa che non andava. Erano ormai mesi che Massimo si comportava in modo più distaccato con lei, come i primi tempi. Beppe diceva che era per un litigio con Paola, ma non capiva il nesso con se stessa. Entrata nel suo ufficio si mise al lavoro con calma, non aveva nessuna fretta di finire prima, da quando si era trasferita da Roma non aveva nessuno con cui festeggiare, non che prima avesse un granché di opzioni, ma adesso quei pochi erano ridotti a 0, quindi avrebbe passato Natale e Capo d'anno a casa, sola.

IPM di Napoli, 12:30

Sofia si stava mangiando una brioche sul divano dell'ufficio quando sentì bussare. Era Beppe che aveva trovato un modo per rallegrare la serata di Massimo. "Ehy Sofia, posso?"Chiese aprendo la porta. "Entra pure." Disse Sofia raggiante. "Mi stavo chiedendo se avessi programmi per stasera." Sofia alla proposta si mise a ridacchiare storcendo leggermente il naso. "È un invito a cena?". "No, no, era solo che sia io che Massimo siamo soli per Natale, ci chiedevamo se magari volessi unirti a noi.." Chiese Beppe parecchio in imbarazzo.

Sofia si sorprese della proposta di Beppe, non si aspettava di ricevere un invito a trascorrere la serata di Natale con lui e Massimo. Era consapevole delle tensioni tra Massimo e Paola, e cominciava a sospettare di esserne il motivo, quindi non si sarebbe mai immaginata di essere coinvolta in qualche modo.

"Beh, devo dire che è una proposta inaspettata, ma molto gentile da parte vostra."Rispose Sofia, cercando di nascondere la sua sorpresa. "Mi sono da poco trasferita qui e non ho piani per le festività, quindi potrei accettare il vostro invito."

Beppe sembrava sollevato dalla risposta di Sofia e le rivolse un sorriso sincero. "Fantastico! Sarà bello trascorrere la serata insieme. Magari possiamo cercare di alleggerire un po' il clima per Massimo, ha bisogno di una pausa da tutto questo."

Sofia annuì, comprendendo l'intento di Beppe. "Sì, hai ragione..." Rispose Sofia incerta.

Beppe annuì a sua volta. "Esatto, speriamo che la serata possa aiutarlo a chiarire le idee. Ma intanto, pensiamo a divertirci."

Beppe poi raggiunse nuovamente Massimo. "Ci sono novità per stasera." Annunciò Beppe. "In che senso?" Disse Massimo agitato. "Diciamo che c'è un'ospite in più, ho chiesto a Sofia di unirsi a noi." Massimo rimase a bocca aperta. "Ma sei impazzito? Per quanto il nostro rapporto si sia sanato, ti ricordo che è per lei che io e Paola abbiamo litigato, non mi sembra il caso."

"Massimo, lei non ha colpe, siete tu e Paola che non sapete chiarirvi, e dubito fortemente che intraprenderà lo sforzo di cambiare se continui a trattarla così, merita almeno di sapere il perché, e poi chi lo sa, magari potrà aiutarti più di quanto lo abbai fatto io."

Massimo si lasciò convincere, anche perché Beppe aveva ragione, Sofia meritava di sapere tutta la verità.

IPM di Napoli, 20:00

La serata di Natale era finalmente arrivata e Massimo, Sofia e Beppe si trovavano in un'accogliente trattoria napoletana, scelta da Beppe per l'occasione. Le luci soffuse, l'atmosfera festosa e il profumo di piatti deliziosi riempivano l'aria, creando un'atmosfera calda e accogliente.

Non appena si sedettero al tavolo, Beppe propose un brindisi per augurare a tutti un buon Natale. Alzando i bicchieri, Massimo si rivolse a Sofia con un sorriso sincero. "Grazie, Sofia, per aver accettato il nostro invito e per essere qui con noi questa sera. Significa molto per me."

Sofia sorrise in risposta e alzò il suo bicchiere. "È un piacere trascorrere il Natale con voi. Spero che questa serata possa portare gioia e serenità a tutti noi."

Mentre brindavano e gustavano i deliziosi piatti natalizi, la tensione pian piano si dissolse, lasciando spazio a conversazioni leggere, risate e momenti di gioia condivisa. Massimo si sentiva grato per la presenza di Sofia e per l'opportunità di riallacciare il rapporto con Paola.

Durante la serata, Massimo decise di inviare un messaggio a Paola, un semplice messaggio per farle sapere che stava pensando a lei e che desiderava sinceramente scusarsi per le sue parole. Non sapeva se Paola avrebbe risposto o se le sue scuse sarebbero state accettate, ma voleva fare un primo passo per riavvicinarsi a lei.

La serata procedeva tranquilla, Massimo e Beppe hanno iniziato a raccontare aneddoti divertenti del lavoro all'IPM e sulla loro gioventù, Sofia li stava a sentire e rideva, era bello sentirsi partecipe, poi iniziò lei a raccontare storie divertenti sulle sue varie missioni, gli altri due ascoltavano interessati perché quello di Sofia non era un lavoro molto comune. A Sofia faceva piacere quest'attenzione, dimostrava che qualcuno ci teneva a lei.

Ad un certo punto Beppe si alzò dal tavolo per lasciare a Massimo il suo spazio, Sofia intuì che stava succedendo qualcosa ma no ci fece nulla.

Rimasti soli Massimo iniziò a parlare "Sofia, mi dispiace se nell'ultimo periodo non mi sono comportato esattamente bene con te, è che qualche mese fa io e Paola abbiamo avuto uno screzio, grosso, e di lì in poi è iniziato un periodo difficile." Sofia rispose immediatamente, visto che non le giungeva nulla di nuovo. "Lo so Massimo, Beppe mi aveva già detto tutto, davvero non fa niente, prenditi il tuo tempo." Il nodo alla gola di Massimo si faceva sempre più stretto. "Immagino, però, che non ti abbia detto il motivo.." Sofia scosse il capo. "Vedi, Paola è gelosa, di te. O almeno è l'impressione che mi ha dato ogni volta che le raccontavo qualcosa su di te, e diciamo che quando gliel'ho fatto notare siamo poi sfociati in un litigio, bello pesante. Poi la mia impulsività non ha aiutato e ho incasinato le cosa ancora di più. Ma non è colpa tua, assolutamente, mi sembrava solo giusto darti una spiegazione."

Sofia si fermò un attimo a riflettere, non sapeva cosa rispondere. "Mi dispiace..." Sofia si sentiva pesante e un po' in colpa. "Meglio che vada, grazie di tutto, mandami il conto poi.." Sofia si alzò per andarsene ma Massimo la bloccò. "Sofia, non è colpa tua, la gelosia è normale in una relazione, sopratutto data la distanza, è colpa nostra che non sappiamo confrontarci." Massimo le sorrise, poi la fece sedere di nuovo e approfondirono la questione, davanti a qualche birra, qualcuna di troppo.

Napoli, 23:30

Massimo non riusciva a lasciarla andare, avevano lasciato il locale, erano saliti sulla sua moto e sono arrivati a casa sua. Sofia era tenuta prigioniera contro il muro, lui aveva già levato la camicia. Si stavano mangiando a vicenda. Ad un certo punto lui la prese in braccio, come era abituato a fare con Paola e la portò in camera da letto. Da lì i baci si trasformarono in qualcosa di più, non generato dall'amore ma dal troppo alcol bevuto.


NON ODIATEMI PER QUESTO MA MI PIACE IL DRAMA NELLE STORIE D'AMORE, INOLTRE SCUSATEMI PER IL CAPITOLO PARTICOLARMENTE LUNGO MA QUESTE PARTI MI PIACCIONO PARTICOLARMENTE E TENTO A DILUNGARMI.

Mare fuori|| Comandante e Direttrice|| Non sei poi così maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora