18 || Idee

141 10 8
                                    


8 Gennaio 2023, IPM di Napoli, 08:30

Sofia era appena arrivata nel suo ufficio, era dal giorno dell'incidente che le ronzava in mente un'idea, volve fare qualcosa di buono per Paola visto gli ultimi avvenimenti, voleva guadagnarsi la sua fiducia e magari chi lo sa, costruire un rapporto di amicizia. Voleva fare qualcosa anche per Massimo, probabilmente non sarebbe così 'felice' se non l'avesse aiutata, da quando lo conosceva il suo modo di vedere il mondo era cambiato e stava meglio con se stessa.

Il problema era come. Probabilmente la cosa migliore sarebbe stata farla tornare a Napoli, era difficile farla tornare all'IPM perché non era né una poliziotta, né un'educatrice. Mentre ci pensava Sofia iniziò a maneggiare alcuni documenti dei nuovi detenuti appena arrivati. Fascicoli identificativi, verbali, sentenza del tribunale... Nella sua testa si accese una lampadina. Poteva farla trasferire al tribunale di Napoli, ma non sarebbe stato facile. Il trasferimento non poteva essere richiesto così, ci volevano delle motivazioni valide e "voglio farmi perdonare per essere andata a letto con il suo fidanzato" non lo era. Sofia si mise a pensare, dondolando sulla sua sedia girevole, cercando di trovare un modo per attuare questa idea. 

Ad un certo punto le venne in mente Roma, le persone del ministero con cui aveva lavorato per anni e tra loro sicuramente alcuni le dovevano un favore, bastava chiederglielo. Non era proprio un metodo ortodosso di fare le cose, ma Massimo sicuramente non le avrebbe detto nulla se era a fin di bene.


IPM di Napoli, 16: 30 

Sofia aveva fatto le sue dovute telefonate, era certa che il suo piano potesse essere attuato. Era veramente molto felice ma cercò di non darlo a vedere. Si, era cambiata, ma al lavoro voleva ancora dare un'immagine autoritaria e seria. Si avvicinò a Beppe e gli chiese di parlare, i due andarono sul tetto per prendere un po' di aria fresca.  Anche se Massimo era ancora in ferie, non voleva farsi sentire in giro, anche perché quello che stava facendo non era propriamente lecito.

"Allora, cosa volevi dirmi?" Disse Beppe curioso. "Ho avuto un idea, ma tu acqua in bocca con Massimo."

Beppe sorrise e annuì. "Prometto che non dirò nulla a Massimo". Sofia continuò "Sai, dopo tutto quello che è successo con Paola, mi sento in colpa e voglio fare qualcosa per lei. E anche per Massimo. Ho scoperto che ci sono delle possibilità di farla trasferire al tribunale di Napoli. Mi sono messa in contatto con alcune persone al ministero a Roma, e sembra che sia fattibile."

Beppe alzò un sopracciglio, dimostrando interesse. "E come hai fatto a convincere il ministero a darti una mano?"

Sofia sorrise ancora di più. "Beh, ho lavorato con loro per diversi anni, abbiamo stretto dei legami e credo che mi debbano ancora qualche favore. Hanno detto di sì, ma naturalmente ci sono delle procedure da seguire.Paola dovrà presentare una richiesta formale, motivando il trasferimento con ragioni valide."

Beppe sembrava impressionato. "Dobbiamo avere una buona motivazione per convincere il ministero a farti questa cortesia. Cosa hai in mente?"

Sofia rifletté per un momento. "Sto pensando di basare la richiesta sul fatto che Paola potrebbe beneficiare di un ambiente familiare e di sostegno a Napoli. Possiamo menzionare la sua connessione con l'IPM e il fatto che il trasferimento potrebbe favorire il suo processo di riabilitazione. Sono sicura che possiamo trovare delle argomentazioni valide."

Beppe annuì. "Sembra una buona strategia. Ma ci sono rischi, Sofia. Se qualcuno scopre cosa hai fatto, potresti mettere a rischio la tua carriera."

Sofia si prese un momento per riflettere sulle parole di Beppe. "Lo so, Beppe. Capisco i rischi, ma voglio fare qualcosa di buono. Sento che questa è l'opportunità per dimostrare a Paola e a Massimo che mi importa davvero di loro. E se tutto va come spero, potrei riuscire a costruire una vera amicizia con Paola. Non mi importa di mettere a rischio la mia carriera se posso fare la differenza nella vita di queste persone."

"Aspetta, aspetta, ma Paola lo sa?" Chiese Beppe, trovando il tassello del piano che non gli quadrava.  Sofia incrociò le braccia e distolse lo sguardo. "Non ancora, ma ovviamente glielo avrei detto il prima possibile.." Disse Sofia, che effettivamente si era dimenticata di quella parte di piano. 

"Vuoi il suo numero?" Disse Beppe ridacchiando, si era accorto della dimenticanza della collega Sofia fece una faccia imbarazzata e rispose si.

Mare fuori|| Comandante e Direttrice|| Non sei poi così maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora