21 || Nessun alternativa

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20 Gennaio 2023, IPM di Napoli, 18:30

Massimo guardò Sofia chiudere nervosamente le tendine dell'ufficio per parlare con l'uomo che non aveva mai visto. Chi poteva essere? Magari il fidanzato il fratello, ma non aveva mai menzionato di avere né uno né l'altro. Massimo decise di non darci troppo peso, dopo tutto erano affari suoi e non aveva il diritto di intromettersi, quindi riprese a guardare il foglio con gli occhi spalancati, era così felice di poter riavere Paola. Aveva già studiato tutto nei minimi dettagli, dove sistemare le sue cose, dove portarla i primi giorni, cosa avrebbero fatto.

Ad un certo punto vide la porta dell'ufficio della direttrice aprirsi di scatto e l'uomo che aveva visto prima uscire con aria furiosa. Decise di alzarsi per controllare Sofia. 

Massimo posso alla porta prima di entrare, Sofia, che era girata verso la finestra a guardare il mare, ruotò la sedia e lo face entrare. "Va tutto bene?" Disse Massimo vedendo l'aria stanca dell'amica. "Si, si non ti preoccupare."Disse Sofia con tono rassicurante. "Chi era quello?". Sofia rispose nervosamente ma cercando di nasconderlo con un tono calma. "Un vecchio amico, da Roma, sai eravamo colleghi al ministero, era giù a Napoli per un lavoro ed è passato a salutare." Massimo non era molto convinto, ma decise di non approfondire, così lasciò la stanza e Sofia tirò un sospiro di sceglievo.

23 Gennaio, Napoli, 20:45

Sofia era appena tornata casa, Cesare non si era fatto sentire e ciò voleva dire che era solo un bluff. Sofia stava cenando quando ad un certo punto qualcuno suonò alla porta. Ovviamente era Cesare. 

"Ancora qua sei?". Disse Sofia irritata. "Ti conviene farmi entrare, ho qualche parolina da spendere." Sofia lo guardò indispettita, però si fece d parte per farlo entrare, se aveva l'occasione di umiliarlo come qualche giorno prima era contentissima di farlo. "Hai 5 minuti."

"Mi dispiace tanto per l'intrusione in ufficio, non è stato fine. Alcuni dei tuoi colleghi potrebbero aver pensato..diciamo...male." Disse lei con voce maliziosa, avvicinandosi a lei e mettendole una mano sulla spalla; lei si scansò e rispose "I miei colleghi non sono delle teste di cazzo come te, non avranno pensato un bel niente." 

"Comunque, tornando al nostro accordo-" Iniziò lui, ma venne interrotto. "Tra noi non c'è nessun accordo, lo sai benissimo, se pensi di potermi portare a letto  con le minacce, bene hai sbagliato persona, ora vattene." Disse Sofia, indicando la porta.

"E invece mi sa che ti tocca starmi a sentire ancora un po'" disse lui avvicinandosi e mostrandole un foglio che teneva in mano da un po'. "Lo vedi questo? È una denuncia al comitato etico, potresti essere indagata per corruzione e abuso di potere, anche la tua michetta Paola potrebbe esserne coinvolta. Tu finiresti in carcere, lei magari no, ma la sua carriera verrebbe distrutta, per colpa tua.

Con queste parole Sofia andò nel panico, in che guaio si era cacciata. "Tranquilla, non la ho ancora inviata, voglio che tu abbia la possibilità di fare la scelta giusta." Disse avvicinandosi a lei di colpo e toccandole il culo. "Mi fai schifo." Disse lei respingendolo. "Sarà, ma hai poca scelta Sofi." Sofia rabbrividì sentendo il suo nomignolo. "Il mio numero ce l'hai, hai  5 giorni per decidere." 

L'uomo si alzò e si diresse verso la porta. "Fammi sapere." E uscì.

Sofia era ancora immobile, non sapeva che fare. Non voleva dire nulla a Paola e Massimo, li avrebbe distrutti e probabilmente Paola si sarebbe arrabbiata per essere stata messa in una situazione del genere. Sofia si prese una lunga pausa di riflessione per arrivare alla conclusione che l'unica scelta che non l'avrebbe danneggiata era accontentarlo.

Presa dallo sconforto, pianse fino ad addormentarsi per poi chiamare Cesare il giorno dopo.

26 Gennaio 2023, Napoli Centrale, 9:30

"Perché devi andare a Roma più?" Disse Beppe mentre parcheggiavano nei parcheggi della stazione. "Devo andare dai miei, sono stata impegnata nell'ultimo periodo e non sono più passata a trovarli." Disse lei, scendendo dalla macchina. 

Arrivati al binario, il treno di Sofia era appena stato annunciato, quindi doveva sbrigarsi. "Allora ciao, ci vediamo tra un paio di giorni? Un po' di più magari.". "Si, dovrei riuscire anche prima." Disse Sofia con un sorriso, abbracciandolo forte. Beppe ricambiò l'abbraccio, però con un leggero sospetto. Sofia non si stava esattamente comportando come una che va a trovare i genitori, ma non glielo fece notare.


Mare fuori|| Comandante e Direttrice|| Non sei poi così maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora