29 || Confessione

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2  Aprile 2023 ,IPM di Napoli, 09:30

Massimo quella mattina arrivò a lavoro determinato ad avere delle risposte. Entrò nell'ufficio di Sofia, senza bussare. Lei era seduta sul divano a leggere dei documenti. Essendo quasi al 3 mese la pancia cominciava intravedersi, ma era molto poco evidente.

"Perché non mi hai detto che sei incinta?" Disse Massimo agitato e precipitandosi davanti a lei. "Abbassa la voce." Disse lei irritata. Paola doveva averglielo detto. "Sofia avresti dovuto dirmelo. È importante, sopratutto per la situazione in cui ci traviamo adesso, da quanto lo sai?" Massimo la bombardò di domande. "Piano per l'amor del cielo." "Scusa, è che sono agitato." Sofia prese coraggio. "Lo so da circa metà Marzo, ma c'è una cosa che devi sapere, che a Paola non sono riuscita a dire perché è scappata. Non è tuo figlio, non sono rimasta incinta da quella volta, anche perché ho preso la pillola quella volta lì." 

Massimo era basito. "Allora è di Beppe..?" "No, non è neanche suo."  Massimo era confuso. " Ma allora con chi lo hai fatto sto figlio Sofì?" 

"Siediti." I due si accomodarono sul divano e Sofia si lasciò andare, con Massimo era, in qualche modo, più facile perché c'era confidenza. Gli disse del piano per far tornare Paola, di Cesare, tutto.

"Io e Cesare abbiamo lavorato insieme per anni al  ministero, era tecnicamente un mio superiore ma ci capitava spesso di lavorare insieme. Col tempo si dev'essere invaghito di me e ci ha sempre provato, offrendomi dei vantaggi se fossi andata con lui. Non ero quel tipo di persona e ho sempre rifiutato, ma lui non demordeva mai. Poi quando ha saputo del mio piano ha approfittato della situazione per incastrarmi, non avevo più scelta perché avrei rischiato il carcere e di compromettere gravemente la carriera di Paola, e non potevo permetterlo." Spiegò alla fine.

Massimo era sbalordito, Sofia aveva fatto tutto questo per fare lui e Paola felici, si sentiva un po' in colpa, e anche un po' tradito da entrambe per non essere stato informato di nulla mentre loro rischiavano il carcere, ma non era il momento di fare l'arrabbiato. "Non voglio dire a Cesare che è il padre, sarebbe la mia fine. Io e Beppe siamo d'accordo sul tenerlo e crescerlo insieme, può essere un occasione per crescere ancora di più, magari quello che mi serve per capire questi ragazzi è essere madre." Disse Sofia seria, guardando il pavimento. "Sofia....non so cosa dire. Io apprezzo quello che tu hai fatto ma capisci che avresti dovuto dircelo di questo Cesare, a me sembrava un brutto ceffo la prima volta che lo ho visto. E io avrei anche gradito sapere del piano." Disse lui con tono rimproverante. "Lo so, lo so, scusa sono mortificata, magari non sarei in questa situazione se vi avessi detto tutto prima." . "L'importante ora è chiarire con Paola, quello che è fatto è fatto. E poi magari hai ragione, avere un figlio ti può aiutare a capire questi ragazzi meglio, anche se sei già un'ottima direttrice, Sofì." Sofia sorrise, Massimo le accarezzò il viso e le baciò la fronte.


Napoli, 17:30

Sofia doveva parlare con Paola, visto che non le rispondeva doveva farlo di persona. Così decise di uscire prima per andare al Tribunale di Napoli. Si recò alla reception e chiese di lei, poi si diresse verso l'ufficio.

Sofia bussò alla porta dell'ufficio di Paola e entrò senza aspettare una risposta. Paola era seduta alla sua scrivania, a leggere alcuni documenti. Alzò lo sguardo, leggermente sorpresa di vedere Sofia lì.

"Sofia, cosa ci fai qui?" chiese Paola, con un tono leggermente irritato.

"Dobbiamo parlare, Paola," rispose Sofia, cercando di mantenere la calma. "È importante."

Paola sospirò e fece un gesto per far sedere Sofia. "Va bene, mettiamo le cose in chiaro. Di cosa vuoi parlare?"

Sofia fece un respiro profondo. "Ho sbagliato a interrompermi ieri, avrei dovuto continuare senza esitare, non avrei creato fraintendimenti."

"C'era poco da aggiungere Sofia, che fraintendimenti vuoi aver creato?" Disse Paola con voce arrabbiata. "Il bambino non è di Massimo, stamattina in IPM abbiamo parlato, e abbiamo chiarito, ora devo farlo anche con te." 

Sofia si sedette su una delle sedie davanti a Paola e iniziò a parlare della complicazione nel suo piano che non le aveva menzionato. E che le avrebbe messe entrambe a rischio, quindi andava risolta, e Cesare era l'unica soluzione.

Sofia raccontò tutto a Paola, dall'inizio alla fine. Parlò del suo coinvolgimento con Cesare, delle sue avances e dei vantaggi offerti in cambio di una relazione. Raccontò di come Cesare avesse scoperto del loro piano e di come avesse approfittato di quella situazione per incastrarla. Spiegò che era stata costretta ad accettare per evitare gravi conseguenze, compreso il rischio di finire in carcere e compromettere la sua carriera.

Paola ascoltava attentamente, cercando di elaborare tutte le informazioni che Sofia le stava dando. Era visibilmente sorpresa e confusa. "Non riesco a credere a quello che sto sentendo, Sofia. Come hai potuto tenere tutto nascosto? Come hai potuto fidarti di Cesare?"

Sofia abbassò lo sguardo, sentendosi in colpa. "Lo so, Paola. Mi scuso sinceramente per non averti detto nulla. Ero spaventata, preoccupata per te e per il vostro futuro. Ho pensato che proteggerti da questa situazione fosse la cosa migliore, ma mi rendo conto di aver commesso un grave errore."

Paola si passò una mano tra i capelli, visibilmente agitata. "Non posso credere che tu abbia fatto tutto questo per noi, per proteggere me e Massimo. E adesso che succederà? Cosa intendi fare?"

Sofia sollevò lo sguardo, guardando Paola negli occhi. "La mia intenzione è quella di mantenere il segreto sul padre del bambino. Non voglio che Cesare venga coinvolto, sarebbe la mia fine. Io e Beppe siamo d'accordo nel tenerlo e crescerlo insieme. Forse questa può essere un'opportunità per crescere ancora di più, per capire meglio i ragazzi."

Paola rimase in silenzio per qualche istante, cercando di elaborare tutte le informazioni. Alla fine, fece un sospiro profondo. "Non so ancora come affrontare tutto questo, Sofia. Mi hai deluso molto. Ma allo stesso tempo, capisco che hai agito per proteggermi. E sono contenta che il figlio non sia di Massimo."

Sofia annuì, gli occhi lucidi. "Ti prometto che farò tutto il possibile per far andare tutto per il verso giusto. Mi dispiace profondamente per il mio comportamento, Paola. Non volevo trovarmi in una situazione del genere."

Paola si avvicinò a Sofia e la abbracciò, cercando un po' di conforto. "Non sarà facile andare avanti, ma voglio cercare di superare tutto questo. Dobbiamo essere forti per il bene del bambino che arriverà, so che non sono la persona più adatta per i consigli sulla maternità, ma un po' sono stata incinta anche io e se vuoi posso darti dei consigli." Disse Paola un cercando di consolare l'amica. "Sono contenta che tu possa affrontare una cosa bella come l'essere madre, ti cambierà la vita fidati." Disse di nuovo con un goccio d'invidia nella voce. "Oh Paola, grazie, se vuoi puoi essere coinvolta nella vita del bambino quanto vuoi, io non so farlo. E da quello che mi dice Massimo, con Pietro sei eccezionale." Paola sorrise.

Le due donne rimasero abbracciate per un momento, consapevoli della lunga strada che avevano davanti. Era un periodo di incertezze e difficoltà, ma insieme erano determinate a superarlo e a essere amiche una per l'altra aiutandosi a vicenda.

HO PUBBLICATO IL PRIMO CAPITOLO DELL'ALTRA STORIA " E SE FOSSE STATO DIVERSO?", SOLO SU PAOLA E MASSIMO STA VOLTA. ANDATE A VEDERE SUL MIO PROFILO

Mare fuori|| Comandante e Direttrice|| Non sei poi così maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora