2. 𝑡ℎ𝑒 𝑝𝑙𝑎𝑛

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Mi guardo le mani sporche.

Sangue.

Ovunque.

Guardo davanti a me e quello che vedo mi paralizza.

Il corpo di mia madre disteso per terra in una pozza di sangue con un proiettile nel petto.

-m-mamma- balbetto con le lacrime agli occhi provando a scuoterla con le mie manine tremanti

-v-violet-

-no mamma ti prego non lasciarmi- dico piangendo

-a-amore n-non dovresti es-essere qua- dice con fatica prendendomi il viso tra le mani

-mamma per f-favore non mi lasciare- dico prendendole le mani tra le mie

-t-tranquilla bambina mia c'è la f-farai-

-NO MAMMA NO-

-piccola p-prenditi cura di te stessa e di t-tuo padre e s-sappi che vi a-amo più della mia stessa vit-t- dice chiudendo gli occhi alla fine.

Per sempre.

-MAMMA NOOO-
continuo a scuoterla sperando che si sveglia.

-MAMMA MAMMA TORNA DA ME-

-MAMMA TI PREGO NON MI LASCIARE-

-MAMMAAAAA-

Mi sveglio di scatto sentendo gli occhi pesanti dalle lacrime.

Mi asciugo le lacrime sfuggite con le mani e sbatto le palpebre ripetutamente per abbituarmi alla luce.

Giro la testa a destra e mi ritrovo Veronica e Leo guardarmi con preoccupazione.

-Letty stai bene?- Mi chiede Leo.

Annuisco e tolgo la coperta di dosso per mettermi in piedi

- Sei sic-. Cerca di dire Veronica ma la interrompo bruscamente

- Si ho detto che sto bene.- Dico dirigendomi in fretta verso il bagno.

Sento Leo richiamarmi ma ignoro tutti e corro verso il bagno chiudendomi dentro a chiave.

Con ancora qualche lacrima agli occhi, scivolo verso la porta del bagno.

Stringo le ginocchia come in un abbraccio con il respiro ancora affannoso, cerco di calmarmi e di trattenere le lacrime.

Di nuovo quel incubo.

Lo stesso incubo dove rivedo la morte di mia madre.

Dove mi risveglio sempre urlando il suo nome con gli occhi gonfi dalle lacrime.

Dopo la sua morte ho pianto così tanto che mi ero promessa di non piangere più perché odio essere debole e vulnerabile, specialmente davanti agli altri.

Non sopporto i loro sguardi pieni di compassione.

Perché è come se mi danno la conferma di sembrare debole, ed è l'ultima cosa che sono.

Avevo detto che ho imparato a dimenticare il dolore, ma conosco un modo per farlo.

Quello che faccio ogni volta che perdo il controllo.

Mi alzo in piedi per andare a cercare ciò che mi serve, apro tutti i cassetti finché non lo trovo.

Un volta trovato alzo leggermente la maglia di Leo che ho ancora addosso.E faccio ciò che mi ha sempre aiutato a dimenticare almeno un po' il dolore.

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