POV DYLAN
Entro in palestra sapendo già che l'avrei trovata lì. Non mi è mai fregato niente di questa ragazzina, ma passa più tempo qui a casa mia invece che a casa sua. Così con il tempo, osservandola da lontano, ho notato alcuni suoi comportamenti.
Ad esempio quando si deve distrarre o è arrabbiata viene qui in palestra a prendere a pugni il sacco da boxe. In questo direi che siamo uguali, per questo lo so, sennò non me lo sarei ricordato dato che non m'interessa.
- Ragazzina, così ti farai male.- Le dico vedendola prendere a pugni il sacco senza né bende né guanti.
- È il mio obbiettivo, poi che cazzo te ne frega.-
- Di te niente ma al mio sacco da boxe si e non vorrei che lo sporcassi con il tuo sangue.- Rispondo andando verso di lei con delle bende in mano.
Ricordiamo tutti insieme "non mi frega niente di questa ragazzina".
Infatti è così.
Certo certo.
Le prendo la mano accarezzando le nocche già spaccate. Lei al mio tocco ritira subito la mano che di conseguenza riafferro con forza tenendola dal polso causandole una smorfia di dolore.
La guardo aggrottando la fronte dato che ho fatto attenzione a non sfiorarle le nocche apposta per non causarle dolore. Abbasso lo sguardo sul suo polso assumendo un espressione ancora più confusa e arrabbiata.
- Chi te l'ha fatto?- Dico riferendomi al livido violaceo che ha sul polso.
- Non ti riguarda.- Dice ritirando di nuovo le mani e indietreggiando di qualche passo come se volesse scappare.
La prendo dalle braccia avvicinandola di più a me, sono rimasti solo pochi cm a separarci.
- Dimmi chi te l'ha fatto.- Dico in forma di ordine guardandola negli occhi per poi iniziare a ricordare...Flashback
- Hey dove va dolcezza, la festa non è ancora finita.- Dice Ivan a Violet mentre le afferra il polso.
Dolcezza?
- E dovrebbe fregarmi qualcosa?- Dice Violet cercando di allontanare quel viscido.
- Certo che ha un caratterino che mi attrae ancora di più.- Dice soghignando maliziosamente.
Ora lo prendo a pugni.
- Che succede qui?- Intervengo scostando con forza la mano di Ivan.
Il che si gira mi guarda un attimo e fa un passo indietro - Niente ragazzo, io e tua moglie qui stavamo solo facendo una chiacchierata.- Dice guardandola con quel sorriso da maniaco.
Fine flashback
- Ivan.- Dico a denti stretti guardandola negli occhi infuriato.
Cazzo. Come ho fatto a non capirlo prima.
Lei si allontana ancora una volta per andare a prendere la sua bottiglia.- Perché non me l'hai detto quando siamo usciti dalla villa?- Dico seguendola .
- Perché non sono cazzi tuoi, semplice.- Dice con la sua solita sfacciataggine.
- In quel momento erano cazzi miei perché ti ricordo che avevamo un piano e in quel piano io e te dovevamo fingere di stare insieme, e se un coglione fa male alla mia ragazza di certo non sto a fare niente.- Dico alzando leggermente la voce.
Che scusa del cazzo.
Si alza di scatto avvicinandosi e mantenendo il contatto visivo senza battere ciglio.
- Tanto ormai che importa? Il piano è andato a puttane appena abbiamo messo piede in quella villa del cazzo.- Dice con lo stesso tono che ho usato io.
- Hai letto la lettera no? Lui vuole me e so per certo che farà di tutto per mettermi di nuovo le mani addosso dato che non ci è riuscito con mia madre, quindi sappi che questo è solo l'inizio.- Continua riferendosi al livido sul polso.- E tu glielo lascerai fare? Davvero ti arrendi così facilmente?- M'incazzo ancora di più.
- Cazzo si vede che non mi conosci. Io farò di tutto per non permetterlo ma sento che verrà il giorno in cui mi troverà sola e avrà l'occasione di farlo, hai visto pure tu che neanche il tempo di entrare nella villa e lui già ha capito tutto.-
- Lo sai pure tu che non potrai mai stare sola, tuo padre è pieno di guardie e sicuramente dopo che ha letto quella lettera le raddoppierà, non riuscirà Ivan ad avvicinarsi.-
Sbuffa facendo avanti e indietro giocherellando con i capelli. - Non lo so Dylan come farà, ma me lo sento che succederà qualcosa.-
Davvero non mi ha chiamato testa di cazzo?
Penso guardandola.
- Che c'è? - mi chiede notando che è da prima che la sto guardando.
- Stavo pensando..- M'interrompo riflettendo su quello che sto per dire.
Su dillo.
Mi incita la mia coscienza.
- Cosa?- Interrompe i miei pensieri.
- E se..- M'interrompo di nuovo.
Ce la fai a parlare cazzo?
- Ce la fai a parlare cazzo?- Dice Violet ripetendo ciò che ha detto la mia coscienza.
- Dicevo, e se facessimo un accordo?-
- Un accordo?- Chiede confusa.
- Si un accordo.-
- Io e te?-
- Si io e te.- Sono sicuro che me ne pentirò.
Spazio autrice
hola chicass
Come promesso ho aggiornato presto.
Al inizio non avevo idea come iniziare il capitolo dato che non ho mai scritto il pov di lui però dai non male.
Anche se non sono soddisfattissima perché è molto corto dal solito, ma per ora ce lo facciamo stare bene.
Ma vi prometto di nuovo che essendo troppo corto come capitolo, non vi farò aspettare molto per il prossimo.🙃
E nada nos vemos con il prossimo capitolooo.
~ Amna
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wild love
RomanceMafia, amicizia, amore e odio. Violet Morrison, una giovane di 18 anni, è cresciuta nel mondo oscuro della criminalità organizzata. Dopo la tragica morte di sua madre in una sparatoria durante una missione, suo padre è sprofondato nella follia, mett...