La notte trascorre lenta, l’adrenalina mi tiene sveglia mentre continuo a pianificare il mio assalto a Barnes. La decisione di agire da sola è rischiosa, ma non vedo altra scelta. Mio padre, Dylan e gli altri non mi permetterebbero mai di andare fino in fondo da sola, ma io non posso e non voglio aspettare.
Al mattino, mi preparo in silenzio, scegliendo abiti comodi e scuri. Ho preparato uno zaino con tutto il necessario: una mappa dei dintorni del club di Barnes, qualche attrezzo per scassinare e la pistola per autodifesa.
Scendo le scale cercando di non fare rumore, il cuore che batte forte nel petto. Mi avvio verso la macchina. Il viaggio verso il nascondiglio di Barnes è lungo e tortuoso. Mi assicuro di non essere seguita, facendo deviazioni e cambi di strada ogni tanto.
Quando arrivo nei pressi del club, parcheggio l'auto lontano e continuo a piedi. Il Devil's Den è un luogo oscuro, con un’atmosfera minacciosa anche di giorno.
Mi avvicino con cautela, cercando di restare nell’ombra. Mi infilo in un vicolo laterale, cercando un modo per entrare senza essere vista. Mentre mi avvicino a una porta laterale, sento delle voci. Mi fermo e mi nascondo dietro a un cassonetto, ascoltando attentamente.
Gli uomini di Barnes stanno discutendo animatamente.
-Hai sentito le ultime direttive? Barnes vuole che teniamo gli occhi aperti, soprattutto per quella ragazza, Violet.- Dice uno di loro.-Sì, sembra che sia diventata una spina nel fianco. Dobbiamo stare attenti.-
Risponde l’altro.
Il cuore mi batte ancora più forte. Devo essere estremamente cauta. Aspetto che se ne vadano prima di muovermi di nuovo.Finalmente riesco a trovare un ingresso secondario e, con un po’ di fortuna, riesco a scassinare la serratura e a entrare.
Dentro, l’atmosfera è ancora più opprimente della sera della missione.
I corridoi sono stretti e bui, con poche luci soffuse che creano un gioco di ombre.Mi muovo rapidamente, cercando di ricordare la mappa mentale che ho memorizzato.
Finalmente arrivo alla porta che dovrebbe condurre all’ufficio di Barnes. Prendo un respiro profondo e apro lentamente la porta.La stanza è vuota, ma l’odore di sigari e whisky è intenso. Mi avvicino alla scrivania e comincio a cercare tra i documenti. Trovo diversi fogli con appunti, ma niente che possa collegare direttamente Barnes alla morte di mia madre. So che il proiettile potrebbe darci qualche risposta, ma non posso aspettare devo sapere e agire subito.
Continuo a cercare, il tempo scorre veloce.
Poi sento dei passi avvicinarsi. Il panico mi assale. Devo nascondermi, e in fretta.Mi infilo sotto la scrivania, trattenendo il respiro.La porta si apre con un colpo secco e sento Barnes entrare nella stanza, seguito da altri uomini.
Il mio cuore batte così forte che temo possano sentirlo.-Dobbiamo intensificare la sorveglianza. Non possiamo permettere altri errori.- Dice Barnes con voce autoritaria.
-Sì, capo. Abbiamo già raddoppiato le ronde intorno al club.- Risponde uno degli uomini.
Barnes si avvicina alla scrivania e mi sento gelare. Se mi scopre, è finita. Lo sento sfogliare i documenti, poi si allontana.-Assicuratevi che nessuno entri qui dentro. Questa volta non devono scappare.- Dice Barnes prima di uscire dalla stanza.
Aspetto qualche minuto, finché non sono sicura che se ne siano andati. Esco dal mio nascondiglio, il corpo tremante. Devo andarmene da qui, e in fretta. Ma mentre mi avvicino alla porta, sento altri passi.
Troppo tardi. Vengo afferrata da dietro e trascinata fuori.
-Guarda chi abbiamo qui. La piccola Violet.- Dice uno degli uomini con un sorriso sadico.
Mi dibatto, cercando di liberarmi, ma sono troppo forti.
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wild love
Storie d'amoreMafia, amicizia, amore e odio. Violet Morrison, una giovane di 18 anni, è cresciuta nel mondo oscuro della criminalità organizzata. Dopo la tragica morte di sua madre in una sparatoria durante una missione, suo padre è sprofondato nella follia, mett...