-Capitolo 3- *Kissing you*

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-Kissing you-

Non posso credere che stasera uscirò con Ethan Scott; andrò a cena con lui.

Come è potuta succedere una cosa del genere?!

Me ne sto seduta sul mio letto, a pensarci, da almeno due ore.

Mi è anche venuto in mente di disdire l'appuntamento, ma Cristina mi ha sequestrato il cellulare e qualsiasi altro mezzo di comunicazione, così da non poter contattare Ethan.

Quindi, dopo essermi depilata, lavata, vestita, truccata e profumata, mi sono seduta sul letto cercando di calmarmi.

«Ana?» mi chiama la mia amica bussando alla porta.

«E' arrivato?» chiedo alzandomi di scatto e lisciando i pantaloni.

«Ha appena parcheggiato nel vialetto. Tra qualche secondo sarà qui» dice, nello stesso istante in cui bussano alla porta.

Oh... è qui.

«Come sto?» chiedo.

«Sei una favola. Adesso vai!» risponde facendomi l'occhiolino e porgendomi la borsetta.

Mi avvicino alla porta e mi stampo un sorriso in faccia.

Apro e... accidenti!

«Buonasera» dice squadrandomi, mentre io resto muta continuando a fissarlo. «Katy?» mi chiama.

«Si, scusa. Ciao» lo saluto sorridendo.

«Sei molto carina» dice mentre chiudo la porta alle mie spalle.

Sorrido imbarazzata e lo ringrazio.

Meno male che ho messo una paio di pantaloni neri, altrimenti mi sarei sentita ancora più in imbarazzo con le mie gambe scoperte.

Quando ci avviciniamo alla macchina, mi apre la portiera e mi fa entrare e, quando lui fa il giro per entrare nell'abitacolo, io prego tutti i santi del paradiso affinché non mi facciano fare una delle mie figuracce.

Restiamo praticamente in silenzio per tutto il tragitto da casa mia al ristorante; forse anche lui deve sentirsi in imbarazzo, perché di solito fa sempre qualche battuta spiritosa. Adesso no, se ne sta in silenzio.

«Mi sento come un ragazzino al primo appuntamento» confessa all'improvviso fermandosi sul ciglio della strada.

Mi guardo intorno e mi rendo conto che siamo arrivati al ristorante; il più famoso di tutta Londra.

Lo guardo e lui lo sta facendo con me.

Riesco a vedere i suoi occhi nonostante il buio. Stanno risplendendo.  Hanno una luce strana...

«Andiamo» dice stringendomi la mano; non mi ero nemmeno accorta che la stava tenendo.

Non sono proprio felice di ammetterlo, ma sono emozionata per questo appuntamento e quello che ne può derivare un po' mi spaventa...

Voglio godermi la serata e prendermi quello che viene.

Nel frattempo, lui  scende dalla macchina e viene ad aprire la mia portiera.

Galantuomo, davvero.

Acquista punti.

«Come mai qui?» chiedo mentre ci avviciniamo all'entrata.

«Perché è il posto stupendo per cenare con una donna stupenda»

Lo guardo e provo a non scoppiare a ridere.

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