Fratelli

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La prossima settimana purtroppo il capitolo sarà parecchio il ritardo, lo so già, quindi vi chiedo scusa in anticipo regalandovi una doppia pubblicazione questa settimana.

Vegas e Macau Pov

La casa buia li accolse silenziosa, quel luogo certe volte sembrava simili ad uno di quegli edifici stregati o almeno così la pensava il più giovane.

<< Sei stato silenzioso >> lo riprese Vegas fissandolo con la cosa dell'occhio.

<< Avevi promesso di avvertirmi se ti fossi innamorato >> gli ricordo sbuffando Macau.

<< Oh >> commento Vegas senza però ribattere.

<< Non è una risposta >> asserì Macau dandogli un leggero pugno sulla spalla per poi superarlo diretto in cucina << Vuoi qualcosa da bere? >>.

<< Solo dell'acqua >> rispose il maggiore seguendolo.

<< Allora, non mi dirai nulla su questo Pete? >> chiese ancora Macau versando l'acqua in due bicchieri dalla brocca.

<< Cosa dovrei dirti? >> asserì incerto Vegas.

<< Non saprei, ad esempio lo ami? >> provò a scoprire il minore diretto, davvero ammirevole la sua determinazione.

<< Non lo so >> ammise Vegas afferando il bicchiere teso.

Nessuno dei due parlò per qualche minuti, entrambi rimasero a sorseggiare l'acqua limpida che scorreva gelida attraverso il petto.

<< Provo qualcosa per lui >> confermò Vegas nervoso e aggiunse << Non so però se sia amore o solo un ossessione transitoria, mi piace passare del tempo con lui, ho quest'inspiegabile compulsione di sapere quali espressioni posso far emergere su quel volto >>

<< Compulsione? >> ripeté Macau scettico.

Vegas rise a mezze labbra prima di dire << Lascia stare, è solo una parola come un'altra >> e aggiunse << Buonanotte >>.

Il minore gli concesse di scappare quella volta per sua fortuna, infondo anche se l'altro avesse insistito Vegas non sarebbe riuscito a descrivere quella sensazione di fame che lo assaliva quando Pete gli era intorno, doveva essere un qualche strano istinto primordiale che però non riusciva a gestire. Sospettava però di non doverlo fare, negli occhi scuri del suo bel gattino aveva visto la sua medesima scintilla di oscurità, forse aveva finalmente trovato qualcuno disposto scendere a patti con i suoi mostri per amarlo.

Kinn e Kim Pov

La colazione era il pasto che a Kim piaceva meno, non c'era un motivo preciso ma non gli piaceva l'idea di rimanere immobile a sorseggiare una qualsiasi bevanda dal gusto amaro o estremamente dolce. Per questo se era possibile lo evitava, sapeva che era da irresponsabili, il suo stomaco glielo ricordava ogni giorno verso metà mattina richiedendo il cibo che gli era stato negato. Peccato che Kim non sia il tipo di persona che impara dai propri sbagli per questo con molta indifferenza il giorno successivo saltava ancora la colazione come se quello a risentirne non fosse il suo corpo.

Quella mattina però non ci riuscì, suo fratello Kinn era seduto al tavolo con lo sguardo gelido ovviamente aspettandolo, infondo era improbabile che aspettasse Tankhun, il maggiore non usciva dal letto prima delle 11 di mattina.

<< Forza, chiedimelo >> disse Kim sedendosi di fronte all'altro giovane.

<< Da quanto sai di Porsche? >> gli chiese Kinn a denti stretti.

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