Gattino

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Pete Pov

Pete vide Porsche sparire oltre le porte scorrevoli della cucina, non era certo se fosse un bene lasciarlo da solo con un pazzoide, non che il suo amico non sapesse difendersi, solo preferiva essere al suo fianco in una rissa che esserne spettatore.

Un infastidito sbuffo gli giunse vicino, Thankun rientro nella sua visuale asserendo << Ma che gli è preso? Big prenota una Tac, lo portiamo in ospedale dal dottore >> e aggiunse plateale << Che prima donna, fare una scenata simile per una piccola stupidaggine >>.

Pete era certo che la scena a cui avevano appena assistito c'entrava poco con le intolleranze e i diabetici. ( in tutta verità avevano dolci per i clienti con diversi tipi di allergie e intolleranze, il famoso Jom era intollerante al lattosio e Porsche aveva sempre preparato dolci anche per lui ).

Era molto più probabile che il fratello di Thankun volesse solo prendersi la sua piccola rivincita su Porsche, anche se un cocco lanciato addosso non era poi un evento così catastrofico o umiliante. Ah, i ricchi e le loro manie.

<< Grazie al tuo incoraggiamento, ho superato il pranzo >> gli rivelò il maggiore con fierezza.

Anche questa volta il giovane manager si limitò a sorridere gentile << Sei davvero eccezionale, Khun, sapevo che potevi farcela >> sottolineo ogni parola battendo le mani con finto entusiasmo.

Thankun sembrò apprezzarlo dato che gli fece l'occhiolino e inizio a parlare a ruota libera, Pete lo ascolto senza davvero molta attenzione, colse solo varie colorite imprecazioni verso un qualche cugino o fratello, mentre lo assecondava continuo a pulire il bancone finendo il lavoro che Porsche aveva solo iniziato.

Vegas Pov

Erano le undici passate, ben oltre l'orario inteso come 'tardo pomeriggio'. Macau era in ritardo, il che lo rendeva impaziente e nervoso, non amava nessuna delle due sensazioni. Clicco ancora il pulsante di chiamata ma anche questa volta partì la segreteria. Dove era finito quel ragazzino?

E se gli fosse successo qualcosa? La sola idea lo disgustava, forse doveva avvisare suo zio Korn. O forse poteva chiamare la polizia. Lasciò andare il telefono sul divano e strinse alcune ciocche scure tra le dita. La sua paranoia stava prendendo il sopravvento, doveva solo calmarsi, respira Vegas.

Un rumore metallico annunciò l'apertura della porta principale rassicurandolo, Macau rincaso barcollando e ridendo sguaiato. Vegas lo raggiunse infastidito << Macau >>.

<< Hey bro >> gli urlo con voce impastata il minore facendogli l'occhiolino.

<< Sai che ore sono? >> lo rimprovero il maggiore incrociando le braccia al petto.

Il più giovane si osservò il polso stringendo gli occhi come se cercasse di leggere un qualche orologio da polso, che per inciso non indossava, doveva essere davvero ubriaco.

<< MACAU >> lo richiamo Vegas avvicinandosi minaccioso e aggiunse << Quanto hai bevuto? >>.

Il minore fece spallucce affermando << Qualche bicchiere >>.

Vegas scosse la testa e con delicatezza lo trascinò verso la cucina << Siediti, bevi qualcosa e poi vai a letto >>. Era inutile sgridarlo quando era in quello stato, prima era meglio lasciarlo riprendersi.

Macau obbedì sedendosi, Vegas gli posò davanti un bicchiere d'acqua prima di ordinargli << Bevi >>. E così lui fece, subito dopo una mela perfettamente sbucciata apparve nella sua visuale mentre il maggiore si apprestò a riempire ancora il bicchiere. 

Il giovane iniziò a masticare lentamente la frutta offerta, un silenzio per nulla piacevole alleggiava su di loro, Vegas non aveva idea del perché Macau si fosse ridotto in quello stato. In passato anche lui era solito bere, forse anche troppo, lo faceva per dimenticare tutta la merda che lo circondava, l'alcol gli permetteva di rimare a galla senza dover pensare a suo padre e alla sua famiglia. Sperò che non fosse lo stesso per suo fratello, aveva cercato di proteggerlo sin da quando ne avesse memoria da tutto quello che riguardava il loro sangue marcio, quell'uomo non sarebbe riuscito a distruggere anche Macau, lui non lo avrebbe permesso.

Il giovane gli rivelo con voce impastata << Credevo che ci fosse qualcosa tra di noi, una qualche connessione >>.

Vegas alzò il sopracciglio interessato, di chi stava parlando il fratello?

Il minore riprese << Lei mi faceva sentire bene, credevo che fosse reciproco, invece a quanto pare, non lo era. Mi ha solo usato, come si usa una bambola gonfiabile >>. 

Vegas spalancò gli occhi sorpreso, una ragazza ecco cosa aveva ridotto Macau in quello stato,probabilmente la stessa che gli aveva lasciato il segno  sul collo. Un leggero sorriso si disegno tra le sue labbra nonostante cercasse di nasconderlo, suo fratello stava sperimentando il suo primo cuore spezzato, qualcosa di così semplicemente banale e spettacolarmente normale, come ogni ragazzo della sua età. A quanto pare era davvero riuscito a proteggerlo. 

<< È tutta colpa di quel bastardo >> continuò Macau imprecando e aggiunse alzando lo sguardo sul fratello irritato << Sai quel cameriere del Bar Magnum. Ogni ragazza del mio corso ha una cotta per lui, non capisco cosa abbia di speciale non fa altro che sorridere come uno zerbino >>

Vegas gli rispose comprensivo << Capisco, che bastardo >>.

Macau annuì con fermezza asserendo << Come ha potuto approfittarsi di me così? Non ho solo un bel culo, ho anche un cuore >>.

<< Ah le donne >> rispose sempre assecondandolo il maggiore e aggiunse << Forza, ti porto a letto >>.

Macau si lasciò trascinare mentre continuava ad insultare una serie di persone che a quanto aveva compreso Vegas lavoravano al Café Magnum, tra cui sembrava esserci anche il famoso cameriere zerbino sopranominato il 'gattino', il maggiore non osò contraddirlo dicendo che quel soprannome non era per nulla offensivo, anzi. 

Finalmente riuscì a portarlo fino alla sua camera e a fatica gli tolse almeno la camicia prima che il giovane si allontanasse per sprofondare il corpo sul letto morbido. Vegas si avvicinò per coprirlo e gli scompiglio dolcemente i capelli.

Macau socchiuse gli occhi sussurando << Perché le donne sono così complicate, fratello? >>.

Vegas gli sorrise divertito ricordandogli << Non saprei, sono gay >>.

Il minore borbotto << Sei davvero inutile >> prima di lasciarsi andare al sonno.

Vegas rimase per qualche minuto ad attendere che il suo respiro diventasse regolare prima di lasciare la stanza. 

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