Preparazione

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Porsche Pov

Si sentiva svuotato dopo l'incontro con quell'uomo, come se Kinn si fosse divertito a nutrirsi della sua energia lasciandolo esausto con un gran mal di testa, pessimo effetto.

Abbandonò la giacca sulla poltrona logora e si diresse verso il piccolo soggiorno da dove una serie di voci confuse si sovrapponevano

<< Sono tornato >> annunciò posando lo sguardo sul fratello che sembrava intenzionato ad ignorare la sua presenza.

<< Non dirmi che vuoi ancora tenermi il broncio? >> lo riprese il maggiore facendo scorrere lo sguardo tra la figura del fratello e la tv accesa.

Porchay ribatte duro << Tu sei ancora deciso a rinchiudermi sotto una cupola di vetro? >>

<< Sai che non è così >> disse Porsche sedendosi affianco al minore << Voglio solo il meglio per te >>

<< E ovviamente sei tu a decidere cosa è meglio per me >> lo riprese duro il minore scattando in piedi, quasi volesse costruire un muro tra sé e il fratello

<< Sei ancora troppo giovane per essere lucido >> asserì l'uomo cercando di evitare un litigio.

<< Non fai altro che controllare ogni aspetto della mia vita ripetendomi che sono troppo giovane >> disse a denti stretti Porchay e aggiunse << I miei amici mi prendono in giro per questo, dicono che ti comporti come una madre iperprottetiva >>.

<< Voglio solo evitare che tu compia degli errori >> cerco di giustificarsi Porsche mantenere la voce salda.

<< Intendi che vuoi evitare che io compia i tuoi errori >> lo apostrofo velenoso Porchay e aggiunse << Credi che non sappia nulla? Mi reputi un completo idiota? >>.

Il maggiore si irrigidì percependo in lontananza il rumore soffuso dei bicchieri cadere rumorosi contro il marmo lucido del pavimento in quel locale maledetto << Di cosa parli? >> chiese con voce spezzata.

<< Tornavi sempre pieno di lividi, con graffi ovunque, era difficile non notarli >> gli ricordo il minore irritato.

Porsche si rilasso sussurando pacato << I combattimenti clandestini >>.

<< So quanto ti devo, se non fosse per te, probabilmente sarei finito in una qualche casa famiglia gestita dallo stato, so bene quanti sacrifici hai fatto per me >> disse Porchay serio << Ma questo non ti da il diritto di prendere le decisioni al mio posto >>.

<< Mi dispiace >> cedette Porsche stanco,  sapeva anche lui di essere troppo protettivo a volte ma aveva le sue valide ragioni.

Kinn Pov

<< Credi che dovrei scrivergli? >> chiese Kinn incerto.

<< In realtà se fossi stato in te, io gli avrei già scritto ieri >> gli rivelo Vegas sorseggiando il suo amato caffè amaro.

<< Non volevo sembrare petulante >> ribatte l'altro con una smorfia e aggiunse << Allora gli scrivo per una cena domani >>.

<< Meglio oggi >> lo riprese il cugino.

<< Non è troppo presto? >> gli fece notare Kinn dubbioso

<< Cugino non per essere puntiglioso ma già la seconda volta che vi siete visti volevi limonartelo quindi ora non andrei per il sottile >> ricordò divertito Vegas

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