Non hai neppure uno spazio per me?

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Pete e Vegas Pov

Pete osservò compiaciuto l'amico dirigersi verso la macchina, ah l'amore. Sorridendo si ridiresse verso il bancone, ora poteva finalmente finire di ordinare in pace.

Un leggero bussare lo richiamo facendolo sobbalzare, Porsche era stato veloce? Si voltò a fissare la porta dove un sorridente Vegas stava salutando da dietro il vetro. Cosa voleva quel tizio da lui ora? Titubante si avvicinò alla porta e la aprì leggermente per poter riferire << Siamo chiusi >> mentre lo diceva indicò con lo sguardo il cartello.

<< Oh si, lo avevo notato >> ammise Vegas e aggiunse pacato << Fa freddino però fuori, quindi ti volevo chiedere se posso rimanere dentro finché il tuo amico non finisce di parlare con mio cugino >>.

Pete assottiglio lo sguardo sospettoso, nonostante quella richiesta gli pareva sensata, quel ragazzo gli dava delle strane sensazione, faceva scattare ogni campanello di allarme possibile.

<< Sarei andato in macchina, ma non voglio disturbarli sembrano molto affiatati >> aggiunse ancora suadente Vegas.

Pete annuì piano e fece spazio per farlo entrare << Puoi rimanere qui >> cedette, non voleva che quello strano tizio andasse a disturbare i due piccioncini.

<< Dimmi, Pete, tu saresti tipo il manager del locale, giusto? >> gli chiese curioso appoggiandosi al bancone.

Non c'era verso che la gente lasciasse quel bancone pulito, tutto lavoro sprecato << Si, esatto >> rispose senza molto entusiasmo dirigendosi ad impilare le sedie.

<< Deve essere un lavoro pesante chiudere tutte le sere da solo >> dedusse il suo interlocutore.

<< Non così tanto >> rispose ancora senza molto entusiasmo.

<< Capisco >> disse placido l'altro per poi zittirsi.

Pete percepiva distintamente gli occhi scuri sulla sua schiena, seguivano ogni sua azione affamati, non gli piaceva averli addosso, detestava quella sensazione ma non lo avrebbe ammesso all'altro, non gli avrebbe dato questa soddisfazione.

<< Sembra che io non ti piaccia molto >> gli fece notare Vegas.

Pete non rispose si limitò a sistemare l'ultima sedia per poi ridirigersi verso il bancone, ma la sua piccola fuga fu bloccata dal corpo di Vegas che era apparso a pochi passi da lui, ancora una volta Pete non lo aveva sentito avvicinarsi, dannazione quel tizio aveva il passo molto leggero.

<< Se è per quella volta devi scusarmi, stavo solo scherzando >> gli riferì, sembrava sincero, persino i suoi occhi erano leggermente dispiaciuti.

Peccato che Pete non gli credette neppure per un secondo, lui sapeva come riconoscere un abile bugiardo e l'uomo davanti a lui era un manipolatore in piena regola << Non c'è problema, l'ho già dimenticato >>.

Vegas gli regalo un sorriso caldo disarmante che fece per qualche istante crollare le sue difese, forse era stato troppo duro con quello sconosciuto? Lo aveva giudicato infondo senza neppure conoscerlo, magari era uno di quei tizi che facevano i gradassi quando erano in gruppo solo per apparire più forti, nessun manipolatore bastardo solo una pecora che si finge lupo.

<< Menomale, non voglio che creare fraintendimenti, so di essere troppo diretto a volte ma quando vedo qualcosa che mi piace sono abituato a prendermela, capisci? >> riprese Vegas avvicinandosi lentamente.

Oh no, non si era sbagliato, il suo istinto come al solito aveva ragione, era la peggior categoria di uomo esistente, un lupo che si fingeva un agnello, Pete alzò gli occhi al cielo asserendo << Non credo, sa se vuole prendere un dolce da noi dovrebbe prima assicurarsi che sia in vendita >>.

<< Non stavo parlando dei dolci >> ribatte sincero Vegas.

<< Neppure io >> gli rispose a tono Pete superandolo con addosso il suo solito sorriso finto, di plastica.

<< Sei impegnato? >> chiese genuinamente curioso il suo interlocutore.

<< Farebbe differenza? >> disse Pete abbassandosi per raccogliere qualcosa da sotto il bancone.

<< Temo di no >> rivelò sincero l'altro.

<< Lo immaginavo >> disse il manager aprendo la vetrinetta per pulirla.

<< Sei molto divertente, lo ammetto, non vuoi proprio giocare con me? >> provò ancora Vegas.

<< Purtroppo non amo i giochi di gruppo >> ammise strofinando lo stracciò sul vetro.

<< Capisco, peccato >> disse l'altro e aggiunse fissando oltre la finestra << Sono molto vicini >>.

Pete alzò gli occhi curiosi, il tizio aveva ragione Porsche e quel riccone erano molto vicini, che si stessero baciando? Incerto, lasciò lo straccio e si incamminò verso la finestra per poter scorgere meglio la scena, il suo amico aveva proprio perso la testa per quel Kinn.

<< Pensi che si stiano baciando? >> gli chiese Vegas materializzandosi come al solito al suo fianco.

Dannazione, magari poteva attaccara una campanella al collo di quel tizio così da evitare futuri infarti << Forse >>

<< Sei sempre avido con le parole o solo con me fai così? >> disse l'uomo, une leggera smorfia offesa fece ridacchiare Pete, quella era certo fosse sincera, non sembrava abituato ad essere ignorato .

<< Deduco allora che sei così solo con me, interessante >> continuò placido Vegas.

<< Mi dispiace deluderla, ma sono così con tutti >> rispose pacato Pete

<< Non ti credo, continuò a pensare di non starti molto simpatico ma non ne capisco il motivo, forse potrai illuminarmi di fronte a una buona cena? >> propose l'uomo

<< Non credo di essere libero >> ribatte ancora testardo Pete

<< Non ti ho neppure detto quando >> gli fece notare l'altro mostrandosi crucciato

<< Se è per questo non mi hai neppure detto il tuo nome e vuoi già portarmi a letto >> stanco, Pete si voltò a fissarlo negli occhi sicuro.

<< Touché >> disse l'uomo mostrandogli un sorriso a trentadue denti bianchissimi degni di uno spot di dentifrici << Sono Vegas >>

<< Che nome di merda >> si lasciò sfuggire sincero Pete.

<< Ahi faceva male >> disse Vegas anche se non sembrava per nulla offeso o dispiaciuto << Per farti perdonare potresti venire a cena con me dato che ora sai il mio nome >>

<< Mi scuso ma sono impegnato ogni sera per i prossimi tre anni >> rispose ancora senza mai cedere Pete, quell'uomo credeva sul serio di poterlo convincere in questo modo?

<< Non hai neppure un piccolo spazio per me? >> provò ancora stranamente divertito l'altro

<< Temo di no >> ribatte Pete teso, non riusciva a capire perché l'altro sembrasse così compiaciuto di se stesso, si rendeva conto di essere appena stato rifiutato vero? << Inoltre neppure una cena mi convincerà a finire nel tuo letto, mi dispiace deluderti ma non sei il mio tipo >>

<< Questo non è un problema, posso lavorarci >> disse sereno Vegas

<< Davvero? E come? >> lo riprese Pete scuotendo leggermente la testa, a quanto pare non era Kinn quello pazzo in famiglia.

<< Nello stesso modo in cui sono riuscito a farti passare da lei al tu >> gli fece notare Vegas.

Pete si blocco teso, non si era accorto di averlo fatto, dannazione, lo aveva fregato, scottato si allontano dall'uomo.

Vegas si limitò a fargli l'occhiolino prima di dirigersi verso la porta asserendo << Ci vediamo presto, Pete >>.

<< Tutto a posto? >> gli chiese Porsche avvicinandosi incerto.

<< Certo >> rispose Pete cercando di inghiottire quell'orribile sapore di sconfitta che gli riempiva le labbra.

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