Corridoio 5 Scaffale 20

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Lily
2033

"Quindi mi stai dicendo che Il giovane Holden non va riposto nella pila dei libri tristi, ma nei romanzi di formazione?" Lucy aveva una pila di libri in mano mentre guardava Cameron dal basso. "Cam, non credo sia una buona idea questa."

"Io credo sia grandiosa invece. Nessuna libreria della zona ha questo metodo di catalogare i romanzi." Cameron aveva un'espressione allegra sul volto, mentre schizzava da una parete all'altra per riporre i libri sugli scaffali. "Oh, Luce stai attenta ai libri di Jane Austen, d'accordo?" Si avvicinò per darle un bacio sulla punta del naso e lei si trattenne dal sorridere. Amavo vedere Cameron così felice.

Lucy era la sua commessa, l'aveva assunta tre anni prima e se n'era innamorato mentre la vide sfogliare le pagine di un vecchio libro di Virginia Woolf.

Mi raccontava che i suoi capelli erano di un biondo miele talmente simile alle pagine di quel vecchio libro, che divenne all'istante il suo preferito.

Cameron era romantico e Lucy si ubriacava di quel romanticismo. Non ne ero mai invidiosa, mi limitavo a guardarli attraverso la serratura, sognando un amore così puro e così buono.

Quella mattina mi sentii estranea a tutto ciò che avevo intorno e la colpa era stata, ancora una volta, di Alex White.

I suoi occhi mi parvero stanchi, così come il suo corpo: doveva essere dura sostenere i ritmi imposti da quell'ufficio. Io lo sapevo bene, ecco perchè dopo l'ultima notte passata insieme sapevo cosa avrei dovuto fare.

Licenziarmi non era stato così difficile. D'altronde lo stipendio era già stato ridotto e stare accanto ad Alex ogni giorno non mi avrebbe di certo aiutata a superarlo. Ammesso e concesso che mi permettessero di cambiare sede, lo stipendio avrebbe a malapena coperto le spese dell'essere un pendolare.

Quindi mi ritrovai a cambiare vita per la terza volta: i miei trent'anni mi avevano messa in discussione un'altra volta.

Avevo di fronte un muro che potevo attraversare o scavalcare. La decisione spettava soltanto a me.

Ecco perché tornai nella casa che condividevo con quello che era diventato il mio migliore amico e gli porsi il mio Curriculum.

Mi guardò storto, con una strana espressione sul volto, ma quando iniziai a parlare delle mie esperienze lavorative, capì che quello era il mio colloquio ufficiale: volevo lavorare nella sua libreria.

Scoppiò a ridere subito dopo e lo feci anche io. Era felice che entrassi a far parte del team perché sosteneva, non solo che il tre fosse il numero perfetto, ma che io e Lucy ci trovassimo sulla stessa lunghezza d'onda.

Due anni erano passati velocemente da quando avevo iniziato a fare ciò che amavo fare.

Alex mantenne la parola, invece. Non si fece più sentire e mese dopo mese, smisi di cercarlo nelle parole di ogni canzone o nelle battute dei film che amavo. Ci avevo pensato a volte, ma non mi faceva più alcun effetto.

Quando lo rividi quella mattina invece, fu come se mi fossi dimenticata tutto: come parlare, come muovermi e come gesticolare.

Mi aveva sorriso e per qualche secondo avevo sentito una scarica di adrenalina scendere lungo tutto il corpo.

Non sopportavo che avesse ancora quel potere su di me, ma ero stata brava. Ero andata via e l'avevo lasciato lì.
Alla fine il Karma pareggia sempre i conti, dicono.

"A che punto siamo con la pila dei libri allegri? Lily?" Chiese Cameron mentre sistemava i suoi. Sussultai scossa dai miei pensieri, e scoppiai a ridere nervosa come se fosse stato in grado di sentirmi pensare.

"Oh bene, se continuo così forse finiremo questo inventario l'anno prossimo." Risposi sarcastica mentre mi sistemavo il ciuffo di capelli che avevo sulla fronte.

"Molto divertente, Lily." Annuì lui facendo una smorfia.
Amavo lavorare lì.

"Andiamo a mangiare qualcosa, vuoi venire?"

Lucy aveva un sorriso sul volto quando Cameron la seguì, avvolgendole un braccio intorno alla vita. Scossi la testa mentre continuavo a tenere a mente i libri che avevo diviso e catalogato.

"Ho fatto una colazione abbondante, mangerò più tardi." In realtà volevo solo portare a termine quanto avessi iniziato. Sapevo bene che se fossi uscita, non sarei stata di compagnia perchè avrei continuato a pensare a quello che mi ero lasciata da fare; quindi tanto valeva continuare a lavorare. Annuirono entrambi e uscirono dalla porta.

Avevo ancora un sacco di lavoro da fare, quando sentii il campanello sopra la porta, sentore che qualcuno fosse entrato.

Continuai a guardare i libri, senza prestare attenzione convinta di rivedere Lucy e Cameron.

"Oh, avete cambiato idea e avete deciso di rendervi utili?"

"Posso farlo."

Ma quella non era la voce di Cameron: era troppo profonda per esserlo. Alzai gli occhi e quando mi ritrovai davanti Alex, le gambe decisero di giocarmi un brutto scherzo.

"Alex." Non riuscii a dire nient'altro anche se nella mia testa c'erano un sacco di domande, prima tra tante perché si trovasse lì.

Fece due passi in avanti, raggiungendo il bancone dietro cui mi trovassi. Tirò fuori qualcosa dalla giacca e lo guardai.

"Ho trovato questo e mi chiedevo se potessi darmi una mano a scegliere un libro." Posai il libro che tenevo tra le mani sul ripiano e lo guardai.

"L'inventario non è ancora finito." Si voltò per guardare la porta.

"Non ho visto il cartello e mi chiedevo- Posso ripassare." I suoi occhi si puntarono nei miei.

"Mi dica cosa le serve." Lo guardai solenne mentre si passava la lingua sulle labbra, sul punto di parlare. Si guardò intorno e iniziò a sfiorare le copertine dei libri con la punta delle dita. "Triste, Allegro?"

Allora passò lo sguardo dai libri a me. Gli occhi sembravano pieni di rimorso, rimpianto ed erano ancora più rossi di come li ricordassi. Che avesse pianto?

Fece un passo nella mia direzione e io rimasi immobile. Quando sentii la sua voce, il mio cuore si fermò e non ricordo come avesse ricominciato a battere.

"Ho bisogno di un libro sulle seconde occasioni."
"Può trovarlo nel corridoio 5 in fondo a destra, scaffale 20."

"520?

Non dissi niente, ma sentii le mie labbra curvarsi proprio quando vidi le fossette sul suo viso diventare più intense.

520.
Maledetto Alex White.

Lilies & OTICH• Ben BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora