16 agosto
Mi sveglio e Damiano non è a letto.
Non è in bagno, nè in cucina e nemmeno fuori.
È sparito, se n'è andato. O semplicemente sto andando in paranoia e lui è solamente uscito. Tornerà sicuramente. Tornerà vero?
Forse dovrei chiamarlo.. o no forse è meglio di no.. non so che fare. Stava andando tutto così bene e poi ieri sera si è incazzato a parer mio fin troppo. Certo io ho le mie colpe ma non è successo nulla di così imperdonabile da comportarsi così. Mi ha lasciato da sola senza dirmi niente stamattina. Ho capito. Vuole farmela pagare, intelligente. Vuole farmi sentire come si è sentito lui ieri sera, abbandonato a se stesso. Va bene, non è bello sentirsi soli, forse ha ragione ad esserci rimasto così male. Il fatto è che io non l'ho fatto apposta, è capitato.È passata mezz'ora, non resisto più. Lo chiamo, sperando in una risposta ma niente, telefono addirittura staccato.
Ma se invece gli fosse successo qualcosa? Non voglio nemmeno pensarci, mi rivengono in mente i momenti quando stava in ospedale inerme. Richiamo ma nulla. Gli lascio anche dei messaggi, dicendogli che ho capito di aver sbagliato e che quando li legge di chiamarmi.
Intanto si sta avvicinando l'ora di pranzo ma di lui nessuna traccia. Non so che fare.
Mangio sola. Ieri io l'ho effettivamente lasciato solo, ma eravamo ad una festa. Io ora sono proprio senza nessuno. Non è esattamente la stessa cosa. Che giocata che ha fatto. Se voleva farmi sentire male insomma ci è riuscito. A fare lo stronzo è proprio bravo, non c'è alcun dubbio.
Esco, faccio un giro per tenere la mente occupata, nessun messaggio, non li riceve nemmeno. Il senso di colpa si è trasformato in preoccupazione e ora in rabbia. Capisco che magari volesse farmi capire ma ora sta esagerando. È da sta mattina che è scomparso.È quasi ora di cena e sto preparando qualcosa da mangiare quando mi squilla il telefono. Mi fiondo sperando che sullo schermo io legga il suo nome ma in realtà è un numero sconosciuto.
Rispondo. Sento una voce straniera che mi parla in un italiano sgrammaticato.
<Lei è Elisa?
>Si sono io.
<Salve, corpo di polizia, chiamiamo per informarla che il suo fidanzato è stato arrestato nel primo pomeriggio di oggi per una presunta aggressione.
>Come arrestato?!
>Si, l'aspettiamo in commissariato, se vuole pagare la cauzione sono 400 euro.Ma cosa cazzo è successo? E ora come faccio a farlo uscire di li, non arrivo a 400 euro o meglio si ce li ho ma sono quelli che tenevamo per pagarci la vacanza fino a fine agosto.
Mi vesto immediatamente e mi fiondo al commissariato. Arrivata chiedo di Damiano e mi portano in una stanza dove posso vederlo.
È seduto ed è ammanettato.
>Mi spieghi cos'hai fatto?_sbotto ma sono preoccupata in realtà.
<Sono semplicemente uscito sta mattina per schiarirmi le idee.
>Beh certo e poi per sbaglio ti si è buttato tra le mani qualcuno? Mi hanno detto che sei stato preso per aggressione Damiano.
<No. Cioè si ma non era previsto.
>Ma cosa cazzo vuol dire. Esci e poi ti ritrovi a picchiare gente a caso?
<Non a caso.
>In che senso "non a caso"?
<Ho incontrato quel tipo della festa.
>Ma chi?
<Si dai insomma quello con la camicia, il genio che ti teneva per mano.
>Ma sei scemo? Ok, ok._ respiro profondamente e poi continuo_Fammi capire. Tu sei uscito, poi hai incontrato Marco e lo hai menato?
<Si, diciamo che tralasciando tutto il contesto si, hai colto il succo della mia favolosa giornata._scherza.
>No Damiano non c'è proprio un cazzo da ridere.
<Ero sereno, poi ho rivisto la sua faccia e non ci ho più visto.
>Ma non è una giustificazione! Ma poi lui non ha fatto niente!
<E a me che cazzo me ne frega. Era con te e io non c'ero, mi basta questo. E poi un pugno glielo dovevo già ieri sera.
>Ma ora lui dov'è?
<Boh credo in ospedale. Gli ho rotto il naso.
>Tu sei fuori.
<Ma poi cosa te ne frega di dov'è lui, piuttosto tirami fuori di qua dai.
>Lo dici come se fosse una passeggiata. La cauzione è di 400 euro._alzo la voce.
<Beh ma li abbiamo no?
>Si. Si li abbiamo. Ma non possiamo continuare la vacanza poi, perché non ne abbiamo più. Capisci che stronzata hai fatto?_dico secca.
Non risponde e non mi guarda nemmeno in faccia.
<Senti, io ora vado a pagare e torniamo a casa, e vediamo come risolvere questa cosa.
>Volevo solo farti capire come mi sono sentito ieri sera. Non volevo succedesse tutto questo._dice mortificato.
>Va bene Damiano, ne parliamo dopo. Ora voglio solo che ti tolgano quelle manette, non riesco a vederti così.
<Non è la prima volta che le indosso._Fa spallucce.Torniamo a casa che ormai è tardi, non abbiamo mangiato e siamo stravolti. Una giornata da dimenticare.
<Allora?_mi chiede, mentre mi sto lavando i denti per andare a dormire.
>Allora niente. Sono un mix di emozioni in questo momento che non ti sto nemmeno ad elencare.
<Te l'ho detto quali erano le mie intenzioni. Volevo farti capire che per una volta non ero io ad essere nella parte del torto ma naturalmente poi come un cretino ho peggiorato la situazione ficcandomi nei miei soliti casini.
>Va bene basta. Entrambi abbiamo imparato la lezione. Non ne parliamo più.
<E con i soldi come facciamo?
>Ci è rimasto abbastanza per i biglietti del ritorno e forse per altri due giorni. Domani controlliamo bene.
<Elisa, mi dispiace non doveva andare così.
>No infatti. Non doveva andare così.
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Elisa pov
Teen FictionPremessa Questo Elisa pov non è una storia vera e propria come la precedente. Non vi aspettate dei veri e propri capitoli ma piuttosto dei brevi racconti di diverse giornate che vive Elisa. Mi scuso in anticipo per le cringiate che leggerete ma in q...