4. Sarà che non ti vedo da una settimana

608 59 2
                                    

«Sei sicura che n'è 'na cazzata, sì?»
«Tutto pur di non sentirti più» rispose bonariamente Chicca.

La ragazza, infatti, esasperata dalle continue lamentele di Manuel su quanto gli mancasse Simone e su quanto non riuscisse ad attendere il giorno della prima prova per rivederlo, gli aveva proposto di tornare alla villa della festa.

«Daje, so' serio. Se sembramo invadenti?»
«No, tu sembri invadente, io t'aspetto al cancello»
«Macché, oh, te vieni co' me, l'idea è stata 'a tua»
«Che palle che sei, Manuel! Dai, andiamo»

E Chicca lo trascinò con forza davanti all'entrata di quella villa che, con la luce del giorno, sembrava essere ancora più grande.

La mente di Manuel iniziò a viaggiare verso quella notte.

L'imbarazzo iniziale, le risate, quel prosecco che, accanto a Simone, aveva il sapore dello zucchero, le chiacchiere, il bagno in piscina e quelle conseguenti ore di passione.

E quella maglia degli Iron Maiden che Manuel ancora indossava per sentire Simone più vicino, convinto che fosse ancora intrisa del suo profumo.

«Oh, allora? Devo tornare a studiare, io non ho Balestra che mi fa ripetizioni private gratis»
«Eh guarda, n'avrei volute manco io, onestamente»

Si avvicinarono, frattanto che si stuzzicavano, e suonarono il campanello che, sull'etichetta recitava il nome Villa V..

«Che te ridi, Manu?» chiese Chicca, vedendo Manuel ridere così forte da tenere una mano sulla pancia.
«No...te 'n capisci, Chì, questa è 'na villa e su 'r citofono c'è scritto Villa»
«È il cognome, deficiente»
«'O so, me fa ride»
«Suona, vah! E smettila de fa' il cretino»

Ancora con gli occhi lucidi dalle risa, Manuel si apprestò a premere il pulsante di fianco al cancello.

Attese, circa, un minuto una risposta che, però non ricevette.

Suonò ancora e, alla seconda mancata risposta, si trovò costretto a desistere.

«'N ce sta nessuno, Chì. È stato l'ennesimo buco nell'acqua» esclamò Manuel, abbattuto.

Ché magari 'sta villa l'ha solo affittata solo pe' la festa e chissà de chi è.
E io me so illuso de avecce pure n'indirizzo oltre a un nome e 'na maglia.

E, all'improvviso, l'illuminazione, il colpo di genio che lo distolse da quell'attimo di sconforto.

Se lui ha aperto l'armadio e ha preso 'na maglia, questa deve esse pe' forza casa sua. E poi, quanno m'ha cacciato via, ha detto che sarebbe arrivato 'r fidanzato suo e 'n sarebbe stato bello se m'avesse trovato ne 'r letto suo.

Decise quindi, senza esternare il suo pensiero, che sarebbe tornato in un altro momento, che avrebbe provato e riprovato fin quando Simone non gli avrebbe aperto di nuovo la porta di quella casa come una settimana prima.

***

I

l tranquillo viaggio di ritorno, verso casa, di Chicca e Manuel, venne interrotto da una chiamata ricevuta da quest'ultimo.

Il mittente risultò essere Matteo e quando Matteo chiamava non era mai un buon segno.

Il ragazzo, infatti, per comunicare prediligeva l'uso di applicazioni di messaggistica istantanea e ricevere chiamate da lui era davvero molto strano.

«Pronto?» rispose Manuel.
«Oh, Manuel, stai co' Chicca?»
«Seh, perché?»
«Rispondime senza fatte scopri' da lei, dimme solo o no»
«Okay, dimme»
«Puoi veni' da me oggi pomeriggio? Te devo parla', è urgente»
«No, oggi pomeriggio devo anna' da Balestra pe' le ripetizioni. Tra n'oretta te va bene?»
«Sì, va bene, basta che te sbrighi che è importante»

Notte prima degli esami Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora