6. Compagno di scuola, compagno di niente

645 48 3
                                    

«Insomma, non so che fa'»
«Io te l'ho detto che devi fa', te devi pija' 'e responsabilità tue»
«Mo' non me le posso prende, Manuel, forse aspettiamo un figlio»
«E ce dovevi pensa' prima de anna' a esplora' altri lidi, Mattè»

Era questo il leitmotiv della serata organizzata da Aureliano dopo un'intensa giornata di studio.

Un infinito botta e risposta tra Manuel e Matteo all'interno di quella automobile ottenuta - con fatica - in prestito da suo padre.

«Rega', voi non sapete quanto ho patito per farmi da' 'sta macchina. Sia all'andata che al locale non avete fatto altro che punzecchiarvi. Almeno adesso che stiamo tornando a casa, possiamo mettere un po' di musica e cantare come fanno tutti quelli della nostra età?»

Sia Manuel che Matteo annuirono poco convinti, entrambi ancora fermi sulle loro posizioni.

Fu Certe notti, la famosa canzone di Ligabue, diffusa dalle casse dell'autoradio, a placare gli animi e a coinvolgere tutti i presenti in un improvvisato karaoke.

Ma quel momento di euforia e di ritrovata serenità di Manuel venne interrotto dalla scena che gli si materializzò davanti agli occhi non appena giunse nei pressi della sua dimora.

Qualcuno aveva scardinato la saracinesca del suo garage e aveva danneggiato la moto del professor Balestra.

No, porca puttana, no, no, no cazzo, no, imprecò Manuel.

Ché dando uno sguardo superficiale al danno, sembrava richiedere una somma di denaro della quale Manuel, certamente, non disponeva.

Questo mo' n'è che me boccia, questo m'ammazza direttamente.
Me dà foco.
Me butta a 'r Tevere.
Anzi, pe' dignità me ce dovrei butta' da solo.

In preda al panico, estrasse il telefono dalla tasca e fece partire una chiamata.

«Oh, ma che te sta a anda' a fuoco casa?»
«Mattè, n'è 'r momento de fa 'r deficiente»
«Me fai preoccupa', che è successo?»
«Me so' entrati ne 'r garage, m'hanno sfonnato 'a serranda e hanno danneggiato 'a moto de Balestra. Ce saranno più de tremila euro de danni, 'n do' cazzo li pijo tutti 'sti soldi, Mattè?» disse Manuel, con la voce leggermente incrinata.
«Oh, ma sta' tranquillo, mo' ce facciamo veni' in mente qualcosa, non te fa' prende dal panico»

Manuel si trovò ad annuire, non totalmente rassicurato dalle parole di Matteo.

Quell'episodio stava riaprendo una brutta ferita - forse ancora non totalmente rimarginata - del passato, un burrone sotto i suoi piedi nel quale aveva paura di ricadere.

Il timore di trovare, il mattino seguente, ulteriori danni, lo spinse a trascorrere lì la notte, tra i vetri della moto e quelli del suo cuore.

***


«Simone, me lo dici che te sta a succede?»
«Niente, Jaco, non sta succedendo niente»
«Pensi che so' scemo?»

E Simone abbassò lo sguardo, ché, in effetti, nascondere qualcosa a Jacopo, al suo gemello, era davvero impossibile.

La chiamata che aveva ricevuto da Laura, la quale gli aveva annunciato che quella che sarebbe dovuta essere una vacanza in Spagna, si sarebbe trasformata in trasferimento, l'aveva atterrito.

L'idea che dopo la maturità sarebbe rimasto solo - anzi, solo con Mimmo - lo rendeva triste e inquieto.

E poi - si sentiva anche stupido a pensarlo - gli mancava Manuel.

Ma è normale sentire la mancanza di qualcuno con cui abbiamo vissuto, letteralmente, una notte di sesso, per di più?

Non ne aveva idea, Simone.

Notte prima degli esami Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora