Capitolo 27

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Bella

Tom fa scontrare le nostre labbra che si bramavano, le mie braccia finiscono attorno al suo collo, una sua mano invece nel retro dei miei capelli e la chiude a pugno, attirandomi di più e intensificando il bacio dal fuoco della passione che incombe nel nostro cuore. Mi circonda la vita con l'altro braccio ed io stringo la sua con le mie gambe.

L'adrenalina si accende in me più che mai e voglio che mi scopi di nuovo. Il nostro ritmo frenetico si riprende e le nostre voglie sono saziabili. Tom va all'orlo del mio maglioncino, me lo alza e lo aiuto, facendogli notare solo il semplice reggiseno bianco. Le nostre bocche si mettono a contatto di nuovo e ora un brivido d'eccitazione arriva lungo la mia schiena, incurvandola e facendo incontrare il mio seno col suo addome allenato e sento anche una protuberanza bella calda alla mia pancia, causando un fiotto umido nelle mutandine di cotone.

Mi solleva ed io mi reggo bene a lui mentre lo bacio e lo tocco con venerazione.

"Lo ripeto un'ultima volta e dopo non si torna più indietro: vuoi davvero che segui il mio istinto di nuovo?"
Non gli rispondo per riprendermi dal fiatone per i baci che ci stiamo dando e per il timore che si fermi di nuovo, mi stringo di più a lui e lo guardo supplicante.

"A voce" mi ordina.

"Per favore, sì" divento d'un tratto rossa dal piacere tentato e dall'imbarazzo.

"Non sai quanto volevo sentirlo" dice con malizia, sposta l'avambraccio sotto il mio sedere e con l'altro fa scaraventare la mia merenda per terra, facendo sporcare tutto e dopo mi posa sul piano freddo di marmo.

Mi slaccia i jeans e mi abbassa la zip, le sue dita tiepide finiscono alla vita dei pantaloni per poi toglierli completamente, lasciando le mie gambe nude per lui.

"Piccola Sole, il tuo compito è solo quello di gemere forte, urlare il mio nome e farmi assaggiare il tuo piacere"

Si impossessa subito delle mie gambe con rudezza e si inginocchia a me "Voglio assaggiarti Sole" sussurra eccitato per poi posare le labbra all'interno della coscia.

Respiro affannosamente, mentre mi mette le gambe sulle spalle e scosta le mie mutandine umide.
I suoi occhi neri brillano di lussuria al notare le mie labbra pulsanti e bagnate che ci passa tre dita per farmi eccitare di più e, d'istinto, muovo i fianchi per spingerlo a farle entrare, ma non lo fa.

Gli piace stuzzicarmi, gli piace verdermi delusa del perché non mi dia piacere.

"Tom!" ringhio il suo nome dalla frustazione.
"Sì, Sole?"
"Odio quando così"
"Così come?"

Mi fa gemitare, mettendo almeno le punte delle dita e scaravento il busto contro l'isola.

"Così... saziabile"

Mi guarda sorpreso per l'aggettivo che ho utilizzato.

"Fidati, diventerai più saziabile quando ti avrò fatto godere con la bocca" spinge le mie dita più in fondo alla mia fica e comincia a muovere le dita dentro e fuori con lentezza, con attenzione e di secondo in secondo aumenta la velocità.
Mi mordo forte il labbro da provocarmi una ferita e percepire il sapore del sangue nel palato e mi godo quella libidine di piaceri e inizio a gemitare dall'eccitazione.

Cerco di muovere le anche e capisce che deve aumentare i colpi di dita e lo fa.

Abbasso la visuale su di lui e noto che piace guardarmi eccitata grazie a lui.

Vuole farmi raggiungere l'orgasmo a tutti i costi, a tal punto di stuzzicarmi col pollice il clitoride da farmi stringere le gambe, che  finiscono alla sua gola e Stone esce solo un secondo in me per allargarmele di più in confronto a prima.

Odio amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora