Capitolo 30

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Tom
Non ci voleva questa.
Guardo Bella e noto le sue nocche sbiancate dai pugni, le labbra tremolanti e gli occhi chiari che diventano scuri e lucidi.
Sta cercando di essere forte ma le emozioni, certe volte, per quanto cerchiamo di controllarli, non possiamo. Devono essere esposte perché sennò non stiamo bene con noi stessi... e Sole deve stare bene.
Le prendo il viso fra le mani e la incito a fissarmi negli occhi.
"Guardami" le dico dolcemente.
Lei, con molta titubanza, esegue e ai lati dei suoi occhi si formano le prime lacrime.
"Noi le troveremo a qualsiasi costo. Mi hai capito, Sole"
Non risponde e riabbassa la sua visuale ma le alzo di più il viso perché non voglio che la smetta di guardarmi. Voglio anche vedere questo suo lato.
"Mi hai capito?"
Annuisce lentamente.
Le dita mi bruciano dal contatto che ho appena avuto con lei ma che, purtroppo, ho dovuto smettere.
Mi giro verso Nicolas che ha le dita infilate nei capelli e cammina avanti e indietro spaventato.
"Dove cazzo stanno?" mi chiede.
"Noi le troveremo" ripeto.
"Non posso perdere mia sorella, Tom"
Questa frase fa male sentirla, mi sento la rabbia scorrere nelle vene, serro la mascella, sento la bestia in me che sta per agire.
"Non la perderai come io non perderò Kayla" la sua voce tremolante mi rimbomba nelle orecchie, si affianca a me e appena incrocio il suo sguardo, vedo una forza in lei che l'ammiro. Le nostre nocche si sfiorano e la mia mano vuole afferrare saldamente la sua e non staccarla mai... ma non posso farlo.
"Dobbiamo trovarle ad ogni costo. Io ho già perso una persona nella mia vita, non voglio che ricapiti" dice con molta fatica.
Sua madre...
Sai quanto ti capisco, piccola Sole.
"Secondo voi, chi può essere stato a rapirle?" chiede Nico.
"Secondo te?" chiedo ironicamente perché sappiamo tutti noi chi può essere stato.
"Adam..." Bella dice il suo nome e una scossa di rabbia mi colpisce nello stomaco "Deve aver scoperto che io son qui. é tutta colpa mia"
"Sole, non è colpa tua se lui è uno psicopatico" la rassicuro.
"Meglio muoverci" ci implica il mio amico. Usciamo dalla stanza in fretta e in furia.
"Dobbiamo prima sapere come sono entrati da qua senza che nessuno li abbia bloccati" ordino.
"Forse si sono spacciati per altre persone?"
"Non sarebbe da Adam" ribatte Nico.
Andiamo verso la reception.
"Scusi, sa per caso se ha visto due ragazze una bionda e l'altra una mora riccia" chiede Bella.
"Sono entrati con lui" la receptionist indica il mio amico e siamo in un punto vuoto.
Così non va bene.
"Quindi non le ha più riviste?" domanda Wilson e lei diniega.
Mi allontano frustante da questa situazione e il mio passo viene ostacolato da un uomo molto grande e possente che porta con sè un carello.
Mi giro per guardarlo ma un battito mi viene a mancare quando noto una cosa al quanto sospetta.
Il suo tatuaggio dietro al bicipite sinistro.
Una G ricoperta da rovi con le spine.
Il simbolo della famiglia Garcia.
Lo stavo per fare anch'io...

Due anni e mezzo fa...
"Oggi è il grande giorno" mi da una pacca forte Adam sulla spalla.
Sono accomodato sul divanetto nella sala d'attesa per farmi il tatuaggio.
Un tatuaggio, un simbolo della famiglia Garcia.
Una G ricoperta da rovi con le spine.
"Il simbolo che stai per fare è molto importante per noi Garcia. Farai completamente parte di noi, farai parte della famiglia. La dovrai amare, difendere... capito Tom?" mi spiega una delle persone più importanti della mia vita. Per me è come un fratello, mi ha salvato a modo suo dopo quello che mi è successo. Mi sento forte grazie a lui. Ero niente prima di conoscerlo, poi quando l'ho visto per la prima volta in un locale e che mi ha difeso da uno stronzo... la mia vita cambiò in modo positivo e il merito è solo di Adam.
"Lo sai sai perchè ci sono le spine? Le spine sono i difensori della famiglia Garcia, le spine pungono e provocano le ferite... quindi appena qualcuno ci fa del male, la spina deve fargli molto male per rispettare il nome della mia famiglia"
"Io sarei felice di difenderti, Adam. Farei qualsiasi cosa per te"
"Questo è ancora da vedere"
"Ci conosciamo da quattro anni ormai... dovresti fidarti di me"
"Non sei tu la causa ma... sai la gente ti pugnalerà sempre alle tue spalle. Non ti fidare di nessuno, ricordalo"
Annuisco comprendente.
Il tintinnio della campanella, che giace al di sopra della porta d'ingresso, si fa sentire ed è Fabricio che si occupa degli affari dei Garcia da Madrid.
Adam si alza e lo raggiunge finchè non si accomodano fuori.
Io aspetto impaziente il mio turno. Finalmente questo momento è arrivato. Finalmente c'è qualcosa che mi lega con Adam e...
Il mio telefono squilla e vedo chi è.
Numero sconosciuto?
"Pronto?" rispondo.
"Tom, sono Nicolas" bisbiglia il mio migliore amico.
"Perché cazzo bisbigli coglione?" rido.
"Devi scappare" analizzo il suo tono di voce: è preoccupato.
"Perché?"
"Adam..." sento solo i suoi fiati e riprende a parlare "Adam non è come credevamo. Ti sta tendendo una trappola"
"Di che minchia stai parlando?" chiedo sorpreso. Insomma è assurdo, Adam non è un traditore.
"Il tatuatore è un agente dell'FBI che ti vuole far arrestare"
"Per cosa?"
"Per Jonas" impallidisco al suo nome, il fiato mi viene a mancare e...
"Stone?" mi chiama il presunto tatuatore. Ha una barba nera e curata, gli occhi bruni e i capelli ricci corvini, alto e un po' robusto.
"Tom, lo so che per te Adam è come un fratello ma lui non è come pensi. Ti sta facendo arrestare e se vuoi essere salvato, devi scappare"
Serro la mascella e chiudo la chiamata. Mi alzo dal divano ed entro nella saletta per il tatuaggio.
Sono pronto.
Mi siedo sulla poltroncina e l'uomo me la regola.
"Stai facendo parte di questa famiglia, eh?" mi chiede sorridente. Si vede che non è un agente FBI.
Insomma Adam Garcia non mi farebbe mai una cosa del genere, non mi tradirebbe mai. Mi ha preso dal dolore e mi ha curato.
Nicolas sta mentendo, ho sempre detto che un po' era geloso del rapporto fra me e Adam.
Il tatuatore si gira per prendere qualcosa e solo ora noto nei pantaloni un qualcosa di sospettoso: lo stemma dell'FBI.
Allora Adam vorrebbe davvero...
Non è possibile.
Non può averlo fatto davvero.
Davvero mi vuole incastrare.
Oh mio dio.
Il mio cuore parte a mille e mi sento pugnalato alle spalle.
Non credevo che facesse così male essere tradito.
Udisco qualcosa di metallico ed un tratto mi alzo perchè l'agente si volta e mi punta una pistola.
"FBI! Fermo!" mi urla addosso.
Oh cazzo!
Anche se sto male per colpa di uno che credevo fosse come un fratello, devo agire.
Cerco di scappare ma l'agente spara alla porta per fermarmi.
Iniziamo bene...
Trovo il macchinario per il tatuaggio al tavolino di fianco a me. Lo prendo e lo punto e lui ride divertito.
"Cazzo vuoi farmi con quella? Mi vuoi pungere?"
Cerco di correre ma lui mi viene addosso, mi strappa l'aggeggio dalle mani, mi fa girare di schiena e mi schianta contro il piano da lavoro di marmo e mi provoca un gran dolore allo zigomo che mugolo.
"Stai fermo, sei in arresto..." noto un vaso di vetro con i fiori al nostro fianco, lo afferro e glielo schianto in faccia che il vetro si schianta in mille pezzi.
Allenta un po' la presa della pistola che la prendo e gliela punto addosso.
Ha una ferita nello zigomo sinistro e ride vedermi con la pistola.
"Non potrai mai farmi male" dice.
"Tu dici, figlio di puttana?" ringhio dalla rabbia per tutto. Per Adam sta nascendo un odio perché lui poco fa ha parlato di far attenzione alla gente che ti pugnala alle spalle e lui è stato il primo. Per me stesso che son stato uno stupido a non fidarmi del mio migliore amico. Da questa rabbia, gli sparo nel braccio ed urla dal dolore che va a terra.
Metto la pistola nei pantaloni e il mio cuore si impanica quando sento dei passi avvicinarsi. C'è una finestra ,per fortuna, la apro, ci salgo e in quel momento la porta si spalanca e Adam incontra i miei occhi pieni d'odio e proprio in quel momento scendo al di fuori e corro il più velocemente che posso.
Scappo da Adam, dall'agente e soprattutto da me che non mi aspettavo di fare una cosa del genere... ho sparato una persona. Queste mani hanno premuto il grilletto senza risentimento, solo seguendo il suo istinto.
Un'altra parte di me è morta sapendo che la persona a cui mi fidavo tanto mi ha tradito senza pudore.

Odio amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora