Capitolo 32

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Tom

Rivedere l'assassino di Elena è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il dolore è esploso con la rabbia e hanno portato a vendicarmi. Il mio cuore fa battiti potenti ancora per chi ho visto in questa notte orribile. Cerco di non pensare ma tutti noi siamo scossi.

Soprattutto io. Non voglio provare questo macigno pressante nel mio cuore, voglio che qualcuno me lo strappi senza farmi provare più niente.

Ma se non provassi più niente... non avrei più queste sensazioni con la mia piccola Sole. 

Dall'altro lato però meglio così... io non la merito.

Sono complicato, c'è l'oscurità in me e se lei mi stesse vicino, ne sarebbe inghiottita e non voglio perché lei porta la luce dentro di me e non lo sa.

Poso le chiavi sul mobile, che si trova all'ingresso della mia villetta, mi reco nel salotto e mi sdraio sul divano dopo ore infinite di viaggio. Mi stiracchio la schiena e sbadiglio piano.

Elena non ti meritavi questa fine...

Dovevo essere io quello ucciso non tu.

Tu meritavi di vivere...

No, basta. Stare a casa fa tanto male per me. Non mi sento bene nemmeno qui. I polmoni sembrano che non riescano a prendere ossigeno, i muscoli stanno diventando troppo tesi, sudo freddo e se rimango un altro minuto qui... potrei perdere il controllo.

Indosso subito il mio chiodo di pelle, riafferro le chiavi e corro dentro la mia Audi nera. Quanto mi è mancata.

Chiamo subito Mad.

"Pronto?"

"Fatti trovare nuda appena vengo a casa tua"

"Ma guarda chi si fa risentire... cosa c'è? La piccola Smith non ha soddisfatto bene il tuo cazzone?"

"Mad, non fare domande con me. Fatti i cazzi tuoi. Devi solo farti trovare nuda da me"

"Detto fatto" risponde maliziosa e chiudo.

Parto e dopo che ho fatto metà strada, parcheggio per una sensazione strana... come se il macigno mi dice che la soluzione non è il sesso. Ma è qualcos'altro.... qualcuno in realtà.

Svolto per andare dove il mio istinto dice e in dieci minuti, sono davanti casa Smith.

Ovunque la ragione mi dica di andare, alla fine sarò sempre con la mia piccola Sole.

Scendo, mi dirigo al cancello e lo scavalco per poi andare sotto la finestra di Bella Smith e me la ricordo bene siccome mi ci stavo quasi per buttarmi per non farci scoprire dal padre.

Trovo dei sassolini nel prato profumato, fresco e tagliato e li lancio contro il vetro. Ne tiro ben tre prima che si affacci.

"Tom?" mi chiama sorpresa.

"In carne ed ossa"

"Ma tu che ci fai qui?" in un attimo guarda dentro "Qualcuno ti ha beccato?"

"No" bisbiglio prima di arrampicare fino a trovarmi faccia a faccia e lei arrossisce. è proprio carina quando lo fa...

"Mi lasci entrare o-"

"Ah! Si, scusa" si scansa e butto prima un piede e poi l'altro all'interno della cameretta.

"C-com'è stato il rientro?" mi chiede quando sono in una posizione eretta, finendo molto vicino al suo viso.

"Una merda, a te?"

Odio amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora