Capitolo 8

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                                                                                                Tom

Il sangue nelle mie mani, l'assassino col passamontagna che mi puntava la pistola in fronte, la pioggia che picchiettava forte alla finestra, le lacrime che mi tagliavano le guance, il cadavere fra le mie braccia...

é quello che penso quando colpisco forte il sacco da box, al passato che ho avuto, al presente difficile che ho, sfogo tutta la mia rabbia, i muscoli delle braccia mi fanno male ma questo non mi ferma. Colpisco, colpisco più forte al pensare cosa avrei potuto a quel bastardo...

"Ehi, Tommy, ti ricordo che l'allenamento è concluso da un bel pezzo ormai" spunta dietro le mie spalle Alyssa. Ci siamo conosciuti in palestra. Avevo deciso di cominciare a far sfogare la mia ira con uno sport e, due mesi fa, incontrai Alyssa e si vedeva già dai suoi occhi marroni che mi voleva e l'avevo accontentata per mio piacere. Decido io quando vederci perché lei, ecco, sta diventando ossessionata di me, anche se sta cercando di nasconderlo.

"Ho voluto allenarmi più del solito, problemi?" le chiedo bruscamente.

"L'ho detto solo per passare del tempo assieme"

"Decido io quando passare del tempo assieme" rispondo prima di riprendere con qualche colpo.

"Mi piaci quando fai lo stronzo" afferma maliziosa che analizza il mio petto nudo e sudato.

Lo so benissimo perché fa così. Mi provoca per avermi.

Avanzo e le bisbiglio all'orecchio: "Fatti trovare davanti alla mia auto fra pochi minuti" e me ne vado per farmi una bella doccia.

***

Entro in auto con la biondina.

"Allora cosa vuoi farmi, Tommy?"

Sorrido maliziosamente.

"Tu invece cosa vuoi da me, Alyssa?"

Mi risponde mettendosi a cavalcioni su di me e si struscia su di me lentamente per farmelo avere duro.

Accarezzo i suoi fianchi, la pancia e le strizzo una tetta piccola.

Fa scontrare le nostre labbra e appena chiudo gli occhi, mi viene in mente piccola Sole con quei suoi occhi verdi, i suoi capelli ramati e lucenti, la sua bocca peccaminosa da baciare, il suo profumo di vaniglia, quel suo fisico formoso che il mio cazzo comincia a diventare duro.

La biondina appena sente la mia protuberanza gemita, si toglie la giacca di pelle e il suo top, aumentando il ritmo dei suoi fianchi. Io, nel frattempo, le abbasso una coppa del reggiseno di pizzo bianco e le succhio un capezzolo e con l'altra mano, vado dentro i suoi leggins e con le dita, stuzzico le labbra vaginali. La bionda sopra di me, reagisce di più slacciandomi la cintura e i pantaloni.

"Ti voglio dentro di me" mi supplica col fiatone. Mi allontano dal suo seno solo per prendere un preservativo dal cruscotto, aprirlo e mettermelo al pene pulsante.

Appena mi concede per bene l'accesso, entro nella fessura e grugnisco. Chiudo gli occhi per godermi il piacere pulsante e caldo. Brown oscilla i fianchi e appoggia la fronte sulla mia spalla, la sua voce suona forte ed io, chiudendo gli occhi, mi immagino che sia di Sole. Più penso che sia lei a cavalcarmi...

"Tom! Oh mio dio!" che urli il mio nome e più mi eccito.

Non mi è successo mai di pensare a qualcuna mentre scopo un'altra.

Strizzo i suoi glutei e la sprono ad aumentare e lo fa. Sta per venire ma io per niente... quindi capovolgo io la situazione: la sdraio nel sedile del passeggiero e prendo il comando.

Odio amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora