Capitolo 37

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Tom

Sofferenza esprimeva il suo bel volto dopo le parole che le ho riferito. Era davanti a me e mi sono trattenuto tanto pur di non trovarla piegata sull'isola per entrare in lei.

Peró non dovevo dopo ciò che mi ha detto.

Innamorata di me?

Non può essere.

Nessuno si deve innamorare di me perché non potrei ricambiare mai.

Non so più come si ama.

Elena l'amavo tanto, era il mio punto di riferimento e sono stato ripagato con la sua morte.

Sono sempre stato con il dolore.

Non posso provare amore di nuovo per la mia piccola Sole.

No, devo disintossicarmi da lei.

Devo farlo per il suo e per il mio bene al sapere che sta al sicuro lontano da me.

Penso a tutto ciò mentre fumo una sigaretta con i gomiti posati al ripiano marmoreo della finestra della mia cucina e decido una cosa... Anche se so che é un errore. Ma alla fine li ho sempre fatti. Ed anche se per gli altri é la cosa più sbagliata, per me è la più giusta.

Devo scordamela...

Afferro il cellulare e cerco il suo contatto per poi premere il tasto chiama.

Al secondo squillo, Madison risponde:

"Pronto?"

"Vieni subito da me"

"Ma non er-?"

"Non fare domande. Vieni a casa mia. Voglio che mi distrai" e che me la fai scordare. Non ribatte e chiude la chiamata.

***

Buio.

Solo buio vedo dopo aver scopato Madison.

Un tuono illumina in un nanosecondo la mia camera da letto e posso vedere il fisico nudo e magro di Evans.

Dopo aver scopato una delle tante, mi sentivo bene perché il dolore si allietava un pochettino ma ora... ho solo il desiderio che il corpo nudo fosse di Bella Smith.

Colei che dorme fosse Bella Smith mentre emana leggeri sospiri.

Quei vestiti distesi per terra fossero di Bella Smith.

Voglio solo che ci sia lei.

Decido di distrarmi un pochettino, alzandomi e andare in bagno per una doccia fresca mentre udisco la pioggia che comincia a picchiettare fortemente contro la finestra.

L'acqua mi schiarisce per bene le idee, poso le mani sulla parete fredda e umida e inarco il volto verso l'alto mentre infilo le dita nei capelli.

Rifletto se per caso non avessi detto quelle cose a Bella. L'ho salvata da me. Ho dovuto farlo. Non deve aspettarmi. Ma se fossimo stati assieme... come saremmo stati?

Due mani toccano il mio addome allenato.

"Avevo già sentito la tua mancanza" bisbiglia nel mio orecchio Mad, lasciandomi dei baci sulla schiena e rimango impassibile.

Le sue mani scendono fino al mio inguine e stringe la mano intorno al mio cazzo per farmelo avere duro.

Ma lo era già... e non per te.

Finisce davanti a me e fa incontrare le nostre labbra.

Ha il mio profumo addosso, la sua bocca non sa di vaniglia ma lo immagino, la mia mano le afferra la nuca e approfondisco questo bacio ma... non mi basta.

Odio amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora